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Capitolo 21: La verità dietro un sorriso

  Capitolo 21: La verità dietro un sorriso

  Dopo quella giornata, Akihiro non riusciva più a guardare Akari nello stesso modo.

  Se prima la vedeva semplicemente come un'amica, una ragazza sempre allegra e solare, ora c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi.

  La vedeva... più fragile. Più reale. Più affascinante.

  Akihiro si accorse di quanto fosse cambiato il modo in cui il suo cuore reagiva alla presenza di lei.

  Non era più solo simpatia. C'era qualcosa di più profondo, qualcosa che non riusciva ancora a definire.

  Forse era stato quel momento, quel piccolo spiraglio nel muro che Akari aveva abbassato, a far nascere dentro di lui quel senso di connessione.

  Una connessione che gli ricordava se stesso.

  Anche lui, a suo modo, aveva lottato contro un mondo che sembrava volerlo cambiare. Anche lui si era chiuso nel silenzio, rifiutando ogni legame.

  Ora erano entrambi diversi... eppure, forse, in fondo erano sempre rimasti gli stessi.

  Akihiro sentiva che, lentamente, qualcosa dentro di lui stava cambiando.

  Un cambiamento che doveva a molte persone.

  A Aoi, la ragazza che gli aveva fatto battere il cuore al primo sguardo.

  A Akari, la ragazza che ora iniziava a occupare uno spazio sempre più grande nel suo cuore.

  A Ayumi, la compagna di finte relazioni e ora sincera amica. A Souta, il ragazzo che lo aveva spaventato il primo giorno e ora era uno dei suoi compagni più fidati. E a Yuna, la bambina con cui aveva condiviso l'infanzia, prima che la vita li allontanasse.

  Ripensando a tutti quei momenti, Akihiro capì una cosa.

  Se voleva davvero comprendere i suoi sentimenti, doveva passare più tempo con loro. Con Aoi, Akari e Ayumi.

  Doveva conoscerle meglio, viverle davvero, senza più scappare.

  Era la prima volta nella sua vita che si trovava ad affrontare qualcosa di simile.

  In passato non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi.

  Mai avuto il coraggio di avvicinarsi a qualcuno, se non gli veniva chiesto.

  Mai avuto il coraggio...

  E quella volta che aveva finalmente trovato la forza di aprire il suo cuore, era stato deriso.

  Era stato allora che aveva deciso di chiudersi. Di ignorare tutto e tutti. Anche la sua famiglia.

  Ed è anche per questo che ora desiderava così tanto avvicinarsi ad Akari.

  Voleva sapere se quel sorriso era davvero sincero.

  Se quella felicità era reale... o solo un'altra maschera per sopravvivere.

  Perché forse, capì Akihiro, non era solo lei ad aver bisogno di essere salvata.

  Anche lui aveva bisogno di salvarsi.

  A scuola, Akihiro continuava a osservare Akari. Il suo sguardo, quasi fisso su di lei, tradiva i pensieri che gli affollavano la mente.

  Dopo un lungo sospiro e una battaglia interiore fatta di paura e coraggio, si decise ad avvicinarsi.

  Akari si voltò, sorpresa. -"Mh? Che c'è, Nakahara?” chiese, inclinando la testa con la solita allegria.

  Akihiro si bloccò un istante.

  Akari aveva un fascino incredibile, e vederla così da vicino lo faceva sentire ancora più insicuro. -"S-senti, Akari... devo dirti una cosa. è importante.”

  Lei lo guardò incuriosita, con il sorriso che non abbandonava mai il suo viso. -"Certo! Dimmi tutto, Nakahara!”

  Akihiro si schiarì la voce, visibilmente teso.

  -"V-vorresti uscire con me?”

  In quel preciso momento, Akari sputò l’acqua che stava bevendo, tossendo leggermente mentre il suo viso si tingeva di rosso.

  Il cuore le balzò nel petto, mentre Akihiro, mortificato, abbassava lo sguardo a terra.

  -"C-certo, Nakahara-kun..." rispose Akari, cercando di calmarsi, anche se le sue guance tradivano il suo turbamento. -"D-dove vorresti andare?”

