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Capitolo 24: Io devo proteggerti

  Capitolo 24: Io devo proteggerti

  Hana si guardò allo specchio con gli occhi lucidi di meraviglia. Il vestitino che Akihiro le aveva regalato le stava davvero bene. I tessuti leggeri ondeggiavano dolcemente ad ogni suo movimento, e il colore – un rosa tenue – faceva risaltare la sua pelle chiara e le guance arrossate dall’emozione.

  Fece un giro su sé stessa, poi si fermò, stringendo le mani sul petto.

  -"Fratellone! Puoi venire un attimo?”

  La porta si aprì piano. Akihiro entrò e si bloccò immediatamente sulla soglia. I suoi occhi si allargarono leggermente, e un sorriso sorpreso gli si disegnò sul volto.

  -"Hana... sei bellissima"

  Le guance di Hana si tinsero di rosso, e subito si portò le mani dietro la schiena, esitando un po’ prima di saltellare sul posto.

  -"Davverooo? Ahaha, grazie, fratellone! E anche grazie per questo vestito meraviglioso!”

  Corse verso di lui e gli strinse un braccio, sorridendo come una bambina che ha appena ricevuto il regalo dei sogni.

  Akihiro la guardò con affetto e le accarezzò la testa con dolcezza. -"Ti sta davvero bene. Appena l’ho visto, ho pensato subito che fosse perfetto per te"

  Il sorriso di Hana tremò per un attimo, gli occhi si fecero lucidi, ma trattenne le lacrime. Non voleva rovinare quel momento con pianti inutili, anche se il cuore le scoppiava di gratitudine.

  -"Sei il fratello migliore del mondo, davvero!"

  Akihiro rise piano, cercando di smorzare la commozione che sentiva anche lui.

  Una volta pronta, Hana uscì dalla stanza. Aveva ancora un po’ di esitazione nel passo. Tirò un respiro profondo e si avvicinò ad Akihiro, abbassando leggermente lo sguardo.

  -"Fratellone... ho un po’ d’ansia. Incontrerò i tuoi amici, e non li conosco ancora..."

  Akihiro le mise una mano sulla spalla e la guardò negli occhi con un sorriso rassicurante. -"Non preoccuparti, sono tutti gentili. Ti faranno subito sentire a tuo agio, vedrai"

  Hana annuì piano, con un piccolo sorriso. -"Va bene... lo spero davvero”

  Akihiro diede un’ultima occhiata all’orario sul telefono, poi si sistemò la giacca davanti allo specchio. -"Bene, Hana. Andiamo”

  Lei corse da lui e gli afferrò la mano con entrambe le sue. -"Però... tienimi per mano, okay?"

  Akihiro la guardò con dolcezza. Non ci pensò nemmeno un secondo. -"Certo. Sempre"

  Uscirono insieme. L’aria della sera era fresca e profumata di primavera. Hana, stretta al braccio del fratello, camminava piano. Il tragitto non era lungo, ma per lei sembrava un viaggio interminabile, fatto di battiti accelerati e occhi pieni di attesa.

  Stringeva forte la mano di Akihiro, come se quella presa potesse proteggerla da ogni insicurezza. E, in effetti, lo faceva.

  Akihiro avvertì quella presa più forte del solito, ma non disse nulla. Si limitò a stringere la mano di Hana con più decisione, lasciandole capire che era lì, accanto a lei.

  Quando arrivarono davanti al locale, entrambi si fermarono.

  Davanti a loro si ergeva un ristorante elegante, dal design moderno e accattivante, illuminato da luci calde che lo facevano sembrare uscito da un film. Il logo dorato brillava sul vetro dell’ingresso. Persino l’insegna trasmetteva un senso di esclusività.

  -"F-fratellone... è questo il posto?” chiese Hana con un filo di voce.

  Akihiro rimase per un momento senza parole, poi annuì lentamente. -"A quanto pare... sì"

  Hana sorrise, guardando la struttura con occhi sognanti.

  -"Wow... solo da fuori è bellissimo"

  -"Già" rispose Akihiro, facendo un passo avanti, ancora lievemente incredulo.

  Il cuore di Hana batteva forte. Quella sera, più che una semplice festa, sembrava l’inizio di qualcosa di nuovo.

  Appena varcata la soglia del ristorante, Akihiro e Hana furono accolti da una coppia dall’aspetto elegante e dal sorriso caloroso: erano i genitori di Yuna. Li salutarono con gentilezza e offrirono loro un cordiale benvenuto, creando subito un’atmosfera calda e familiare.

  Poi, con la solita energia travolgente, arrivò Yuna. -"Benvenutiii!” esclamò, allargando le braccia verso di loro.

  Akihiro si avvicinò con uno sguardo ancora un po’ sbalordito dal luogo.

  -"Yuna, non mi aspettavo un posto così..."

  Ma prima che potesse finire la frase, Yuna l’aveva già completamente ignorato. Appena aveva posato lo sguardo su Hana, le sue pupille si erano illuminate come stelle.

