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Capitolo 10: Un errore

  Il giorno tanto temuto era finalmente arrivato. L'aria della scuola sembrava più pesante del solito, carica di tensione e ansia. I corridoi erano pieni di studenti che ripetevano freneticamente, sfogliando i quaderni come se da un momento all'altro potessero svanire. Altri, invece, vagavano come anime in pena, con lo sguardo perso nel vuoto, consapevoli di non aver studiato abbastanza.

  Tra questi c'era Akari, che si era presentata a scuola con largo anticipo nella speranza di riuscire a imprimere nella mente qualche argomento in più. Si era rintanata in biblioteca, un luogo solitamente silenzioso, ma che quel giorno era pieno di studenti disperati. Seduta a un tavolo, il libro aperto davanti a sè, mordeva nervosamente la gomma della matita mentre cercava di leggere lo stesso paragrafo per la terza volta senza riuscire a comprenderne il significato.

  -"Non ci riesco... Non ci riesco... è finita, prenderò un'insufficienza." Si lamentò sottovoce, posando la fronte sulle pagine.

  Il panico le stringeva lo stomaco, e più cercava di concentrarsi, più la sua mente vagava altrove. Si mise a fissare la finestra, pensando a quanto sarebbe stato bello scappare via e rifugiarsi sotto le coperte.

  Proprio mentre stava per arrendersi, sentì delle voci familiari.

  -"Eccoti qui! Ti abbiamo cercata dappertutto" esclamò Aoi, avvicinandosi con il solito tono calmo ma deciso.

  -"Pensavi davvero di cavartela studiando da sola? Se sei in difficoltà, devi chiedere aiuto!" aggiunse Souta, con un sorriso divertito.

  Akari li fissò con occhi sgranati. Poi, senza pensarci due volte, saltò in piedi e si lanciò verso di loro, stringendoli in un abbraccio soffocante.

  -"Siete i miei angeli custodi! Vi prego, aiutatemi o morirò oggi stesso!"

  Aoi sospirò, scrollandosi di dosso l'abbraccio e posando una mano sulla testa dell'amica.

  -"D'accordo, d'accordo, smettila di disperarti. Iniziamo a ripetere."

  Si sedettero tutti e tre, con Souta che cercava di mantenere alto il morale con qualche battuta, anche se il suo entusiasmo veniva spesso stroncato da Aoi, che lo riportava all'ordine.

  Poco dopo, la porta della biblioteca si aprì, lasciando entrare due figure. Akihiro e Yuna.

  Akari e gli altri alzarono lo sguardo e li osservarono. I due ragazzi ridevano tra loro, parlavano con leggerezza, come se quel giorno non fosse uno dei più importanti del trimestre.

  Aoi si bloccò, fissandoli con un'espressione sorpresa. Non si era accorta subito che il loro legame fosse così stretto, ma ora era impossibile ignorarlo. Souta, invece, era perplesso, mentre Akari, troppo concentrata sui libri, non prestò molta attenzione.

  Akihiro si voltò e, vedendo il gruppo, sorrise.

  -"Oh, eccovi qui! Possiamo unirci?" chiese, avvicinandosi con Yuna ancora al suo fianco.

  Aoi esitò per un attimo, poi annuì.

  -"Certo. Anche se non sembrate minimamente preoccupati per gli esami..."

  Akihiro rise, grattandosi la nuca.

  -"Diciamo che ho avuto un'ottima insegnate" rispose, indicando Yuna.

  Lei sorrise con fierezza.

  -"Se volete, posso aiutarvi anch'io" aggiunse con entusiasmo.

  Akari, sentendo quelle parole, si lanciò verso di loro. -"Vi prego! Aiutatemi anche voi o fallirò miseramente!"

  Yuna rise, trovando la disperazione di Akari piuttosto divertente.

  -"Va bene, vediamo cosa possiamo fare."

  Iniziarono a ripassare tutti insieme. L'atmosfera divenne più leggera, anche se la tensione rimaneva palpabile. Akihiro e Yuna fecero del loro meglio per spiegare gli argomenti più difficili, sfidandosi a vicenda per vedere chi fosse il miglior insegnante.