  Akihiro, vedendo che lei non si era arrabbiata, tirò un enorme sospiro di sollievo. -"N-non lo so ancora, a dire la verità. Mi basta anche solo... fare una passeggiata.”

  Akari sorrise dolcemente, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. -"Va bene, Ak... Nakahara.”

  Il ragazzo si tranquillizzò immediatamente, sentendo il peso svanire dal petto. -"V-va bene allora! Ci vediamo dopo...”

  -"A dopo!” disse Akari con un cenno della mano, mentre lui si allontanava dalla classe con il cuore che batteva all’impazzata.

  Ma appena varcò la soglia, una voce lo fermò. -"Cosa? Hai invitato Akari e non Aoi? Non me lo aspettavo da te."

  Era Yuna, che lo osservava con un sorrisetto curioso.

  Akihiro si grattò la nuca, imbarazzato. -"Non è come pensi... ho solo bisogno di parlarle.”

  Yuna strinse gli occhi, come se volesse leggergli dentro, ma alla fine si limitò a sospirare. -"Eh, va bene. Non dirò niente ad Aoi."

  Akihiro si girò verso di lei, sconvolto. -"E perché mai avresti dovuto dire qualcosa ad Aoi?!"

  Yuna sorrise maliziosamente, portandosi un dito alle labbra. -"Chi sa perché~”

  Prima che Akihiro potesse ribattere, l'arrivo del professore mise fine alla loro discussione.

  Con un sospiro rassegnato, Akihiro tornò al suo posto, mentre il cuore continuava a battergli forte.

  Quando finalmente suonò la campanella, indicando la fine della giornata scolastica, Akihiro si sentiva stranamente pronto.

  Alla fine, quello... poteva davvero considerarsi un appuntamento.

  Con il cuore che batteva forte, raccolse le sue cose e si incamminò verso l'uscita della classe, ma venne subito fermato da due voci familiari.

  -"Ehi, Nakahara! Vorresti venire con noi?" chiese Aoi, avvicinandosi con il suo solito sorriso dolce.

  -"Akihiro, unisciti a noi!” aggiunse Ayumi, guardandolo con un misto di speranza e entusiasmo.

  Akihiro si bloccò, osservandole entrambe.

  Non rispose subito: abbassò un attimo lo sguardo, riflettendo.

  Anche lui avrebbe voluto passare del tempo con loro... ma oggi aveva preso un impegno importante.

  Con un sorriso un po' dispiaciuto, scosse piano la testa. -"Mi dispiace, ragazze. Ho un impegno... molto importante.”

  Le parole caddero leggere ma ferme nell'aria.

  Aoi, colta un po' alla sprovvista, abbassò leggermente lo sguardo. -"Ah... capisco. Scusa se ti abbiamo disturbato” disse, abbozzando un sorriso gentile.

  Ayumi, pur trattenendo una punta di delusione, gli sorrise lo stesso.

  -"Allora, alla prossima!"

  Akihiro annuì, cercando di non far trasparire l'agitazione che gli ribolliva dentro.

  Poi si voltò e si diresse deciso verso il punto in cui aveva promesso di incontrare Akari.

  Aoi osservò Ayumi con un'espressione un po' perplessa. -"Sai, anche Akari oggi non c'è...” disse, quasi sottovoce.

  Ayumi si guardò attorno, spaesata.

  -"Eh? Uffa, quindi siamo solo io, tu, Souta e Yuna?” si lamentò, gonfiando leggermente le guance.

  Aoi annuì, abbozzando un sorriso tranquillo.

  Fuori da scuola, Akihiro e Akari si incontrarono davanti al cancello.

  Appena vide Akihiro, Akari gli corse incontro con la solita energia.

  -"Allora, Nakahara-kun! Dove andiamo?" chiese curiosa, stringendo le mani dietro la schiena.

  Akihiro, un po' imbarazzato ma cercando di nasconderlo, la guardò e propose:

  -"Per ora camminiamo un po'... poi vediamo.”

  -"Va bene!” rispose Akari con entusiasmo, iniziando a seguirlo.

  Camminavano fianco a fianco lungo la strada, immersi in un silenzio strano, diverso dal solito.