  -"Hanaaaa!" gridò, correndo verso di lei.

  Le si lanciò addosso in un abbraccio soffocante, stringendola con tale entusiasmo che la piccola quasi perse l’equilibrio.

  -"Ma quanto sei adorabile?! Quel vestito ti sta d’incanto! Sembri uscita da una favola!”

  Hana rise, un po’ imbarazzata ma evidentemente felice, e guardò il fratello con un sorriso tenero.

  -"Grazie, Yuna... questo vestito me lo ha comprato Akihiro"

  Yuna si voltò di scatto verso Akihiro, gli occhi sgranati per la sorpresa.

  -"Cosa?! Davvero?! Ma allora hai anche buon gusto, non lo avrei mai detto!"

  Rise fragorosamente, prendendolo in giro senza pietà.

  Akihiro si limitò a sorridere con un’espressione stanca. -"Non è divertente, eh"

  -"Sai, però non mi aspettavo che portassi anche Hana. Mi hai davvero sorpresa" disse Yuna, ancora radiosa.

  Akihiro abbassò lo sguardo su sua sorella, che nel frattempo si stringeva timidamente alla sua mano. Le sue parole furono calme, ma piene di affetto.

  -"Appena ho saputo della festa, ho pensato subito a lei. Non me la sentivo di lasciarla a casa, da sola, mentre io me la spassavo"

  Yuna lo guardò per un istante in silenzio, poi scoppiò a ridere piano. -"Già... sei sempre stato così, Akihiro"

  In quel momento si sentì un coro di voci familiari avvicinarsi. Gli altri erano arrivati.

  Ayumi fu la prima a raggiungerli, e appena vide Hana si lanciò anche lei in un abbraccio stretto.

  -"Hanaaaa! Mi sei mancata! E sei adorabile oggi, davvero adorabile!"

  Hana arrossì tutta, completamente sopraffatta da quell'ondata di affetto improvviso.

  Poi Aoi e Souta si avvicinarono ad Akihiro e Yuna.

  -"Quindi lei è la tua sorellina?" chiese Aoi, inclinando leggermente la testa con un’espressione curiosa.

  Akihiro annuì con fierezza. -"Sì, è proprio lei"

  -"è quello il vestito che le hai comprato ieri, giusto?" aggiunse Souta, guardando la bambina con un sorriso.

  -"Esatto. E penso che le stia davvero bene"

  Aoi si voltò a guardare Hana, che parlava timidamente con Ayumi, i suoi occhi ancora pieni di emozione.

  -"Hai ragione... è un vestito bellissimo. Le dona molto"

  Akihiro si sentì improvvisamente leggero. Quel calore, quella spontaneità tra le persone a lui care... sì, era felice. Ne era certo.

  Si guardò intorno per un attimo, notando l’assenza di qualcuno.

  -"Ah, giusto... ma dov’è Akari?” chiese, volgendo lo sguardo verso l’ingresso.

  -"Sta arrivando" rispose Souta, controllando rapidamente il telefono. -"Penso che sia qui a momenti"

  Akihiro annuì piano. Dentro di sé, cominciava a chiedersi in che modo Akari sarebbe apparsa quella sera... e perché il solo pensiero gli faceva battere il cuore in modo leggermente diverso dal solito.

  Ed ecco che la porta si aprì.

  Akari entrò.

  Indossava un vestito semplice, ma incredibilmente elegante. Il tessuto leggero ondeggiava ad ogni passo, accarezzandole le gambe con grazia. Era un abito chiaro, raffinato, senza eccessi... ma proprio per questo, incredibilmente affascinante.

  Akihiro si voltò istintivamente, come attratto da una presenza luminosa. E si bloccò.

  I suoi occhi si fissarono su di lei, incapaci di distogliersi. Per un attimo, anche il battito del cuore sembrò perdere il ritmo. Le labbra gli si dischiusero lievemente, come se volesse dire qualcosa... ma nessuna parola uscì.

  Quel vestito esaltava le forme di Akari con equilibrio perfetto. Elegante, mai volgare. I suoi capelli, lunghi e lisci, cadevano sulle spalle in una cascata dorata. Quel biondo... sembrava brillare alla luce soffusa del ristorante. E i suoi occhi... gli occhi di Akari avevano un bagliore particolare, come se anche lei stesse cercando qualcuno tra la folla.

  Akihiro restava immobile, il respiro sospeso.

  Intanto, gli altri si erano già mossi per accoglierla. Ayumi, Aoi, Souta... uno dopo l’altro andarono a salutarla con sorrisi radiosi.

  Yuna si avvicinò silenziosa ad Akihiro. Gli diede una pacca sulla spalla, leggera ma decisa. -"Devi dare chiarezza al tuo cuore"

  Akihiro non rispose subito. Era come se quelle parole avessero appena scosso qualcosa dentro di lui. Poi, con voce seria e sguardo fisso su Akari, mormorò:

  -"Chiarezza al mio cuore... non è facile. Ma sto iniziando a capire la realtà"

  Yuna sorrise con dolcezza, come se stesse aspettando proprio quella risposta.