  -"Scommettiamo che riesco a spiegare meglio di te?" disse Yuna con un sorriso malizioso.

  -"Accetto la sfida" ribattè Akihiro, ridendo.

  Akari si sentì più tranquilla man mano che assimilava i concetti. Quando finalmente mancavano solo quindici minuti all'inizio dell'esame, chiuse il quaderno e tirò un sospiro di sollievo.

  -"Okay, credo di aver capito tutto. Forse. Ma se fallisco, mi prenderete in adozione vero?" chiese scherzando.

  -"Vedremo come va. Se superi il test, però, dovrai offrirci da mangiare" disse Souta, ridendo.

  -"Affare fatto!" rispose Akari, cercando di nascondere la sua ansia.

  Il suono della campanella risuonò nei corridoi. Era il segnale. Il momento della verità era arrivato.

  Gli studenti lasciarono la biblioteca e si avviarono verso le aule d'esame. Il cuore di Akari batteva all'impazzata, ma sapeva che aveva fatto del suo meglio. Ora non le restava che affrontare la prova e sperare per il meglio.

  Mentre si sedeva al suo posto, si girò un'ultima volta verso Akihiro e Yuna, che sorridevano tranquillamente.

  -"Come fanno ad essere così calmi?!" pensò, mentre prendeva in mano la penna.

  Respirò profondamente. Era ora di combattere.

  L'atmosfera nell'aula era tesa, quasi soffocante. L'unico suono era quello delle penne che scorrevano veloci sui fogli, mentre gli studenti si immergevano negli esami. Akari era partita bene: la sua mano si muoveva rapida, trascrivendo le risposte con sicurezza quasi inaspettata. Ogni parola scorreva senza intoppi... fino a quando il suo sguardo si fermò su una domanda.

  Il vuoto.

  Le palpebre di Akari si spalancarono, il respiro si fece più corto. Sentì un'ondata di panico montarle dentro, le mani che stringevano la penna con troppa forza. Non riusciva a ricordare la risposta. Il suo cuore batteva all'impazzata, ogni secondo che passava sembrava peggiorare la situazione.

  Accanto a lei, Yuna notò il suo blocco. Con la discrezione di un'ombra, si sporse leggermente e, senza attirare l'attenzione, le fece scivolare un suggerimento sussurrato tra le labbra, appena percettibile. Akari la guardò per un istante, incredula, poi annuì impercettibilmente e riprese a scrivere, cercando di nascondere il sollievo dietro un'espressione concentrata.

  Nel frattempo, Akihiro stava affrontando il suo esame... in modo decisamente meno preoccupato.

  Sedeva dietro ad Aoi, e ogni tanto lanciava occhiate veloci al suo foglio, sperando di cogliere qualche risposta. Era a un passo dal leggere un numero quando una figura apparse avanti alla cattedra.

  Il professore.

  Akihiro sentì un brivido freddo lungo la schiena. Con un colpo di geni, o forse di disperazione, si schiarì la gola e indicò con aria seria i capelli di Aoi.

  -"Professore, mi sembrava che Aoi avesse... qualcosa nei capelli. Volevo solo avvisarla."

  Un silenzio carico di tensione.

  Il professore lo fissò, sembrava arrabbiato. Akihiro ricambiò lo sguardo, cercando di sembrare il più innocente possibile. Dopo qualche secondo che sembrò eterno, il professore sospirò.

  -"Stai più attento, Nakahara. La prossima volta ti ritiro il compito."

  Akihiro annuì, stringendo i denti. Appena l'insegnante si allontanò, lasciò andare un respiro che non sapeva nemmeno di aver trattenuto. Aveva rischiato grosso.

  Nel frattempo, Souta era convinto di aver finito il compito da un pezzo. Se ne stava tranquillo, tamburellando la matita contro il banco, fino a quando il suo sguardo non cadde sul foglio di un compagno vicino.

  Panico.