  -"Allora, Nakahara-kun... di cosa volevi parlarmi?” chiese ad un certo punto Akari, inclinando la testa.

  Akihiro si strinse nelle spalle, nervoso.

  Camminava senza sapere bene come iniziare.

  -"Allora?" insistette Akari, con un sorriso birichino.

  Akihiro si guardò intorno disperato... ed ecco che vide una gelateria lì vicino.

  Come scusa, si fermò.

  -"Ti va un gelato?" propose, cercando di sembrare disinvolto.

  Akari si fermò a pensarci un momento, poi annuì, felice. -"Va bene!"

  Si avvicinarono al bancone.

  The narrative has been taken without permission. Report any sightings.

  Akihiro si schiarì la voce.

  -"Salve... un gelato alla fragola, per favore.”

  Poi si voltò verso Akari. -"E tu?"

  Ma Akari sembrava persa nei suoi pensieri, con lo sguardo basso.

  -"Akari?” la richiamò dolcemente.

  Lei alzò di scatto la testa, un po' sorpresa. -"Ah, sì! A me un gelato al cioccolato, grazie!” rispose in fretta.

  Mentre il gelataio preparava i loro ordini, Akihiro si voltò di nuovo verso Akari.

  Non sapeva bene come iniziare a parlare...

  Alla fine, quasi senza pensarci, le chiese:

  -"Akari, tutto bene?”

  Lei lo guardò negli occhi e gli sorrise. -"Certo, sto alla grande!” rispose con la sua solita allegria.

  Akihiro le sorrise a sua volta, e Akari si sentì il cuore tremare.

  Il sorriso gentile di Akihiro rivolto solo a lei... le fece arrossire leggermente senza nemmeno accorgersene.

  Proprio in quel momento, il gelataio porse i gelati.

  Akihiro prese il suo con un rapido "grazie", poi si voltò verso Akari... ma lei era immobile, con le guance completamente in fiamme.

  Akihiro la osservò per un attimo, poi, fingendo di nulla, la chiamò piano:

  -"Akari.”

  Lei si riscosse subito, tutta imbarazzata. -"S-scusa!" esclamò, afferrando in fretta il suo gelato.

  Akihiro sorrise tra sé.

  I due si sedettero a un tavolino fuori dalla gelateria, sotto un grande ombrellone colorato.

  Il sole scaldava piacevolmente l'aria, e il gelato si scioglieva lento tra le dita.

  -"Ah, questo gelato è davvero buonissimo!” disse Akari con entusiasmo, gustandosi ogni cucchiaiata con gli occhi che brillavano di felicità.

  Akihiro la osservò sorridendo. -"Già... è ottimo" concordò, contento di vederla così spensierata.

  Per un attimo si scambiarono solo sguardi e sorrisi, finché Akari non si voltò di nuovo verso di lui, questa volta seria.

  -"Allora, Nakahara... di cosa dovevi parlarmi? Avevi detto che era importante" chiese, inclinando leggermente la testa.

  Akihiro deglutì.

  In realtà non aveva nulla di concreto da dirle.

  Aveva solo voluto trascorrere del tempo con lei, vedere con i suoi occhi se il suo sorriso era reale... o se nascondeva qualcosa.

  -"B-bhe... io... ecco..." balbettò, arrossendo mentre cercava di trovare una scusa plausibile.

  Akari, incuriosita, si sporse verso di lui.

  Il loro viso ora era vicinissimo, e Akihiro, colto di sorpresa, indietreggiò di scatto, il cuore che batteva all'impazzata.

  -"N-niente! Niente di importante!" disse in fretta, andando nel panico.

  Akari tornò a sedersi composta, pensierosa.

  Poi, con un sorriso malizioso, chiese:

  -"Niente, eh? Quindi volevi semplicemente uscire con me?”

  Quelle parole fecero esplodere il panico totale dentro Akihiro.

  Tentò di rispondere, ma dalla sua bocca uscirono solo suoni confusi e balbettii.

  Vedendo la scena, Akari rise piano, divertita e intenerita. Poi, senza pensarci troppo, si alzò e gli si avvicinò.

  Con delicatezza, gli prese una mano.

