Capitolo 22: Fine del test, inizio del caos
Akihiro spalancò gli occhi.
Aveva... sentito bene?
-"A-Akari... c-che intendi?" balbettò, con la voce incrinata dallo stupore.
Lei lo guardava con un sorriso dolce, luminoso, quasi disarmante. -"Intendo proprio quello che ho detto" rispose, con una calma che contrastava con l’inquietudine nel cuore di lui.
Akihiro rimase lì, immobile.
Le parole gli si incastravano in gola, come se la realtà fosse troppo difficile da accettare. Il suo cuore batteva all’impazzata.
-"A-Akari... s-sicura di stare bene?" chiese infine, incapace di contenere la confusione che gli bruciava dentro.
-"Eh? Perché me lo chiedi?" fece lei, inclinando la testa.
-"Perché... perché ho pensato che stessi scherzando" rispose lui, abbassando lo sguardo, mentre il rossore gli saliva alle orecchie.
Akari si portò una mano dietro la nuca, un gesto che rivelava un’imbarazzo simile al suo.
-"N-no... non sto scherzando..." disse piano, cercando di tenere la voce ferma.
Akihiro strinse i pugni lungo i fianchi. Quelle parole... quella sincerità così limpida...
Non sapeva come reagire.
-"S-sai... è la prima volta che qualcuno mi dice una cosa del genere" ammise, ancora a capo chino.
-"Tranquillo..." disse Akari, abbozzando un sorriso. -"è anche la prima volta che lo dico io."
Un breve silenzio calò tra i due. Un silenzio denso, tremolante, carico di emozioni non dette.
Poi, quasi con imbarazzo, Akari si voltò e cominciò a camminare piano.
-"B-beh... io vado allora... ci sentiamo domani, okay?"
Akihiro la seguì con lo sguardo, senza riuscire a dire nulla. Solo quando lei alzò la mano per salutarlo, trovò la forza di rispondere.
-"S-sì... ci vediamo a scuola..."
Arrivata a casa, Akari si chiuse subito nella sua stanza.
Si lasciò cadere sul letto e si coprì il viso con entrambe le mani, le guance in fiamme. -"Ma che cosa ho detto...?"
Si rotolò su un fianco, cercando di calmare il battito furioso del cuore.
-"è ovvio che io non gli piaccia..."
-"Eppure... gliel’ho detto... gliel’ho detto davvero...!"
Le sue parole le rimbombavano nella testa, e insieme a quelle, una domanda crudele:
-"Perché l’ho fatto...? Perché il mio cuore ha parlato prima di me?"
Un brivido le percorse la schiena.
Qualche lacrima le scese silenziosa sulle guance.
Non di tristezza. Ma di pura vulnerabilità.
Nel frattempo, Akihiro sedeva su una panchina nel parco, immerso nel buio della sera.
L’aria era fresca, ma lui non la sentiva.
Il cuore continuava a battergli forte, troppo forte. -"Akari ha detto... quella cosa..."
Abbassò lo sguardo, stringendo i denti. -"Ma... sono sicuro che non lo pensasse davvero..."
Stava cercando di convincersi. Ma le sue stesse parole suonavano vuote.
-"Si sarà fatta prendere dal momento... si... sarà stato solo quello..."
Eppure, non appena aveva sentito quella frase... Quel "penso che mi sto innamorando di te", qualcosa dentro di lui si era mosso.
-"Il mio cuore... è impazzito. Le farfalle nello stomaco, il respiro corto..."
-"Se non provassi nulla... perché allora ho sentito tutto questo...?"
Alzò lo sguardo verso il cielo notturno, punteggiato di stelle.
E in quel momento, una certezza sussurrata cominciò a farsi strada nel suo petto confuso.
Forse...
Solo forse...
Stava cominciando a innamorarsi anche lui.
La luce del mattino filtrava attraverso le grandi vetrate della biblioteca scolastica, tingendo di una sfumatura dorata i tavoli e le scaffalature colme di libri. Aoi fu la prima ad arrivare. Con un sorriso smagliante e l’energia di chi aveva già deciso che quella sarebbe stata una giornata produttiva, si sedette con entusiasmo al centro del tavolo più grande.
-"Buongiorno!" esclamò vivace, facendo eco tra gli scaffali.
-"Buongiorno..." risposero gli altri man mano che arrivavano, leggermente sorpresi di trovarla già lì così presto.