  Aveva risposto male a diverse domande. Un'ondata di sudore freddo gli scese lungo la schiena. Cancella, correggi, scrivi di nuovo... ma il tempo stava scadendo! Cercava disperatamente una soluzione quando, con la coda dell'occhio, notò un piccolo bigliettino scivolare vicino al suo gomito.

  Souta lo prese con discrezione. Era di Aoi.

  Incrociò il suo sguardo: lei lo fissava con la solita espressione composta, ma gli fece un piccolo cenno, come a dirgli di sbrigarsi. Con estrema attenzione, Souta sbirciò le risposte corrette e le trascrisse, giusto in tempo.

  Un istante dopo, il professore annunciò:

  -"Tempo scaduto. Consegnate i fogli."

  Uno dopo l'altro, gli studenti portarono i loro compiti alla cattedra. Alcuni sembravano sollevati, altri preoccupati. Yuna, invece, uscì dall'aula saltellando allegramente, come se avesse finito un picnic piuttosto che un esame.

  Akari la osservò con occhi pieni di stupore. -"Come fa a essere così tranquilla...?" sussurrò tra sè.

  La tensione, il sollievo si notava nella aria dopo che gli studenti erano usciti dall'aula. Ayumi, che fino a quel momento era rimasta piuttosto in disparte, sentiva ancora il cuore martellarle nel petto. Aveva dato il massimo, ma la paura di non prendere la sufficienza la tormentava.

  Fu in quel momento che il suo sguardo cadde su Yuna.

  Ayumi, incapace di trattenere la curiosità, si avvicinò a lei. -"Yuna... ma tu non sei nemmeno un po' preoccupata per il risultato?" chiese con un tono tra l'incredulo e l'ammirato.

  Yuna si fermò e la guardò con un sorriso luminoso. -"Oh, io non devo preoccuparmi affatto!" rispose con naturalezza.

  Gli altri ragazzi si voltarono verso di lei, incuriositi. Souta, che fino a quel momento aveva ancora il volto pallido dallo stress, incrociò le braccia. -"Aspetta... che intendi?"

  Yuna rise leggermente. -"Vedi, io ho già fatto questi esami per poter entrare nella scuola. Il mio punteggio di oggi non farà media con il resto delle valutazioni."

  Akari, che fino a quel momento era stata in silenzio a rimuginare sul suo esame, sbattè le palpebre sorpresa. -"Aspetta, quindi non conta nulla per te?"

  Yuna annuì allegramente. -"Esatto! Oggi potevo anche scrivere una poesia invece delle risposte e non sarebbe cambiato nulla."

  Ayumi si sentì sorpresa. -"E allora perchè li hai fatti comunque?"

  -"Per divertimento!" rispose Yuna, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

  I ragazzi si scambiarono occhiate allibite. Souta scosse la testa. -"Questa ragazza è su un altro livello..." borbottò.

  Aoi, incuriosita, si avvicinò. -"Ma allora... com'è andato il tuo vero esame d'ingresso?"

  Yuna incrociò le braccia, assumendo un'aria quasi vanitosa. -"L'ho passato con il massimo dei voti!"

  Un silenzio carico di sorpresa si diffuse nel gruppo.

  -"Con il massimo dei voti?!" esclamò Akari, incredula.

  Yuna annuì con un sorriso smagliante. -"Proprio così!"

  Dopo un attimo di shock, i ragazzi si ripresero e iniziarono a complimentarsi con lei.

  -"Wow, sei incredibile!" esclamò Ayumi, ancora stupita.

  -"Complimenti, Yuna!" aggiunse Aoi, sinceramente colpita.

  Souta sospirò, sconsolato. -"E pensare che io ho rischiato di sbagliare tutto..."

  Mentre uscivano dalla scuola, l'atmosfera era ancora carica di emozioni contrastanti. Souta, Akari e Ayumi continuavano a ripensare all'esame, ansiosi di scoprire il risultato. Akihiro, invece, camminava con le mani in tasca, ancora scottato dalla sgridata del professore.

  Aoi, al contrario, sembrava soddisfatta. Era certa di aver fatto un buon esame e, per quanto le importasse il voto, almeno non si sentiva in ansia.