  La sua presa era morbida, calda, rassicurante.

  Akihiro la guardò, sorpreso. -"A-akari, che fai?” chiese imbarazzato, mentre il suo viso si tingeva di rosso.

  Akari gli sorrise dolcemente. -"Ti faccio rilassare" disse con tono leggero, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

  Akihiro rimase a fissarla.

  Il calore della mano di Akari, il suo sorriso luminoso, la sua vicinanza... tutto questo lo fece lentamente calmare.

  Il battito frenetico del suo cuore rallentò. -"Grazie, Akari... sai sempre cosa fare” mormorò, guardandola negli occhi, mentre le guance gli si arrossavano ancora di più.

  Akari, sentendo quelle parole e vedendo quel sorriso così sincero, si sentì improvvisamente stringere il cuore. Abbassò lo sguardo, cercando di nascondere il rossore sulle sue guance. -"D-di nulla... q-questo si fa... quando un amico è in difficoltà” rispose, la voce un po' tremante.

  Ma in fondo, entrambi sentivano che forse... quel momento non era più solo amicizia.

  Si alzarono dal tavolino e ripresero a camminare lungo il viale, sotto il cielo limpido del pomeriggio.

  Akari sembrava decisamente più allegra.

  Akihiro lo notò subito.

  All’inizio i suoi sorrisi sembravano un po' forzati... ma adesso erano genuini, spontanei, come se un peso invisibile le fosse stato tolto dal cuore.

  -"Guarda, un negozio di vestiti!” esclamò Akari, indicando una vetrina con gli occhi pieni di gioia.

  Akihiro sorrise, divertito dal suo entusiasmo. -"Dai, andiamo a dare un’occhiata" propose.

  Appena sentì quelle parole, Akari corse subito all'interno del negozio, curiosando tra i vestiti con l'entusiasmo di una bambina.

  Akihiro rimase un po’ più indietro, osservandola con un sorriso affettuoso.

  Aveva avuto ragione: ora Akari sembrava davvero più serena.

  Mentre girava tra gli scaffali, Akihiro notò un vestito azzurro appeso vicino alla vetrina. Era semplice, ma elegante, e gli sembrava perfetto per lei.

  -"Ehi, Akari, guarda questo vestito" la chiamò, indicandolo.

  Akari si voltò subito e, piena di curiosità, corse verso di lui. -"Fammi vedere!” disse, prendendo il vestito tra le mani.

  Appena lo vide da vicino, i suoi occhi si illuminarono. -"Wow, è stupendo!” esclamò, stringendolo al petto.

  Akihiro rise piano. -"Secondo me ti starebbe benissimo. Vai a provarlo."

  Akari lo guardò un attimo sorpresa, poi, senza farselo ripetere, corse verso i camerini.

  Ma prima di entrare si bloccò di colpo.

  Il cuore le batteva fortissimo. Si portò una mano sulle guance, che erano calde e rosse.

  "Vai a provarlo, secondo me ti sta benissimo.” Quelle parole di Akihiro... Le avevano fatto sentire qualcosa di strano, qualcosa di dolce e inaspettato.

  Dopo qualche respiro profondo, si infilò nel camerino e indossò il vestito.

  Quando uscì, sembrava un po' impacciata, e teneva le mani dietro la schiena, il viso arrossato.

  -"A-allora... c-come sto?" chiese a bassa voce, senza riuscire a guardarlo negli occhi.

  Akihiro la osservò, rimanendo senza parole per un attimo.

  Poi sorrise dolcemente .-"Ho fatto proprio bene a sceglierti quel vestito. Ti sta benissimo, Akari" disse con sincerità.

  Appena udì quelle parole, Akari si coprì il viso con le mani, completamente imbarazzata, e si rifugiò di corsa dentro il camerino.

  Dentro, il suo cuore martellava impazzito.

  "Ma cosa sto facendo...? Perché mi comporto così...?!”

  Si rimise in fretta i suoi abiti, ancora scossa da quelle emozioni inaspettate.

  Poco dopo, uscì dal camerino e si diresse decisa alla cassa. -"Salve... compro questo vestito" disse alla commessa, con la voce un po' tremante.