  -"Bene" disse soltanto, prima di avviarsi anche lei a salutare Akari.

  Hana, che fino a quel momento aveva osservato in silenzio, tirò leggermente la manica del fratello.

  -"Fratellone... lei chi è?" chiese, indicando Akari con un ditino curioso.

  Akihiro abbassò lo sguardo su di lei, poi sorrise con tenerezza. -"Lei è Akari, la sorella del tuo amico."

  Hana guardò di nuovo la ragazza con occhi ammirati. -"Davvero? Però... è così bella"

  Akihiro fece un breve cenno col capo. E senza quasi accorgersene, sussurrò:

  -"Già"

  Non se ne rese conto subito, ma un piccolo sorriso gli era nato sulle labbra. Era felice. Un senso di leggerezza gli si era posato addosso come una brezza estiva.

  Hana, con la sua solita energia, corse verso Akari e si presentò con entusiasmo. Poco dopo, anche Akihiro si avvicinò. E per la prima volta quella sera, si ritrovarono tutti insieme.

  I genitori di Yuna li invitarono a seguirli, conducendoli in un’ampia terrazza all’aperto. Lì, ogni cosa sembrava uscita da un sogno.

  Un’intera sala decorata solo per loro, illuminata da piccole lanterne appese come stelle nel cielo notturno. Tavoli eleganti, morbide luci calde, musica lieve in sottofondo. Sullo sfondo, si vedeva il mare calmo, che rifletteva i colori del tramonto. E attorno, un’energia viva e vibrante.

  I ragazzi rimasero a bocca aperta.

  -"Yuna... ma davvero tutto questo solo per noi?" chiese Ayumi, guardandosi intorno con occhi increduli.

  -"Sì! è tutto per noi!” rispose Yuna allegramente, alzando le braccia.

  Poi, come una guida turistica fiera, iniziò a spiegare tutto: -"Lì c’è la piscina, e tra poco serviranno il buffet. Più avanti c’è la spiaggia privata dove possiamo giocare a palla, all’interno ci sono sale con quadri bellissimi e persino una sala giochi!"

  Le esclamazioni di stupore si susseguirono come fuochi d’artificio. Ma la vera esplosione, quella che riempiva il cuore, era una sola: la felicità.

  In quel momento, sotto il cielo che cominciava a tingersi di stelle, la serata ebbe inizio.

  E con essa... anche qualcosa nei cuori di ognuno di loro.

  La sabbia tiepida sotto i piedi, il profumo salmastro nell’aria e il rumore ritmico delle onde che accarezzavano la riva. Il cielo iniziava già a tingersi d’ambra, mentre il sole calava lentamente all’orizzonte.

  -"Ragazzi, allora divertiamoci!” esclamò Yuna con entusiasmo, alzando un pugno al cielo.

  I suoi occhi brillavano quanto le prime stelle del crepuscolo, e l’energia contagiosa del suo sorriso trascinò il gruppo verso la spiaggia. Si sedettero tutti in cerchio, alcuni a gambe incrociate, altri affondando le mani nella sabbia fresca, lasciandosi avvolgere dalla tranquillità del mare.

  Yuna estrasse un mazzo di carte colorate e lo sollevò davanti a sé con un’espressione che non prometteva nulla di buono.

  -"Cosa sono quelle?” chiese Akihiro, socchiudendo gli occhi con sospetto.

  Yuna rispose con un sorrisetto furbo. -"Carte di Obbligo o Verità. Speciali, preparate da me~”

  Subito si alzò un mormorio generale, un mix di entusiasmo e panico. Aoi si raddrizzò leggermente, lo sguardo teso.

  -"A-aspettate... ci sono per caso carte strane lì in mezzo?"

  Yuna non perse l’occasione di essere ambigua. -"Mh~ chi lo sa? Le carte hanno una volontà tutta loro, no?”

  Un brivido percorse la schiena dei presenti. Alcuni risero nervosamente, altri deglutirono in silenzio. Yuna poggiò le carte a terra, al centro del cerchio, e poi puntò il dito verso Akihiro.

  -"Iniziamo da te. Obbligo o Verità?”

  Akihiro deglutì. Lo sguardo di tutti era su di lui. Persino Hana, seduta vicino ad Ayumi, lo fissava con occhi curiosi.

  -"U-uhm... Verità..." rispose infine, afferrando una carta con mano esitante.

  Sfiorò con lo sguardo la scritta, e il suo viso si irrigidì. -"Dai, leggila!" lo incitò Akari, protendendosi in avanti con occhi scintillanti.

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  -"Sì, dai Nakahara!" fece eco Aoi, nonostante il suo tono fosse leggermente più nervoso.

  Akihiro sospirò, poi lesse a voce alta:

  -"Se potessi passare un giorno intero da solo con una persona del gruppo... chi sceglieresti?”