  E poi c'era Yuna, che continuava a saltellare di gioia, completamente ignare del dramma che c'era sugli altri.

  -"Non vedo l'ora di sapere i voti di tutti!" disse allegramente.

  The story has been taken without consent; if you see it on Amazon, report the incident.

  Akihiro sospirò. -"Parla per te..."

  Gli esami erano finiti, ma l'attesa per i risultati era appena iniziata.

  La mattina successiva, il cielo era limpido e l'aria carica dell'ansia degli studenti. Davanti all'ingresso della scuola, Akihiro si voltò verso gli altri, cercando di spezzare la tensione con una domanda.

  -"Tra quanto sapremo i risultati?" chiese, incrociando le braccia.

  Aoi fu la prima a rispondere, con la sua solita calma. -"Di solito ci vogliono uno o due settimane, ma considerando che la settimana prossima c'è il festival sportivo, probabilmente cercheranno di sbrigarsi."

  -"Capisco. Grazie."

  Con un cenno del capo, Akihiro seguì il gruppo all'interno dell'edificio. Yuna, che ancora si godeva la novità di essere una studentessa regolare lì, osservava i corridoi con una strana luce negli occhi. Si chiedeva come fosse stato il suo primo vero giorno, e la sua espressione accesa sembrava contrastare la tensione che girava nell'aria.

  Le ore passarono lentamente, ma per Akihiro la lezione si trasformò in un lungo momento di riflessione. Quella foto, non se l'era dimenticata, non riusciva a smettere di pensare ad essa. Possibile che fosse davvero Aoi quella bambina al suo fianco? Doveva scoprirlo.

  Quando la campanella dell'ora di pranzo suonò, Souta, Akari e Aoi lo invitarono a mangiare con loro. Akihiro accettò, poi si avvicinò a Yuna invitando anche lei.

  -"Andate avanti, vi raggiungo tra poco. Devo controllare una cosa."

  Si assicurò che se ne fossero andati, poi si diresse con passo deciso verso il banco di Aoi. Con il cuore che iniziava a martellare, aprì il suo zaino e frugò con attenzione.

  -"Forse ha qualcosa che possa confermare la mia ipotesi..."

  Scostò alcuni libri e trovò una piccola tasca con una cerniera. La aprì piano, quasi trattenendo il respiro. Lì dentro c'era un piccolo borsellino. Forse conteneva qualcosa di importante.

  Stava per aprirlo quando-

  -"Nakahara-kun?"

  Il suono della voce di Aoi lo fece tremare. Si voltò di scatto, con il cuore che sembrava volergli sfondare il petto.

  Aoi era sulla soglia della classe, con un'espressione confusa ma serena. -"Cosa stai facendo?"

  Il panico lo assalì. Doveva trovare una scusa. E in fretta.

  Balbettò, cercando qualcosa che potesse sembrare credibile. Poi, con un'illuminazione improvvisa, esclamò: -"Oh! Ho visto un... un insetto sulla finestra! Mi sono avvicinato per guardarlo, ma stavo per inciampare e, beh, mi sono aggrappato alla tua sedia facendo cadere la cartella. La stavo solo raccogliendo."

  Aoi lo osservò per qualche secondo, come se cercasse di valutare la veridicità delle sue parole. Poi sorrise dolcemente. -"Ah, capisco. Beh, grazie per averla rimessa a posto."

  Akihiro annuì rapidamente, cercando di chiudere lo zaino con un gesto nervoso. -"Nessun problema! Allora... io vado dagli altri!"

  Si allontanò con passo veloce, cercando di non far trasparire il senso di colpa. Quando uscì dalla classe, si voltò per un istante e vide Aoi che si avvicinava al suo banco. Lei si fermò, sfiorando la cerniera della tasca che lui aveva aperto.

  Per un attimo Akihiro rimase in silenzio, poi strinse leggermente gli occhi.

  -"Se ne è accorta?"

  Akihiro non si fermò a scoprilo. Si diresse verso gli altri, con la sensazione che quella storia non fosse ancora finita.

  Le lezioni erano finalmente terminate. Gli studenti studenti si sparpagliavano lungo le strade. chiacchierando tra loro.