Akihiro e Akari si sedettero uno accanto all’altra, ma la tensione tra loro era palpabile. I loro sguardi si incrociavano fugacemente, per poi scivolare via come se bruciassero. Entrambi avevano un libro aperto davanti, ma le pagine sembravano sfocate.
-"Non riesco a concentrarmi..." pensava Akihiro, stringendo la penna. -"Continuo a ripensare a ieri... a quelle parole... a lei."
Dall’altra parte, Akari stringeva nervosamente la copertina del suo quaderno, le dita tremanti.
-"Ahhh... che disastro... e se ora mi evitasse? Se pensasse che sono stata troppo impulsiva…? E se... mi odiasse?"
-"Allora, iniziamo da matematica!" annunciò Aoi, rompendo quel silenzio denso con il suo solito entusiasmo.
Si immersero negli esercizi. Pian piano, tra formule e numeri, anche Akihiro e Akari sembrarono ritrovare un po’ di respiro. Ogni tanto si scambiavano un’occhiata distratta, un sorriso appena accennato, come se gli esercizi li avessero aiutati a dimenticare anche solo per un momento il caos nei loro cuori.
-"Bene, vedo che stiamo procedendo davvero bene!" disse Aoi soddisfatta, controllando il foglio di esercizi.
-"Oddio, finalmente sto capendo qualcosa di matematica!" esclamò Ayumi, quasi commossa.
-"Be’, dopo tutte queste ripetizioni era ora" rise Yuna, dandole una pacca sulla spalla.
-"Souta, invece, tu stai riuscendo a farli tutti senza problemi, vero?" chiese con un sorriso malizioso.
-"Ma certo! Io sono un genio della matematica, ricordatevelo!" rispose Souta con il suo solito tono spavaldo.
Una risata collettiva scoppiò attorno al tavolo, sciogliendo per un attimo le tensioni. Dopo altre sessioni di studio su giapponese, scienze e inglese, la campanella risuonò attraverso gli altoparlanti della scuola.
-"Uffa... ora che finalmente stavo andando alla grande suona la campanella..." borbottò Ayumi, visibilmente delusa.
Aoi le diede una leggera spinta amichevole sulla spalla.
-"Dai, non preoccuparti! Ci saranno altre occasioni per studiare insieme."
Con quel pensiero, il gruppo si alzò e si incamminò verso la classe. Durante la pausa, Aoi si avvicinò ad Akari, che stava sistemando il materiale con movimenti un po’ troppo lenti, quasi distratti.
-"Ehi, Akari... tutto bene?"
Akari si voltò, sorpresa. -"Eh? Cosa? Perché me lo chiedi?"
-"Perché vi vedo strani, tu e Nakahara-kun" disse Aoi, accennando un sorriso curioso.
Akari riuscì a mascherare bene il proprio imbarazzo. Portò una mano ai capelli, ridendo piano.
-"No no, sto bene! Solo un po’ stanca... non sono mai stata una grande fan dello studio, sai com’è."
-"Già... capisco bene" rise Aoi, lasciandole il beneficio del dubbio.
Subito dopo, si avvicinò ad Akihiro, che stava osservando il cielo dalla finestra, assorto.
-"Ehi, Nakahara-kun. Tutto a posto?"
Akihiro si voltò di scatto, visibilmente colto alla sprovvista.
-"Eh? Ah, sì, certo... perché?"
-"Boh, ti vedevo un po’ strano, tutto qui" disse Aoi, inclinando la testa con un sorriso.
-"è solo che... ho dormito poco stanotte. Volevo ripassare quanto più possibile..." mentì, cercando di sembrare convincente.
-"Uff... Nakahara... non devi sforzarti così tanto! Avevamo già in programma di studiare insieme stamattina, no?" disse Aoi gonfiando le guance.
Akihiro si grattò la testa, sorridendo debolmente. -"Hai ragione, scusami, Aoi."
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Lei gli fece l’occhiolino e tornò al suo posto.
Ma anche se il gruppo sembrava tornato alla normalità, nel cuore di due di loro... le onde non si erano ancora placate.
La campanella dell’ultima ora suonò, segnando la fine della giornata scolastica. Con l’eco del suono ancora nelle orecchie, i ragazzi si avviarono verso l’uscita, salutandosi uno dopo l’altro. Nell’aria c’era una leggera tensione: il test di valutazione previsto per lunedì si avvicinava sempre di più.