  Un silenzio improvviso calò sul gruppo, come se persino il mare trattenesse il fiato. Tutti gli occhi erano su di lui, e tre sguardi in particolare erano carichi di speranza: quelli di Ayumi, Aoi e Akari. Le dita di tutte e tre si strinsero, come se potessero cambiare il destino con la forza del desiderio.

  Akihiro abbassò lo sguardo, un’improvvisa timidezza che gli saliva alla gola.

  -"B-beh... non è una domanda facile...” mormorò, strofinandosi la nuca.

  -"Dai, Akihiro! Non tenerci sulle spine!” incalzò Ayumi, ansiosa.

  Lui chiuse per un istante gli occhi, cercando di ascoltare la propria voce interiore.

  -"I-io... p-potrei scegliere... o Souta... o... A-Akari...”

  Un’esplosione silenziosa. Gli sguardi di Aoi e Ayumi si abbassarono all’unisono, come se qualcuno avesse spento la luce nei loro occhi. Ayumi si morse leggermente il labbro, mentre Aoi distolse lo sguardo, serrando le mani sulle ginocchia.

  Akari, invece, rimase immobile. I suoi occhi brillavano come non mai, e sulle sue labbra si disegnò un sorriso contenuto, ma profondo. Non disse nulla, ma il suo silenzio parlava più di mille parole.

  Aoi fu la prima a rompere la tensione.

  -"D-dai... continuiamo...” sussurrò, cercando di mascherare il dispiacere con un sorriso debole.

  Ma il vento del mare non mentiva: qualcosa era cambiato.

  -"Souta, tocca a te” disse Yuna con tono energico, indicando il mazzo.

  Senza pensarci due volte, Souta si sporse e afferrò con sicurezza una carta dell'obbligo. I suoi occhi scorsero rapidamente la frase scritta, e subito il suo sorriso si spense per un attimo.

  Si alzò in piedi, visibilmente in imbarazzo, e si avvicinò lentamente ad Ayumi.

  -"Ayumi... io... devo dirti una cosa importante...” mormorò, con la voce che tremava appena.

  Ayumi lo guardò sorpresa, inclinando la testa. -"D-dimmi, Souta... che succede?”

  Lui fece un respiro profondo, poi sbottò tutto d’un fiato:

  -"T-tu mi piaci, Ayumi!”

  Per un istante, il silenzio assoluto scese sulla spiaggia. Il fruscio del mare sembrava scomparso, lasciando solo l’eco delle sue parole.

  Ayumi sgranò gli occhi, colta completamente alla sprovvista. -"S-Souta... non mi aspettavo una cosa così...”

  Souta restò impassibile per un secondo, poi scoppiò a ridere, grattandosi la testa.

  -"Ahaha... non ci riesco, dai. L’obbligo era di confessare il mio amore a qualcuno del gruppo.”

  Ayumi sospirò di sollievo, mentre anche gli altri si rilassarono, alcuni ridendo sotto i baffi. Solo una persona rimase in silenzio più a lungo: Akari, che osservava la scena con uno sguardo leggermente abbattuto.

  -"Uffa... mi sarebbe piaciuto se fosse stato vero.” commentò sottovoce, con un sorriso amaro.

  Ma fu subito sepolta dalle risate degli altri.

  -"Bene bene, adesso tocca a te, Aoi!” annunciò Yuna, tornando a gestire il ritmo del gioco.

  Aoi sospirò profondamente. -"Va bene... scelgo anche io obbligo.”

  Allungò la mano e prese una carta. I suoi occhi la scorsero per qualche secondo, poi il rossore le salì subito sulle guance.

  -"‘Siediti accanto alla persona che ti mette più in imbarazzo... e resta lì finché il gioco non finisce.’”

  Subito si sollevarono mormorii e risatine maliziose. Gli sguardi rimbalzavano da uno all’altro, in cerca della "vittima".

  Aoi si alzò lentamente, si mosse con esitazione... e si sedette proprio accanto ad Akihiro, così vicina che le loro braccia quasi si toccavano.

  -"E-ecco... è Nakahara.” ammise, senza alzare lo sguardo.

  Il cuore di Akihiro accelerò all’istante, e anche lui si irrigidì un poco. Ayumi sorrise divertita.

  -"Allora resta lì, mi raccomando. L’obbligo è obbligo~”

  -"Sì... lo so.” mormorò Aoi, ancora rossa.

  -"Avanti, prossimo giro!” esclamò Yuna, galvanizzata.

  Fu il turno di Akari. Senza dire nulla, prese una carta dell’obbligo. La lesse in silenzio, e senza dire una parola si alzò, prendendo il telefono dalla tasca.

  Si avvicinò ad Akihiro. Lui la guardò incuriosito. -"Akari? Che—?"

  Prima che potesse dire altro, lei si chinò leggermente, si mise al suo fianco e scattò un selfie insieme a lui.

  Click.

  Gli altri rimasero a bocca aperta.

