Sexta, Sextus, Renjiro e Reiko entrarono all’interno dell’abitazione del vecchio Asahi, dove erano pronte già 5 sedie in legno disposte a cerchio. Tutti e 5 si sedettero su una sedia e Asahi aprì il discorso.
?Come avrete sicuramente potuto capire, ora siete dei ricercati da parte delle guardie reali e non sarà facile per voi sfuggirvi. Per questo motivo, dovreste cercare di incontrare uno dei membri dell’organizzazione segreta “Mafia”, un’organizzazione segreta di cui nessuno è mai venuto a conoscenza e che ha una sede ben nascosta di cui nemmeno io so l’ubicazione.?
?Una domanda, Asahi, come fai a sapere che esiste questa organizzazione se dici che nessuno ne è a conoscenza?? ?Diciamo che ho una fonte di informazioni molto affidabile. Ad ogni modo, questa organizzazione si è creata dopo il grande disastro di 7 anni fa ed è stata fondata da 2 persone che, per qualche motivo, non hanno perso i ricordi di quel giorno. Una ragazza dai folti capelli rossi che, grazie al suo carisma e alla sua simpatia, riesce ad attirare un sacco di persone a sé ed è colei che tiene insieme tutta quanta l’associazione. Si fa chiamare “Mafia Boss”, ma il suo vero nome è “Capone Miyo”. L’altra persona, invece, è un ragazzo dai capelli gialli con 3 grandi ricci davanti, da cui scende una chioma di capelli mossi raccolti in una treccia. Anche lui, con un grande carisma e una furbizia che solo pochi hanno, è colui che idealizza tutti i piani e i movimenti dell’organizzazione. Si fa chiamare “Bongiorno Brovanna”, ma il suo vero nome è “Jorno Joanna”. Il loro scopo è quello di proteggere tutti quanti da un’eventuale ritorno di quell’evento nefasto. Anche se ultimamente sembra che stiano per preparare una rivoluzione contro l’attuale Faraone, Obai Sekhmet, e considerando che sia l’esercito reale che le guardie reali vi stanno dando la caccia, sarebbe molto vantaggioso per voi unirvi a loro.?
?Supponiamo che noi riuscissimo ad incontrare uno di questi membri dell’organizzazione segreta, cosa ti fa presupporre che siano dalla nostra parte??
?Beh, Sextus, effettivamente hai ragione. Non ho delle prove concrete per potervi assicurare che ciò che vi sto dicendo sia vero. Però posso dirvi che è stata una persona di cui mi fido molto a riferirmi tutto ciò che vi ho detto. Non posso dirvi chi è, ma se vorrete fidarvi anche voi di ciò che mi ha detto, sono sicuro che riuscirete a risolvere tutto quanto per il meglio.? Sexta aveva uno sguardo molto serio, si girò per guardare tutti quanti e poi affermò.
?Io ho fiducia in quello che dice il vecchio Asahi, quindi mi fiderò anche di questa persona di cui il vecchio Asahi si fida così tanto.?
?Bah, sei sempre la solita, ma sai cosa ti dico? Per una volta voglio fidarmi del tuo istinto e ti seguirò.?
?Che fate, ci lasciate indietro? Anche io e Reiko vogliamo venire con voi, eh!?
Tutti quanti cominciarono a ridere completamente a caso per sdrammatizzare la lunga missione che li stava aspettando.
?Vi consiglio di andare nella grande piramide di Narmer e chiedere al gran sacerdote Fred Bard dove si trovano coloro che cercate. Il suo Ankhom è Amun e, grazie ad esso, riesce a percepire dove si trova esattamente ogni essere vivente che si trova su Nada.?
?Perché sei convinto che questo “Gran sacerdote” sarà disposto ad aiutarci??
?Perché, essendo mio nipote, sono sicuro che vi aiuterà.?
Tutti quanti, nell’udire quell’affermazione, esclamarono in coro: ?COOOOOOSA!?!??
Il vecchio Asahi si alzò dalla sedia e guardò fuori dalla finestra, tenendo entrambe le mani incrociate sopra il suo bastone. ?Immagino sia giunto il momento di raccontare a qualcuno la sua storia dopo tanto tempo…?
Dovete sapere che i miei genitori sono morti in giovane età e quindi ho dovuto imparare da solo come sopravvivere e capire come funzionasse il mondo. All’inizio era difficile, ma dopo un po’ di anni ci ho fatto l’abitudine. Fino a quando un giorno, mentre stavo girovagando per Egyxo, ho visto questo ragazzino dai capelli neri con dei vestiti stracciati e una ferita sul volto. Era piuttosto secco e sembrava che stesse morendo di fame. Immaginavo che anche lui, come me, avesse perso i genitori e così decisi di parlarci per conoscerlo. Ma non appena lo salutai per chiedergli come si chiamava, cascò a terra. Capii subito che non c’era tempo da perdere, così lo presi in braccio e lo portai immediatamente fino a casa mia. Una volta lì, gli cucinai una zuppa fatta con i funghi di Narmer? così che non dovesse masticarli. Dovete sapere che questi funghi hanno delle proprietà rigenerative e reintegrative molto alte. Una volta che gli feci ingurgitare un po’ di quella zuppa, si rialzò da terra e la sua ferità guarì, diventando una cicatrice. All’inizio era spaventatissimo, infatti si allontanò immediatamente da me.Ma poi capì che non avevo cattive intenzioni, che ero stato io a salvarlo, così cominciò a inchinarsi davanti a me in segno di ringraziamento.