  Dopo aver pagato, i due uscirono insieme dal negozio.

  Akari stringeva forte il sacchetto con il vestito, mentre camminava accanto ad Akihiro, ancora sentendosi agitata.

  Anche Akihiro era un po’ teso... ma molto meno rispetto a prima. Dentro di sé si sentiva felice, sereno.

  Fu Akari a rompere il silenzio, cercando di dire qualcosa. -"Era da tanto... che non venivamo da qualche parte insieme" disse piano, con un sorriso timido.

  Akihiro si voltò verso di lei, curioso. -"In che senso?"

  Akari abbassò un po’ lo sguardo. -"Anche se l'ultima volta c'erano anche gli altri... era da tanto che non uscivamo così, noi due" spiegò, stringendo ancora di più il sacchetto.

  Akihiro capì subito cosa intendeva. E il suo sorriso si fece ancora più dolce.

  -"Già... è passato un po' di tempo. Ma sono contento di esserci oggi" disse.

  Akari lo guardò, e il suo sorriso si illuminò. -"Anche io... sono davvero felice" rispose, mentre un leggero rossore le colorava le guance.

  E per un momento, camminarono fianco a fianco, sotto il cielo azzurro, con il cuore pieno di una felicità semplice e sincera.

  Mentre camminavano lentamente lungo il viale, una notifica arrivò contemporaneamente sui telefoni di entrambi.

  Quasi per istinto, Akihiro e Akari tirarono fuori il cellulare e controllarono il messaggio.

  Era da parte di Aoi. Scriveva che il giorno dopo si sarebbero incontrati in biblioteca la mattina, per studiare tutti insieme.

  Akari si voltò verso Akihiro, mostrandogli il telefono. -"Ti è arrivato anche a te?" chiese, inclinando leggermente la testa.

  Akihiro annuì. -"Sì, anche a me" confermò con un sorriso.

  Akari si illuminò di gioia. -"Davvero?!"

  -"Sì" ripeté Akihiro, divertito dal suo entusiasmo.

  Akari fece quasi un saltello di felicità. -"Non vedo l'ora che arrivi domani!" disse ridendo.

  Il sole stava iniziando a calare all’orizzonte, tingendo il cielo di sfumature dorate e arancioni.

  I due ragazzi, alzando lo sguardo, si resero conto di quanto fosse tardi.

  -"Wow... questa giornata è volata" commentò Akari, la voce un misto di felicità e una punta di malinconia.

  -"Già... è volata in tutti i sensi" rispose Akihiro, ridendo piano.

  Rimasero qualche secondo in silenzio, immersi nella bellezza del tramonto. Poi Akari si voltò di nuovo verso di lui, con gli occhi che brillavano di una luce allegra.

  -"Ah... però questi momenti li adoro" disse, dondolando leggermente sulle punte dei piedi.

  -"Che ne dici di uscire solo noi due, più spesso?"

  Akihiro la guardò, sorpreso dalla sua richiesta così diretta.

  Poi sorrise, con il cuore che si scaldava.

  -"Certo! Nessun problema! Anzi, ne sono felice!" disse con entusiasmo sincero.

  In quel momento, senza nemmeno pensarci, Akari si avvicinò a lui di scatto, stringendogli un braccio in un piccolo abbraccio improvvisato.

  -"Sono contenta, Nakahara!" esclamò con un sorriso radioso.

  Akihiro arrossì leggermente, preso alla sprovvista dal contatto improvviso...

  Ma poi, guardando la felicità genuina di Akari, non poté fare a meno di sorridere a sua volta.

  Il vento leggero accarezzava i loro capelli, e per un attimo sembrava che il tempo si fosse fermato, sospeso tra i battiti dei loro cuori.

  Così, in quel momento, Akihiro sentì che forse era l’attimo giusto. -"Ehi, Akari..."

  La sua voce era incerta. Akari si voltò verso di lui, curiosa. -"Che c’è?"

  Akihiro abbassò lo sguardo.

  Non sapeva bene come dirglielo.

  Aveva anche un po’ di paura: ora che finalmente sembrava felice, non voleva rovinare tutto.