  -"Aspetta, qual era l’obbligo?" chiese Ayumi, alzandosi leggermente.

  -"Sì, Akari! Dicci cos’era!” aggiunse Souta, ridacchiando.

  Ma Akari non rispose. Tornò al centro del cerchio, rimise la carta nel mazzo e la mescolò con calma.

  Poi, con un sorrisetto misterioso e le guance appena arrossate, disse solo:

  -"è un segreto.”

  Ci fu un momento di stupore, poi una pioggia di lamenti e risate.

  -"Non vale! Dai, diccelo!"

  -"è contro le regole!"

  -"Akari, sei crudele!"

  Ma lei rimase impassibile, con un piccolo sorriso soddisfatto sul volto, mentre lo sguardo le cadeva per un istante su Akihiro. Il sole stava tramontando, ma qualcosa nel cuore di quel gioco stava appena iniziando a sorgere.

  Nel mezzo del trambusto generale, mentre le risate si rincorrevano tra la sabbia e le carte venivano mischiate di nuovo, Aoi, ancora seduta accanto ad Akihiro, si avvicinò piano a lui. Con un'espressione indecifrabile sul viso, si chinò leggermente e gli sussurrò qualcosa.

  Le sue labbra si mossero piano, ma le parole si persero nel rumore delle voci, nei commenti di Akari e Souta, nella risata che in quel momento esplose proprio dalle labbra di Akihiro.

  Lui non sentì nulla.

  Aoi lo guardò, silenziosa. Poi gli sfiorò leggermente il braccio.

  Akihiro si voltò, ancora sorridendo, ma quando vide il suo volto si bloccò. Aoi aveva un'espressione strana, un piccolo broncio appena accennato. Sembrava delusa... o forse solo stanca.

  -"Eh? Che c'è? è successo qualcosa?” chiese lui, un po' confuso.

  Aoi scosse la testa e abbassò lo sguardo. -"Niente... non è successo niente.” sussurrò appena.

  Il gioco continuò. Yuna rise, Akari si lanciò in un commento ironico, e Ayumi si preparava a pescare la prossima carta.

  -"Aspetta un attimo.” disse Aoi alzandosi in piedi –"Vado un attimo in bagno.”

  Il tono era calmo, ma Akihiro notò che non incrociò lo sguardo con nessuno mentre si allontanava.

  Ayumi pescò la carta della verità. La aprì, la lesse in silenzio, e poi sospirò profondamente. Il suo sguardo cadde per un istante su Akihiro, ma subito dopo si spense in basso.

  -"‘Hai mai sognato di baciare qualcuno della nostra classe?’” lesse a voce alta.

  Un'esplosione di reazioni: risate, occhi sgranati, esclamazioni.

  -"Uuhhh~ allora?!” chiese Souta, sporgendosi verso di lei.

  -"Dicci chi era!" aggiunse Yuna, più maliziosa che mai.

  Ayumi si coprì parzialmente il viso, arrossendo vistosamente. -"S-sì... è successo." ammise, abbassando la testa.

  Gli altri si fecero ancora più curiosi.

  -"E alloraaa? Chi era? Dai!"

  -"Solo nome e cognome, non è molto!”

  -"Era Akihiro, vero? Eh? EH?”

  Ayumi però alzò lo sguardo e fece una linguaccia. -"La carta non diceva che dovevo dire anche chi!”

  Una risata generale riempì l'aria. Avevano provato a incastrarla, ma lei se l'era cavata.

  Il gioco proseguì tra battute e nuove sfide, ma ad un certo punto Akihiro si guardò attorno, aggrottando le sopracciglia.

  -"Aoi... non è ancora tornata?”

  Akari si portò una mano alla bocca, pensierosa. -"è vero... sarà passata mezz’ora...”

  Yuna si alzò di scatto. -"Vado a vedere.”

  -"Vengo anch’io.” disse Akari, già in piedi accanto a lei.

  Le due ragazze si incamminarono tra la sabbia morbida e le assi del lungomare fino ad arrivare ai bagni.

  Appena varcata la soglia, sentirono un respiro affannato, poi il silenzio. Quando girarono l’angolo, la trovarono lì: Aoi, rannicchiata a terra, con le ginocchia strette al petto e il viso bagnato di lacrime.

  -"Aoi!” gridò Akari, accorrendo per prima.

  Yuna si inginocchiò accanto a lei e l’abbracciò senza esitazione. -"Che succede? Ti senti male?! Hai mangiato qualcosa che non andava?” chiese, preoccupata.

  Aoi alzò piano la testa. Le guance bagnate, gli occhi lucidi, ma un piccolo sorriso si fece strada.

  -"Sto bene... è solo... un po’ di mal di stomaco. Mi passerà.”

  Cercò di tirarsi su, ma le gambe tremarono. -"Ehi, non devi sforzarti.” disse Akari stringendole la mano -"Siamo qui, ok? Non sei sola.”