Il weekend passò in un lampo. Tra appunti sparsi, tentativi disperati di concentrazione e qualche messaggio nei gruppi di studio, sabato e domenica svanirono. E così, il lunedì mattina arrivò.
Akihiro, puntuale come sempre, seguì la sua solita routine: sveglia, colazione veloce, uno sguardo fuori dalla finestra e poi via, verso scuola. Camminava per strada con un quaderno in mano, intento a ripassare per l’ultima volta. I suoi occhi si muovevano rapidi tra le pagine, mentre la sua mente cercava freneticamente di fissare formule e date nella memoria.
Un richiamo familiare interruppe la sua concentrazione. -"Ehii! Akihiro”
La voce allegra di Ayumi lo fece voltare. Lei lo raggiunse con un grande sorriso, ondeggiando la borsa sulla spalla. Akihiro le restituì il sorriso, sollevando il volto dal quaderno.
-"Ciao Ayumi”
Lei indicò il quaderno che teneva ancora in mano. -"Ripassi anche mentre cammini? Sei proprio un secchione” disse ridendo.
Akihiro sbuffò divertito, chiudendo lentamente il quaderno. -"Sto solo dando un’ultima occhiata generale... un ripasso veloce di tutte le materie, tanto per non farmi trovare impreparato.”
Ayumi annuì, con aria soddisfatta. -"Io invece ho preferito studiare ieri sera. Almeno stamattina posso godermi un po’ di pace mentale”
-"Mi sa che hai fatto la scelta giusta...” disse Akihiro, stirandosi leggermente le spalle. -"Io già mi pento di aver rimandato tutto a stamattina.”
Entrambi risero, mentre il sole splendeva alto sopra di loro. Era una di quelle giornate serene, con il cielo limpido e l’aria piacevolmente fresca.
Ayumi si guardò intorno, poi sospirò. -"Oggi è davvero una bella giornata. Quasi quasi, avrei preferito andarmene a fare una passeggiata... magari al parco, o in centro...”
Akihiro sollevò lo sguardo, osservando le nuvole bianche che si muovevano lente nel cielo azzurro. -"Hai ragione. è una di quelle giornate che ti fanno sentire... vivo. Nonostante il test, sono felice che il tempo sia così bello.”
Poi si voltò verso di lei, ricordando qualcosa. -"A proposito... non avevi detto che volevi andare al cinema?”
Ayumi si bloccò. Quei pochi secondi sembrarono eterni. Aveva quasi dimenticato quella proposta, proprio perché in fondo desiderava andarci... ma solo con lui. -"Ah... sì. è vero. Ma... non ho ancora deciso quando andare.” disse distogliendo lo sguardo, cercando di sembrare disinvolta.
Akihiro annuì, accennando un sorriso. -"Capisco. Fammi sapere, eh? Magari ci organizziamo.”
-"Va bene” rispose Ayumi, stringendo la borsa tra le dita con più forza.
Arrivati davanti al cancello della scuola, si scambiarono uno sguardo complice, poi sospirarono quasi all’unisono, come soldati pronti a entrare in battaglia.
-"Forza... è il momento della verità.”
Con quel pensiero, varcarono l’ingresso, fianco a fianco.
Entrati in classe, i ragazzi si diressero ai propri posti. La stanza era ancora immersa in un silenzio denso d’attesa, rotto solo dal frusciare di zaini e lo scricchiolio delle sedie.
Akihiro si sistemò al banco, poi si voltò verso Aoi, seduta poco più in là. Le fece un sorriso curioso.
-"Aoi, tu invece quando hai ripassato?”
Lei lo guardò sorpresa per un istante, poi scoppiò a ridere. -"Quando ho ripassato? Tutto questa mattina, ovviamente. Così mi resta tutto bello fresco nella testa!”
-"Anche io ho ripassato stamattina” disse Akihiro, sorridendole a sua volta. -"Anche se forse non è stata una grande idea... ora mi sento già esausto, come se avessi dato l’esame prima ancora di iniziarlo.”
-"Già! Anch’io ho la testa piena, è come se avessi infilato dentro un’enciclopedia intera!” rispose Aoi ridendo, solare come sempre.
Akihiro la guardò per qualche secondo, il sorriso ancora sulle labbra. C’era qualcosa in quel modo spensierato e allegro di Aoi che lo colpiva ogni volta. Anche se stavano per affrontare un test importante, lei riusciva a rendere l’aria più leggera, più dolce.