  Akihiro, invece, non riusciva a pensare ad altro che a quella foto. Voleva sapere, ma sapeva anche che avrebbe dovuto attendere. Un'attesa che gli sembrava interminabile.

  Dopo essersi salutati, il gruppo iniziò a separarsi, ma Akihiro improvvisamente si voltò e corse verso Yuna.

  -"Aspetta! Vieni a casa mia!"

  Lei si girò di scatto, sorpresa. Poi inclinò la testa con un sorriso malizioso. -"Eh? Non riesci proprio a stare senza di me?" disse scherzando, con quel tono leggero che usava sempre per prenderlo in giro.

  Akihiro sospirò, alzando gli occhi al cielo. -"Non è per quello! è un'altra cosa, ed è urgente."

  Yuna lo osservò per un momento, poi fece un cenno di approvazione, incuriosita. -"D'accordo, andiamo."

  Si incamminarono insieme verso casa di Akihiro. Il tragitto fu silenzioso, almeno da parte sua. Yuna ogni tanto lo sbirciava di lato, notando la sua espressione tesa.

  Quando arrivarono, Akihiro chiuse la porta dietro di loro e si voltò verso di lei con un'aria visibilmente agitata. -"è difficile da spiegare... ma è importante."

  Yuna incrociò le braccia, appoggiandosi al divano in modo rilassato. -"Ti ascolto."

  Akihiro prese un respiro profondo, poi prese la foto da un mobile li vicino e la porse a Yuna.

  Appena la vide, Yuna sgranò gli occhi. -"Oh... ma questi siamo noi da piccoli."

  Akihiro sentì un brivido lungo la schiena. -"C-cosa? Eri... tu?" balbettò, incredulo.

  Lei non rispose subito. Osservò la foto con attenzione, come se stesse cercando di scavare nei suoi ricordi. Poi, con un sorrisetto, aggiunse: -"Non ne sono sicura... ma quale altra ragazza si sarebbe avvicinata a te?"

  Akihiro si arrabbiò, con un lieve rossore sulle guance. -"Non è il momento di scherzare, Yuna!"

  Lei alzò le mani in segno di resa. -"Va bene, va bene. Niente scherzi." Poi tornò a fissare la foto. -"Comunque... potrebbe essere chiunque, finchè non hai altre prove."

  Akihiro abbassò lo sguardo, stringendo il pugno. -"Mia madre ha detto che quella fosse Aoi."

  Yuna sollevò un sopracciglio. -"Aoi?" ripetè, perplessa. Tornò a guardare la foto, come se potesse trovare la risposta. -"Sì, potrebbe essere lei... ma servono altre foto per esserne certi."

  Akihiro si passò una mano tra i capelli, poi la guardò con determinazione. -"Per questo ti ho chiesto aiuto. Voglio che tu cherchi di prendere il borsellino che ho visto nel suo zaino."

  Yuna lo scrutò per qualche istante, poi annuì con un sorriso furbo. -"Capito il piano."

  Si alzò in piedi e si stiracchiò. -"Bene, allora io vado."

  Akihiro, d'istinto, le afferrò le mani prima che potesse allontanarsi. -"Rimani!"

  Yuna si irrigidì leggermente, sorpresa dal gesto. Il suo sguardo si posò sulle mani di Akihiro che stringevano le sue. Un leggero rossore le colorò le guance.

  Senza voltarsi, disse a bassa voce: -"Davvero non riesci a stare senza di me, eh?"

  Akihiro aprì la bocca per ribattere, ma prima che potesse dire qualcosa, Yuna si liberò delicatamente dalla sua presa e si diresse verso il bagno.

  -"Mi lavo prima io." aggiunse rapidamente, scomparendo oltre la porta, lasciando Akihiro solo con i suoi pensieri e un battito accelerato nel petto.

  Il mattino seguente, la scuola era ancora in agitazione. Gli studenti si accalcavano nei corridoi, spingendosi a vicenda per raggiungere la bacheca dove erano stati pubblicati i risultati degli esami. L'aria era carica di tensione, eccitazione e paura.