  Yuna le sorrise. -"Davvero, se vuoi tornare là più tardi, va bene. Se vuoi restare qui, restiamo tutte e tre. Nessuna ti lascia sola.”

  Aoi abbassò di nuovo lo sguardo, mordendosi le labbra. -"...Grazie.”

  Le due la abbracciarono forte, rimanendo accanto a lei in quel piccolo bagno illuminato a neon, mentre fuori, sulla spiaggia, le risate continuavano ignare.

  Ma non era più solo un gioco.

  Il tempo sembrava rallentato.

  Anche Ayumi, preoccupata, si era alzata in silenzio e si era allontanata, lasciando gli altri con un senso d’incertezza sospeso nell’aria.

  Nel frattempo, Akihiro camminava avanti e indietro, lo sguardo fisso verso il sentiero che portava ai bagni. Le mani si stringevano nervosamente tra loro, e il cuore gli batteva più forte del solito. La sabbia scricchiolava sotto i suoi passi irregolari. Non riusciva a concentrarsi, non riusciva nemmeno a godersi quel momento.

  Poi, come un fulmine a ciel sereno, una voce lo richiamò alla realtà. –“Onii-chan?”

  Hana, ancora col fiatone dopo aver corso sulla spiaggia, lo raggiunse. Appena vide l’espressione tesa del fratello, smise subito di sorridere.

  –“Che succede?”

  Fu Souta a rispondere al posto suo, con un tono leggermente serio. –“Aoi è in bagno da un po’. Akihiro si sta preoccupando...”

  Hana sbatté gli occhi. Poi, senza pensarci, si avvicinò ad Akihiro e lo abbracciò con decisione, stringendolo forte intorno alla vita.

  –“Stai tranquillo, starà bene. Aoi è forte... e poi ci siamo tutti qui, no?”

  Akihiro sorrise. Le accarezzò con dolcezza i capelli mossi dal vento, abbassandosi un po’ per guardarla negli occhi.

  –“Grazie, Hana. Ti voglio bene.”

  –“Anch’io ti voglio bene!” rispose lei, con quel suo tono sincero e limpido. Poi, come se nulla fosse, tornò a correre con gli altri bambini, lasciandosi dietro una scia di risate.

  Fu in quel momento che Yuna tornò.

  Appena Akihiro la vide, le corse incontro con passi rapidi e pieni d’ansia. –“Yuna! Aoi... sta bene?”

  Lei alzò una mano, come per calmarlo. –“Tranquillo. Ha solo un mal di stomaco. Si è riposata un po’... ora si sente meglio.”

  Akihiro sospirò di sollievo, sentendo un peso staccarsi dal petto. Subito dopo arrivarono anche Ayumi e Akari. Entrambe sembravano più serene, e Akari, portandosi una mano sulla fronte come se fosse tornata da una missione faticosa, aggiunse:

  –“è tutto sotto controllo. Le abbiamo dato una medicina, e ora sta riprendendosi.”

  Yuna sorrise, cercando di risollevare l’umore del gruppo:

  –“Che ne dite di andare a fare un bagno al mare? Magari ci rilassiamo un po’ tutti. Ho già avvisato i miei genitori: passeranno a controllare Aoi tra poco, così possiamo stare tranquilli.”

  I ragazzi si guardarono perplessi.

  –“Ma... non abbiamo i costumi,” fece notare Souta.

  Yuna incrociò le braccia con aria trionfante. –“Già pensato anche a questo. Li ho portati io. Ho tutto qui.”

  Lo stupore fu generale. Tutti risero, scrollandosi di dosso un po’ della tensione accumulata.

  Tutti... tranne Akihiro.

  Anche se più rilassato, il suo sguardo era ancora rivolto verso il sentiero.

  Gli altri iniziarono a cambiarsi nei gazebo e nei bagni disponibili. Lui invece rimase lì, ad aspettare. Sentiva che non poteva semplicemente andare avanti come se nulla fosse.

  Poi... qualcosa si mosse dietro di lui.

  Un singhiozzo.

  Si girò.

  Aoi era lì.

  Appena fuori dall’ombra del sentiero, con addosso la sua maglietta larga e i capelli spettinati. Sul viso aveva un sorriso... ma anche le lacrime che non era riuscita a trattenere.

  Era bellissima, fragile, vera.

  Akihiro non ci pensò due volte. Corse verso di lei, e senza dire una parola la strinse forte tra le braccia. Il cuore gli martellava nel petto, mentre la sentiva tremare.

  –“Come stai?” chiese con voce bassa, carica d’emozione.

  Aoi appoggiò il viso sulla sua spalla, sentendo tutto il calore e la sicurezza che solo lui riusciva a darle in quel momento.

  –“Adesso... adesso sto meglio...”

  Le sue parole uscirono lente, quasi un sussurro, ma piene di verità.

  Akihiro sorrise, ancora con le braccia attorno a lei. –“Menomale... davvero. Ero preoccupato.”

  Poi si staccò leggermente, giusto il necessario per guardarla negli occhi. –“Ti senti di venire a fare un bagno con noi? Ti andrebbe?”