Ma il momento venne interrotto dall’apertura decisa della porta.
Il professore entrò con passo sicuro, reggendo una pila di fogli tra le mani. La classe si fece immediatamente silenziosa.
-"Seduti tutti ai vostri posti. Tra poco inizieremo la prova.”
Akihiro sospirò e si raddrizzò sulla sedia. -"Dai, vediamo quello che riesco a fare...” mormorò tra sé.
Il professore iniziò a distribuire i test. Quando Akihiro ricevette il suo foglio, lo aprì immediatamente e si mise a leggere. Le parole scorrevano veloci sotto i suoi occhi. Per fortuna, le domande non sembravano troppo difficili. Concentrato, iniziò a scrivere.
Rispose alle prime due senza esitazioni. Stava andando tutto liscio. Ma poi, mentre prendeva fiato per affrontare la terza domanda, il suo sguardo si spostò casualmente verso sinistra... e notò Akari.
Sembrava inquieta. Si guardava intorno con uno sguardo confuso, le mani tremavano leggermente mentre stringevano la penna.
-"Ma che succede ad Akari?” si chiese Akihiro, inclinando leggermente la testa.
Preoccupato, si voltò verso Souta, seduto davanti a lui, e lo chiamò sottovoce. -"Ehi, Souta.”
Souta si girò con un’espressione interrogativa. -"Dimmi, che c’è?”
-"Puoi chiedere ad Akari se va tutto bene? Sembra... strana.”
Souta si voltò per guardarla, poi annuì. -"Va bene, ci penso io.”
Si piegò un po’ indietro verso Akari e la chiamò piano. -"Ehi, Akari... va tutto bene?”
Lei sollevò lo sguardo, sorpresa dalla sua voce, poi si avvicinò con un sussurro. -"La domanda 3... non capisco cosa devo mettere.”
Souta annuì, poi si voltò nuovamente verso Akihiro. -"Akihiro, mi chiedeva la risposta della tre.”
Akihiro lesse la domanda in fretta, poi annuì. -"Ah, ok. Sì, è la numero due.”
Souta si girò ancora una volta verso Akari. -"La risposta è la numero due.”
Akari annuì silenziosamente e abbassò di nuovo lo sguardo sul foglio, con una lieve espressione di sollievo. -"Grazie...” sussurrò piano, e si rimise al lavoro.
Akihiro tornò a concentrarsi sul proprio test. Anche se le regole scolastiche erano chiare, in quel momento non si sentiva affatto in colpa. A volte, un piccolo gesto bastava per far sentire meno solo qualcuno in mezzo alla tensione di un’aula.
Il test proseguiva, e per una volta Akihiro si sentiva stranamente sicuro. Le risposte venivano fuori con naturalezza, quasi come se la mente funzionasse meglio sotto pressione.
Ma poi, qualcosa lo fece sobbalzare. -"Pss... Nakahara...”
Sentì la voce, ma non riusciva a capire da dove venisse. Si guardò intorno confuso, finché non sentì un tocco leggero dietro la schiena. Si voltò di scatto.
Aoi era lì, piegata leggermente in avanti, con un’espressione un po’ imbarazzata ma determinata. -"S-senti, Nakahara-kun... hai per caso una gomma per cancellare?”
Akihiro abbassò subito lo sguardo nel suo astuccio. -"Sì, ce l’ho. Ti serve?”
Aoi annuì e sorrise dolcemente. -"Sì, grazie, Nakahara-kun.”
Lui si girò per porgergliela, ma proprio mentre stava passando la gomma, le loro dita si sfiorarono.
Un contatto leggero. Eppure, bastò a farlo ritrarre subito. Akihiro lasciò andare la gomma di scatto, facendola cadere sul banco di Aoi. Anche lei tirò indietro la mano di riflesso.
Un silenzio imbarazzato cadde tra i due. -"A-ah... scusa...” mormorò Akihiro voltandosi di nuovo verso il suo foglio, con le guance leggermente arrossate.
-"N-non ti preoccupare... va tutto bene” rispose Aoi a bassa voce, con un sorriso timido, arrossendo a sua volta.
Passarono pochi minuti, e infine il professore annunciò la fine della prova. Tutti posero le penne, e un sospiro collettivo si sollevò nella classe.