  Akihiro osservava la scena da lontano, sentendo il cuore battergli nel petto. Quel momento avrebbe segnato la sua sorte.

  Uno dopo l'altro, i suoi amici iniziarono a ritirare i loro risultati.

  Aoi fu la prima. Appena vide il suo voto, un sorriso compiaciuto le illuminò il volto. -"Massimo dei voti." disse soddisfatta, mentre gli altri la guardavano ammirati.

  Souta si fece avanti con il solito atteggiamento spavaldo. Aprì il foglio e sorrise, gonfiando il petto. -"Niente male, eh?"

  Akihiro lo fissò con sospetto. -"Quanto hai preso?"

  -"Sessantuno!" esclamò con orgoglio.

  Ci fu un momento di silenzio imbarazzante. Akihiro lo guardò, spiazzato. -"Ma... è il minimo per superarli."

  -"Già! Ma li ho superati, no?"ribattè Souta ridendo, mentre Aoi scuoteva la testa con un sospiro esasperato.

  Ayumi si fece avanti con il cuore in gola. Strinse il foglio tra le mani e quando vide il numero stampato in alto, spalancò gli occhi. -"Settantotto!" esclamò, la voce carica di gioia. Sentì un'ondata di sollievo travolgerla, come se ogni peso le fosse stato tolto dalle spalle.

  -"Sei stata bravissima!" le disse Akihiro con un sorriso sincero.

  Ayumi arrossì leggermente, abbassando lo sguardo. -"G-grazie..." mormorò prima di tornare al suo posto, ancora incredula per il buon risultato.

  Ora toccava ad Akari. -"Quegli studi last minuti mi avranno salvata?" sussurrò a denti stretti mentre ritirava il foglio. Lo aprì con mani tremanti e vide il suo voto: 70.

  Per un attimo restò immobile, poi un sorriso incredulo le si dipinse in volto. I suoi occhi si riempirono di lacrime di felicità. -"Ce l'ho fatta!" esclamò, stringendo il foglio al petto.

  Aoi le diede un leggero colpetto sulla spalla. -"Hai fatto un ottimo lavoro, Akari."

  -"Sì, grande!" aggiunse Souta con un sorriso.

  Ora era il momento di Akihiro.

  Fece un respiro profondo e avanzò con passo incerto. Sentiva il cuore battere forte, ma il suo pensiero non era solo rivolto al voto. No, la sua mente era ancora occupata da quella foto. La verità su Aoi. La ricerca di indizi.

  Quando prese il foglio tra le mani, deglutì. Aprì lentamente il documento e i suoi occhi corsero subito al numero in alto.

  55.

  Un gelo improvviso gli attraversò la schiena. Insufficiente.

  Si sentì sprofondare. Come un pugno nello stomaco, il voto lo colpì con violenza. Senza dire nulla, strinse il foglio tra le dita e tornò al suo posto.

  Le domande dei suoi amici gli rimbalzavano attorno, ma non aveva voglia di rispondere. Si lasciò cadere sulla sedia e Appoggiò la testa sul banco, fissando il vuoto.

  -"Questa è la fine."

  Doveva aiutare il comitato studentesco con il festival. Doveva recuperare il voto. E nel frattempo, c'era ancora la questione della foto.

  Troppo. Era semplicemente troppo da gestire.

  Chiuse gli occhi, mentre un senso di frustrazione gli pesava sulle spalle.

  L'umore di Akihiro precipitò. Sentì un peso schiacciargli il petto mentre il suo sguardo restava fisso sul foglio del compito. Si era impegnato così tanto, voleva dimostrare alla sua famiglia di essersi ambientato bene... e invece, quel voto sembrava dire il contrario.

  Il pensiero di dover recuperare le materie, aiutare nell'organizzazione del festival e risolvere il mistero della foto lo opprimeva. Sentiva di non avere abbastanza tempo, abbastanza energie.

  Un silenzio teso avvolse i suoi amici, che lo guardavano preoccupati. Akari si morse il labbro, incerta su cosa dire. Yuna fece un passo verso di lui, con un'espressione insolita per lei: niente sorriso, solo preoccupazione. Anche Ayumi sembrava combattuta, stringendo il proprio foglio tra le mani. Souta e Aoi si scambiarono un'occhiata.