  Aoi lo fissò per qualche secondo, sorpresa. Poi annuì, e questa volta il suo sorriso fu sincero. –“Si... se vieni anche tu.”

  Il mare brillava alle loro spalle, e la brezza portava via le nuvole. In quel momento, tutto sembrava più leggero.

  Mano nella mano, sparirono dietro il telo del gazebo per cambiarsi.

  La spiaggia li attendeva. E forse, anche qualcosa di più.

  Il sole stava calando lentamente, tingendo il cielo di sfumature dorate e rosa. Le onde del mare si infrangevano dolcemente sulla riva, mentre le risate dei ragazzi si mescolavano al rumore dell’acqua.

  Akihiro e Aoi raggiunsero il gruppo. Gli altri erano già in acqua, schizzandosi a vicenda, inseguendosi e ridendo come bambini.

  Akihiro si voltò verso Aoi, con il costume ancora leggermente bagnato e i capelli scompigliati dal vento.

  –“Dai, Aoi... andiamo a divertirci anche noi.”

  Il suo sorriso era puro, pieno di entusiasmo. Aoi lo guardò per un momento, con il cuore che le batteva più forte senza motivo. Poi annuì, con un piccolo sorriso timido.

  Corsero insieme verso l’acqua, lasciandosi alle spalle i pensieri e la tensione del pomeriggio. L’acqua era fresca, piacevole. Hana li raggiunse poco dopo, sprizzando energia da tutti i pori.

  –“Aspettatemi!” gridò con allegria, tuffandosi tra loro.

  Per un po’, fu solo gioco e spensieratezza. I ragazzi si schizzavano, facevano finta di inseguirsi, ridevano a crepapelle ogni volta che uno di loro finiva sott’acqua.

  Poi, come sempre, fu Souta a spezzare il ritmo con una delle sue idee folli. –“Ehi! Che ne dite di una sfida? Una vera prova di forza!”

  Tutti si girarono verso di lui. Souta si portò una mano sul petto come un presentatore.

  –“Noi ragazzi facciamo da cavalli, le ragazze montano sulle nostre spalle... e si combatte! Chi cade per primo perde. Alla vincitrice... un premio misterioso!”

  Ci fu un attimo di silenzio. Ayumi alzò un sopracciglio. Akari scoppiò a ridere. Yuna scuoteva la testa, divertita ma perplessa. Aoi si fece piccola.

  Eppure...

  –“Ci sto,” disse Ayumi con un mezzo sorriso di sfida.

  –“Anch’io,” mormorò Aoi, arrossendo.

  –“Perfetto! A me Ayumi!” esclamò Souta, prendendola in braccio con naturalezza. Lei lo colpì sul braccio, ridendo.

  Aoi, invece, si avvicinò ad Akihiro con movimenti lenti, quasi esitanti. I loro occhi si incrociarono, e per un istante si guardarono senza parlare.

  –“Pronta?” chiese lui, accennando un sorriso.

  –“S-Sì...”

  Akihiro si abbassò, e Aoi salì sulle sue spalle, le mani tremanti sulle sue spalle per bilanciarsi. Anche Ayumi era già in posizione su Souta. I due ragazzi si tuffarono leggermente per permettere alle ragazze di salire meglio, poi riemersero con un tonfo e qualche schizzo.

  –“Che la battaglia abbia inizio!” urlò Souta.

  La sfida cominciò. Aoi e Ayumi si affrontavano con movimenti delicati, quasi timorosi, evitando di farsi davvero male. Sembrava più una danza che un duello.

  Ma non bastava.

  Souta decise di rompere l'equilibrio.

  –“Trucco segreto: sabotaggio subacqueo!”

  Si avvicinò ad Akihiro e gli pestò un piede sotto la superficie.

  –“Ahi!” Akihiro lo guardò, indignato.

  –“Che c’è? è guerra, no?” ribatté Souta con un ghigno.

  –“Va bene. Hai voluto la guerra... l’avrai.”

  Da quel momento, non fu più solo Aoi contro Ayumi. Era Akihiro contro Souta.

  I due iniziarono a spingere, muoversi, tentare di far cadere l’altro, schivando colpi e sguardi. Le ragazze cercavano di mantenere l’equilibrio, tra grida e risate.

  Poi... il momento decisivo.

  Akihiro allungò troppo una gamba. Scivolò.

  –“Attento!” gridò Aoi.

  Ma cadde solo lui.

  Perché, nell’ultimo istante, le sue mani si strinsero con decisione attorno alla vita di Aoi, sorreggendola in aria mentre il suo corpo andava giù.

  Splash.

  Akihiro finì sott'acqua, ma Aoi... rimase in piedi. Sulle sue spalle. Perfettamente stabile.

  Souta e Ayumi li guardarono increduli. Poi esultarono come due campioni olimpici.

  –“Vittoriaaaaa!” gridò Souta.

  –“E il premio è mio!” rise Ayumi, alzando un pugno al cielo.