Akihiro si alzò e si stiracchiò con soddisfazione. -"Aaah... questa volta è andata proprio bene.”
Poco dopo, Yuna gli si avvicinò, con un sorriso malizioso stampato in faccia. Lo colpì con il gomito sul braccio più volte, facendo oscillare la sua cartelletta.
-"Ehh... voi due a fare gli innamorati anche durante il test?”
Akihiro si voltò subito verso di lei, sorpreso. -"Yuna! Ma che dici? Quali innamorati... magari...”
Appena lo disse, si rese conto dell’ultima parola sfuggitagli. Arrossì.
Yuna alzò le sopracciglia e si rivolse a voce alta verso l’altra ragazza. -"Aoi, Aoi, hai sentito? Ha detto 'magari'!”
Akihiro le saltò subito addosso da dietro per bloccarla. -"Ma la smetti?! Sei pazza, Yuna!”
Lei ridacchiò, senza nemmeno cercare di liberarsi. -"Non sono pazza! Voglio solo aiutarti, te lo avevo promesso, no?”
Akihiro si portò una mano dietro la testa, sconfitto. -"Sì, ma non così...”
Mentre discutevano, una pacca decisa sulla schiena di Akihiro lo fece sussultare di nuovo. -"Se continuate così, mi spezzerete la schiena.”
Si voltò e vide Souta, con il solito sorriso malizioso. -"Vi vedo davvero bene come fidanzatini... tu e Yuna.”
Yuna si bloccò di colpo.
Il suo sguardo si oscurò. Letteralmente. -"...Souta. Cosa hai appena detto?” mormorò, lentamente.
Souta, già con la mano tremante, fece un passo indietro. -"Ehm... n-niente, Yuna. Davvero, nulla!”
Ma era troppo tardi. -"PREGA. PREGA FORTE.”
-"AAAH! AIUTO!!"
E così, una nuova corsa scomposta iniziò tra i banchi, con Yuna lanciata all’inseguimento di Souta, urlando vendetta. Gli altri studenti si facevano da parte ridendo, mentre Aoi osservava la scena con un sorriso, stringendo la gomma tra le mani.
Akihiro, intanto, sospirò. -"E questa... è la mia scuola.”
Mentre osservava Yuna rincorrere un terrorizzato Souta per l’aula, Akihiro scoppiò a ridere, incapace di trattenersi. La scena era talmente assurda che non poteva fare altro che divertirsi.
Accanto a lui, all’improvviso, comparve Aoi.
Akihiro si voltò verso di lei.
-"Ah... grazie per la gomma, comunque.”
Lui le sorrise.-"è sempre un piacere esserti d’aiuto.”
Aoi abbassò lo sguardo un istante, poi ricambiò il sorriso. Dopo qualche secondo, indicò la scena davanti a loro, dove Yuna continuava l’inseguimento selvaggio.
-"Ma... che stanno facendo quei due?” chiese, cercando di trattenere una risata.
-"Lascia perdere. Souta ha detto una cosa che non avrebbe dovuto dire.”
-"Capisco...”
Proprio in quel momento, Souta si rifugiò dietro di loro, ansimante, piegato in avanti come se avesse corso una maratona.
-"R-ragazzi... salvatemi. Quella lì è un mostro...”
Akihiro e Aoi si misero a ridere.
-"Beh, colpa tua o sbaglio?” disse Akihiro, scrollando le spalle.
-"S-sì, m-ma ho c-chiesto s-scusa...” rispose Souta a fatica.
Un’ombra si proiettò su di loro. Era Yuna, con uno sguardo spietato. -"Eccoti qua, Souta... ora sei mio.”
Souta si voltò con gli occhi sgranati, ma non fece in tempo a reagire. Yuna gli si lanciò addosso come un missile. Nel panico, Souta cercò di aggrapparsi a qualcosa per non cadere... ma le sue mani trovarono solo Akihiro e Aoi.
In un attimo, i quattro finirono per terra, uno sopra l’altro. Un tonfo pesante riecheggiò nell’aula.
Akihiro aprì lentamente gli occhi, un po’ frastornato. Ma ciò che vide lo fece gelare.
Il viso di Aoi era a pochi centimetri dal suo. I loro nasi quasi si sfioravano. Il cuore di Akihiro iniziò a martellare con forza. Il calore del corpo di Aoi, il suo profumo leggero e dolce... lo paralizzarono.