  Fu il professore a rompere il silenzio, avvicinandosi alla cattedra e chiamandolo con voce calma. -"Nakahara, possiamo parlare un momento?"

  Akihiro alzò lo sguardo, esitante. Poi annuì debolmente e lo seguì fuori dalla classe, senza dire una parola.

  Una volta fuori, il professore lo osservò per qualche secondo prima di parlare.

  -"Sei stato distratto durante gli esami. Cosa è successo? Sembrava che stessi andando bene fino a poco tempo fa."

  Akihiro abbassò lo sguardo, stringendo il foglio tra le dita. -"Non lo so... ho studiato fino al giorno prima, davvero." la sua voce suonava vuota, quasi rassegnata.

  Il professore rimase in silenzio per un momento, poi chiese:

  -"Hai dormito bene? Lo sai che il riposo è fondamentale per la memoria."

  Dormire bene? Akihiro sentì un brivido di consapevolezza. No, non aveva dormito a sufficienza. Era rimasto sveglio a pensare alla foto, a Yuna, ad Aoi e a quel volto che sembrava così familiare. E adesso, a causa di quella ossessione, non aveva superato l'esame.

  Ma non poteva ammetterlo. -"Sì... ho dormito" mentì, abbassando lo sguardo.

  Il professore sospirò. -"Se hai bisogno di aiuto, Nakahara, sappi che i professori sono qui per questo. E non dimenticare che anche i tuoi compagni possono aiutarti." fece una pausa, poi aggiunse con un tono più leggero: -"Aoi, ad esempio, potrebbe aiutari."

  Akihiro sollevò appena lo sguardo, sorpreso da quella specifica menzione. Poi annuì debolmente. -"Grazie, professore..."

  Tornò in classe con il passo pesante. Appena varcò la soglia, Yuna e Ayumi gli corsero incontro. -"Akihiro!" lo chiamò Yuna, ma lui evitò il suo sguardo, scostandosi leggermente. -"Akihiro, aspetta..." insistette Ayumi, cercando di intercettarlo.

  Lui, però, abbassò la testa e si avviò verso il suo banco in silenzio.

  Souta e Akari lo guardarono, ancora increduli. Non lo avevano mai visto così giù di morale. Cosa gli era successo?

  Ma prima che potesse sedersi, Aoi si mise davanti a lui, bloccandogli il passaggio. Lui sollevò lo sguardo, incontrando i suoi occhi determinati.

  -"Rimani fermo, Nakahara."

  Lui si fermò, sorpreso dal tono deciso della ragazza.

  Aoi incrociò le braccia e lo guardò dritto negli occhi. -"Ti capisco, so che sei deluso. Ma devi restare concentrato. Se hai bisogno di aiuto... io ti aiuterò a ripetere."

  Akihiro la fissò per un momento. Le parole del professore gli tornarono in mente. Poi abbassò leggermente lo sguardo e fece un piccolo cenno con la testa. -"...Grazie."

  Si sedette al suo banco, ancora immerso nei suoi pensieri. Ma, in fondo, forse non era solo come credeva.

  Le giornate trascorsero lente, e con esse anche il peso che opprimeva Akihiro. Era domenica, l'ultimo giorno di pausa prima che tutto ricominciasse. Aveva evitato tutti, chiudendosi nella sua stanza a studiare senza sosta. Gli appunti erano sparsi sulla scrivania, il quaderno era pieno di note e sottolineature, e il ragazzo si sforzava di ripetere a memoria ogni formula, ogni definizione.

  Voleva recuperare al più presto. Non poteva permettersi di rimanere indietro, non con il festival alle porte con l'obbligo di aiutare il comitato studentesco. E soprattutto, non con quella maledetta foto che gli ronzava in testa.

  Aveva chiesto a Yuna di occuparsi del borsellino di Aoi. Non aveva il coraggio di chiederle direttamente cosa contenesse, nè di affrontare l'argomento. Quel gesto gli sembrava sbagliato, ma il desiderio di scoprire la verità era troppo forte.