  Intanto, Aoi si coprì il volto con entrambe le mani, arrossita fino alle orecchie.

  –“M-mi ha preso per la vita... davanti a tutti...” sussurrò, mentre il cuore le batteva impazzito.

  Akihiro riemerse tossendo, e la guardò da sotto. –“Tutto bene lassù?”

  –“S-stupido... sì...” rispose lei, ancora tutta rossa.

  E per un attimo, si guardarono. Solo loro due. Con l’acqua intorno, il tramonto dietro... e una sensazione dolce che cresceva piano piano, come una marea.

  Dopo essersi divertiti ancora un po’ tra schizzi d’acqua e risate, il cielo iniziò a tingersi d’arancio. Il sole scendeva lento all’orizzonte, e l’aria si riempiva del profumo salmastro del mare, mescolato a quello, più sottile ma promettente, che proveniva dal piccolo barbecue improvvisato sulla spiaggia.

  –“Ho fame...” borbottò Souta, mentre usciva dall’acqua scuotendosi i capelli come un cane.

  –“Cosa si mangia?” chiese subito dopo, con lo stomaco che brontolava come un tuono lontano.

  Yuna, già asciutta e con il sorriso stampato in volto, gli rispose con un luccichio negli occhi.

  –“Carne alla brace. Tanta, succosa carne alla brace.”

  La notizia si sparse come un’onda. Tutti esultarono, il morale salì alle stelle e le bocche iniziarono a salivare. Tra chi si cambiava in fretta e chi preparava tavolini e stoviglie, l’atmosfera era quella di una piccola festa tra amici, semplice ma perfetta.

  Fu in quel momento che Akari si avvicinò ad Akihiro.

  Aveva ancora i capelli un po’ bagnati e la sabbia sulle gambe, ma nel suo sguardo c’era una serietà nuova. E sulle sue guance... un lieve rossore.

  –“Nakahara-kun...” disse piano.

  Lui si voltò verso di lei, sorpreso dal tono. –“C’è qualcosa che non va?”

  Akari non rispose subito. Gli prese la mano, con un gesto delicato ma deciso. –“Vieni con me. Devo chiederti una cosa... importante.”

  Senza aggiungere altro, lo condusse lungo la spiaggia, lontano dagli altri, là dove le onde accarezzavano appena la sabbia e il cielo stava lentamente spegnendosi nel blu della sera.

  Camminarono in silenzio, finché lei si fermò.

  Akari si voltò, con il mare alle spalle e il vento che le muoveva i capelli. La sua espressione era indecifrabile, come se stesse lottando tra il bisogno di sapere e la paura della risposta.

  –“Prima... quando giocavamo a obbligo o verità...” cominciò, la voce tremante. –“Perché hai scelto me?”

  Akihiro la guardò negli occhi.

  Capì subito.

  Fece un passo avanti, poi un altro, fino a ridurre la distanza tra loro.

  –“Sai... è stato istintivo. In quel momento, il mio cuore ha deciso al posto mio. Ho capito che volevo passare più tempo con te. Che avevo bisogno di conoscerti meglio, capirti... starti vicino. E soprattutto... ho capito che voglio proteggerti, Akari.”

  Le sue parole fluirono con sincerità, senza esitazioni. Akari lo fissava, immobile. Poi, con le lacrime che le rigavano le guance, si gettò tra le sue braccia, stringendolo forte.

  –“S-sai, Akihiro... tu mi rendi felice. Sempre. E con te ho capito una cosa importante...”

  La sua voce era un soffio. Il suo viso, nascosto contro il petto di Akihiro, arrossito e umido.

  Akihiro le accarezzò i capelli piano, il cuore che batteva all’impazzata. –“Che cosa hai capito?”

  Akari tremò leggermente tra le sue braccia. Poi, con voce incerta, balbettò:

  –“I-io… io… io ti—”

  –“EHHHIIII! LA CARNE è PRONTAAAA!” gridò Souta da lontano.

  La voce ruppe la magia dell’istante come un sasso lanciato in uno stagno calmo. Akihiro si voltò di riflesso, alzando un braccio in segno d’intesa.

  –“Arriviamo subito!”

  Poi si voltò di nuovo verso Akari, che ora guardava altrove, quasi rattristita. –“Akari... vuoi dirmelo adesso? Quello che stavi per dire...”

  Lei abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro. Infine, parlò con un filo di voce. –“Ti... ti voglio bene.”

  Akihiro sorrise, dolcemente.

  –“Anche io... ti voglio un mondo di bene, Akari.”

  Non c’erano promesse, né baci rubati sotto il tramonto. Ma tra quelle parole si celava qualcosa di prezioso. Un sentimento che cresceva piano, silenzioso, ma sempre più forte.

  I due tornarono lentamente dagli altri, camminando uno accanto all’altra. E quando presero la loro porzione di carne ancora fumante, Akihiro si accorse che il cuore non gli batteva solo per la fame.

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