Anche Aoi aprì lentamente gli occhi. Quando realizzò la situazione, il suo volto si tinse di rosso fuoco. Rimase pietrificata per qualche istante, sentendo il cuore battere come un tamburo impazzito.
I due si fissarono per lunghi secondi, immobili, come se il tempo si fosse fermato.
Alle loro spalle, Yuna osservava la scena con gli occhi che brillavano. -"Che belli che sono...” sussurrò sognante.
-"Akihiro! Aoi!”
Una voce squarciò il momento. -"C-cosa state facendo?!”
I due si sollevarono di scatto, convinti fosse un professore. Ma quando si accorsero che si trattava di Ayumi, tirarono un sospiro di sollievo... anche se il battito nei loro petti era ancora impazzito.
-"Ayumi, non preoccuparti, è tutta colpa mia” disse Yuna con un sorriso soddisfatto stampato in faccia.
-"Eh? Cosa è successo?” chiese Ayumi, confusa ma visibilmente sospettosa.
-"Anzi, la colpa è di Souta” aggiunse Yuna con finta innocenza.
Souta alzò le mani in segno di difesa. -"Mia?! Sei stata tu a lanciarti addosso a me!”
-"Sì, ma tu ti sei aggrappato a loro facendoli cadere!” ribatté Yuna con tono trionfante.
-"Va bene, va bene! Ho capito!” sbottò Ayumi, esasperata. -"Torniamo alla normalità, per favore...”
-"Dovremmo uscire” disse una voce calma alle loro spalle.
Era Akari, comparsa come dal nulla.
-"S-sì, hai ragione...” mormorò Aoi, ancora con le guance color fragola.
Yuna, però, non aveva ancora finito. Si avvicinò ad Akihiro con un sorrisetto malizioso. -"Eh? Eh? Com’è stata Aoi su di te?”
Akihiro guardò da un’altra parte, imbarazzatissimo. -"Stai zitta.”
-"Ohh, ma dai! Non essere cattivo con me!” rise Yuna divertita.
-"Dai, andiamocene” disse Akihiro, cercando di cambiare argomento.
-"Eh va bene, va bene!” ribatté lei, ridendo ancora.
E così, tra risate, imbarazzi e batticuori, i ragazzi uscirono tutti insieme da scuola, lasciandosi alle spalle un’altra giornata assurda... e forse un po’ più vicini di prima.
Il sole del pomeriggio scaldava dolcemente le strade mentre i ragazzi uscivano insieme da scuola. Il clima era piacevole, ma tra loro si percepiva una certa tensione nascosta, come se il vento stesso portasse con sé qualcosa di non detto.
Ayumi camminava accanto ad Akihiro, in silenzio. Ogni tanto lo osservava con la coda dell’occhio, poi distoglieva subito lo sguardo. Aoi era un po’ più avanti, affiancata da Yuna e Akari, mentre Souta chiacchierava senza sosta, cercando di smorzare l'imbarazzo generale dopo la scena in aula.
-"Allora... com’è andato l’esame secondo voi?" chiese Souta, alzando le braccia dietro la testa.
-"Poteva andare peggio, credo" rispose Akihiro, ancora un po’ distratto, il pensiero tornava involontariamente al viso arrossato di Aoi.
-"Io invece sono sicura di aver sbagliato almeno metà della parte di storia..." borbottò Ayumi, incrociando le braccia.
-"Tranquilla, se va male faremo gruppo di recupero!" esclamò Yuna ridendo.
Akari annuì, ma rimase silenziosa, lanciando ogni tanto sguardi ad Akihiro. Aoi, invece, sembrava assente. Aveva camminato per un po’ senza dire una parola, poi si voltò improvvisamente.
-"Io... torno a casa da sola oggi. Ci vediamo domani."
-"Eh?" fece Akihiro, colto alla sprovvista. -"Va tutto bene?"
Aoi annuì senza guardarlo. -"Sì. Solo un po’ stanca, tutto qui."
Poi si allontanò, lasciando Akihiro fermo a fissare la sua figura che si allontanava tra la folla.
Yuna lo osservava. -"Che succede tra voi due?"
Akihiro si grattò la testa. -"Non lo so. Forse si è imbarazzata per prima..."
-"O forse... ti stai finalmente accorgendo di qualcosa." sussurrò Yuna con un sorrisetto.