  All'improvviso, la porta della sua stanza si spalancò con un colpo secco.

  -"Nii-chan!"

  La voce squillante di Hana riempì l'aria, facendolo sobbalzare sulla sedia. La sorellina lo fissava con le braccia incrociate e il broncio sulle labbra.

  -"Stai ancora studiando?! è domenica! E poi sembri un panda con quelle occhiaie!"

  Akihiro sospirò, chiudendo per un attimo gli occhi. Poi si alzò e le appoggiò una mano sulla testa, scompigliandole i capelli con un sorriso stanco.

  -"Solo per oggi, ti prometto che da domani tornerò quello di sempre."

  Hana lo guardò con aria scettica, ma alla fine sbuffò.

  -"Meglio per te! Ma non voglio scherzi, okay?"

  -"Sì sì, te lo prometto."

  Proprio in quel momento, il telefono di Akihiro squillò all'improvviso, spezzando il momento. Il suono rimbombò nella stanza, facendo tremare entrambi.

  Hana si voltò con curiosità mentre Akihiro prendeva il telefono con un certo nervosismo. Sullo schermo comparve il nome del professore.

  Un brivido gli percorse la schiena.

  Perchè lo stava chiamando?

  Deglutì e rispose con un filo di voce.

  -"Pronto...?"

  Dall'altra parte del telefono ci fu un attimo di silenzio, poi la voce del professore risuonò con tono serio, ma... quasi esitante.

  -"Nakahara, innanzitutto volevo scusarmi."

  Akihiro si irrigidì sulla sedia, l'ansia che gli stringeva lo stomaco.

  -"Scusarsi...? Per cosa?"

  Il professore fece un breve sospiro.

  -"C'è stato un errore nella correzione degli esami. Abbiamo dovuto correggerli in fretta per via del festival e, nel processo, alcuni voti sono stati scambiati per sbaglio."

  Akihiro sentì il sangue gelargli nelle vene.

  Un errore?

  Aveva studiato fino allo sfinimento per un errore?

  Hana lo fissò con aria confusa mentre lui stringeva il telefono con più forza, con le dita che quasi tremavano.

  -"...E quindi? Qual è il mio vero voto?" chiese, con voce incerta, come se tenesse la risposta.

  Ci fu una breve pausa, poi il professore parlò.

  -"83. Hai ottenuto 83 punti, Nakahara."

  Akihiro sgranò gli occhi. Il telefono gli scivolò quasi dalle mani.

  -"...Cosa?"

  Non riusciva a crederci. 83. Non 55. 83.

  Gli sembrava uno scherzo. Aveva passato giorni interi a studiare senza fermarsi, ad angosciarsi, a sentirsi un fallito... per nulla?

  Il professore continuò a parlare, ma le sue parole gli arrivarono ovattate.

  -"Mi dispiace davvero tanto per questo errore. So che può aver causato stress, ma volevo avvisarti subito."

  Akihiro non sapeva se ridere o piangere. Dopo un lungo momento di silenzio, deglutì e rispose con voce bassa.

  -"...Capisco. Grazie per avermelo detto."

  -"Non preoccuparti, è stato un nostro errore, dovevamo rimediare. Allora ci vediamo domani a scuola."

  Akihiro abbassò il telefono e rimase fermo, in silenzio. Poi, all'improvviso, un sorriso incredulo si fece strada sul suo volto.

  E subito dopo, un'esplosione di gioia.

  -"Sììì!!!"

  Hana sobbalzò, poi si illuminò a sua volta, capendo cosa fosse successo.

  -"Era sbagliato, vero? Hai preso di più?!"

  -"83, Hana! Ho preso 83! Sono salvo!"

  La sorellina rise e lo abbracciò forte.

  -"Vedi?! Te l'avevo detto che non potevi essere così stupido!"

  Akihiro rise ancora, sentendosi finalmente libero da tutto quel peso. Non doveva più preoccuparsi degli esami.

  Ora poteva finalmente concentrarsi su tutto il resto.

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