  Eppure... sentiva il bisogno di capire. Di sapere se quella felicità era davvero reale.

  -"S-senti, Akari..."

  Le sue parole si spezzavano nell'aria. Akari lo guardava, perplessa ma paziente. -"Non so come dirtelo..."

  Akari allora sorrise dolcemente. -"Tranquillo, a me puoi dire tutto, non preoccuparti... infondo anche tu, qualche giorno fa mi dicesti queste stesse parole" disse, il sorriso che le addolciva il volto.

  Akihiro, vedendo quel sorriso sincero, non riuscì a trattenersi e sorrise anche lui. -"Già, hai ragione, Akari..."

  Akari inclinò leggermente la testa. -"Quindi? Cosa volevi dirmi?"

  Akihiro prese un profondo respiro. -"Ecco... c'è effettivamente una cosa importante che vorrei chiederti" disse, poi aggiunse, cercando le parole.

  -"Ti ho osservata... ormai ti conosco. E... ho avuto la sensazione che tu... che tu non sia davvero felice. O almeno, non del tutto."

  Akari sgranò leggermente gli occhi, sorpresa. -"Che intendi dire?"

  Akihiro strinse i pugni lungo i fianchi. -"Akari, tu... sorridi spesso, ma... non sempre sembri felice davvero. Non volevo metterti in difficoltà, soprattutto adesso che ti vedo così... serena... Ma non riuscivo a ignorarlo."

  Akari abbassò lo sguardo. Per un momento sembrò combattere qualcosa dentro di sé.

  -"Già... hai proprio ragione..." mormorò.

  -"In questo momento... non dovevi chiedermelo... però sono contenta. Contenta che tu l’abbia capito."

  Alzò la testa e gli sorrise, un sorriso velato di malinconia. -"Sei stato l’unico a capirlo."

  Akihiro si morse il labbro, dispiaciuto. -"Scusami..."

  Ma Akari scosse la testa e, stringendo le mani attorno alle maniche della felpa, aggiunse: -"Non preoccuparti... Anzi, sai, c’è un motivo importante. E ora penso di potertelo raccontare."

  Akihiro si irrigidì. -"Cosa? No, Akari, non devi... se non vuoi!"

  Lei però fece un passo avanti, decisa. -"Va bene così."

  Si fermò un attimo, come a cercare la forza di continuare. -"Ti ricordi quando siamo andati agli incontri con i professori?"

  Akihiro annuì. -"Sì, certo."

  Akari si strinse nelle spalle, abbassando di nuovo la testa. -"Quel giorno... non ero triste per come si comportava mio fratello. La verità è che... i professori mi hanno ricordato che tra poche settimane... mio padre uscirà dal carcere."

  Le sue mani tremarono leggermente. -"Mi hanno detto di fare molta attenzione... perché sanno bene... sanno cosa è successo in passato."

  Akihiro la guardò, senza parole. Poi, senza pensarci, le prese le mani tra le sue.

  -"Akari, io ci sono" disse con voce ferma.

  -"Non lascerò mai che quel mostro ti faccia del male. Mai."

  Akari, a quelle parole, non riuscì più a trattenersi. Si lasciò andare, appoggiandosi contro il petto di Akihiro, piangendo a dirotto.

  Akihiro le accarezzò la testa con dolcezza.-"Tranquilla... tranquilla... Non permetterò mai che vi si avvicini."

  Le sue parole, decise e gentili, sembravano placare pian piano il cuore in tumulto di Akari.

  Dopo alcuni istanti, Akari si staccò da lui, asciugandosi gli occhi con le maniche.

  Il suo volto era arrossato, ma i suoi occhi brillavano di nuova forza.

  -"Grazie..." mormorò.

  Akihiro le sorrise con dolcezza.

  Poi, all’improvviso, Akari fece un passo indietro, portandosi una mano al petto, sentendo il cuore che batteva all’impazzata.

  Un sorriso enorme le si disegnò sul volto. Inclinò leggermente la testa di lato, guardando Akihiro dritto negli occhi.

  E con un filo di voce, carico di emozione, disse:

  -"Sai, Akihiro... penso che io mi stia innamorando di te."

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