?Non serve che ti inchini, tranquillo, non è necessario. Piuttosto, mi potresti dire come ti chiami??
Il ragazzino si alzò e rispose alla mia domanda.
?Mi chiamo Fred Bard, signore. Grazie mille per avermi salvato.?
?Non serve che mi ringrazi, è stato un vero piacere. Piuttosto, se posso chiedere, hai un posto in cui tornare??
?No, i miei genitori sono morti appena io sono nato a causa di circostanze soprannaturali, quindi non li ho mai conosciuti. Di conseguenza, fino ad ora, sono vissuto in un orfanotrofio, soltanto che sono stato cacciato perché hanno detto che sono diventato troppo grande e che il cibo non bastava per tutti.
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?Capisco… per caso vorresti rimanere a vivere qui con me?? Gli occhi di Fred erano diventati lucidi e ricolmi di gioia. ?P-posso rimanere veramente? Sicuro che per te non sia un problema??
?Certamente, d’altronde anche io ho perso i miei genitori molto tempo fa e posso immaginare ciò che stai provando.? Da quel giorno Fred Bard cominciò a vivere insieme a me, visto che i miei capelli a quel tempo avevano già cominciato ad ingrigirsi lui ha cominciato a chiamarmi nonno e a considerarmi come tale, mentre io lo cominciai a considerare come mio nipote e così lo vidi crescere pian piano, poi il giorno del suo diciottesimo compleanno decise di voler trovare il suo posto nel mondo, mi ringraziò per tutto quello che avevo fatto per lui fino a quel momento, mi abbracciò e poi se ne andò, salutandomi con un sorriso stampato sulla faccia, cinque anni dopo mi arrivò una lettera, l’aveva scritta lui per dirmi che grazie ai miei insegnamenti ha potuto scoprire ed imparare tantissime cose nuove in questi cinque anni e che si era stabilito nella piramide di Narmer come Gran sacerdote, ero molto felice per lui e quindi gli inviai una lettera come risposta per dirgli di venire qui a trovarmi quando vuole senza farsi troppi problemi, solo che fino ad adesso non si è mai presentato.
?Ad ogni modo, questo flashback finisce qui però ci sarebbe una cosa che vorrei dire a Sexta.?
Sexta era sorpresa, non sapeva di cosa gli volesse parlare, il vecchio Asahi gli bisbigliò qualcosa all’orecchio e lei rimase a bocca aperta.
?Mi raccomando, fai buon uso di questa conoscenza solo in caso di emergenza, solamente io e te sappiamo questa cosa.? ?Certamente!?
Chissà cosa si erano detti, questo è il pensiero che tutti in quel momento stavano avendo ma hanno voluto lasciare da parte la curiosità ed andare avanti.
?Sexta, Renjiro e Reiko, direi che il prossimo passo per entrare nella grande piramide di Narmer è andare a parlare con Karim.?
?Perché proprio con Karim??
?Sextus tu mi stupisci sempre di più, hai già compreso le vere abilità di Karim a quanto pare eh??
?Esattamente Renjiro, direi che dobbiamo sbrigarci prima che arrivino altre visite inaspettate.?
?HEY, PERCHé MI STATE IGNORANDO TUTTI E DUE, RISPONDETE ALLA MIA DOMANDA!?
?Tranquilla Sexta, avrai una risposta una volta arrivati lì, è il momento di andare.?
Il nostro gruppetto di viaggiatori salutò Asahi ringraziandolo delle preziose informazioni e poi si incamminarono verso la città di Egyxo, una volta arrivati quasi davanti al portone Reiko rese tutti quanti invisibili tramite l’hekau e riuscirono ad aggirare senza troppi problemi le guardie che li stavano cercando, e così arrivarono alla locanda di Karim ed una volta entrati si assicurarono che nessuno apparte Karim fosse presente lì dentro e poi tornarono visibili.
?Karim, per caso sei qui dentro? Dobbiamo parlarti urgentemente.?
Si sentì una voce provenire da dietro il bancone.
?Che c’è? Non vedete che sto lavorando ad un nuovo prodotto??
?Beh, in effetti non ti vediamo quindi si.?
?Ah è vero scusate, avevo dimenticato di tornare visibile.? Karim apparve improvvisamente dietro al bancone insieme ad una quantità elevata di oggetti ed attrezzi da cucina oltre che di frutti strani.
?Finisco questa e sono subito da voi.?
Karim era concentrato nel creare uno dei suoi nuovi intrugli strani, non appena ebbe finito disse:
?Finito, è di un bel colore bianco, direi che si potrebbe chiamare “Succo del Narmer”, o più semplicemente spremuta di funghi di Narmer unita a qualche fragum de glacies, ne volete assaggiarne un po’??
Dall’odore non sembrava qualcosa di commestibile né tantomeno assaggiabile, così trattenendo il disgusto andarono avanti nella conversazione.
?Credo proprio che siamo costretti a rifiutare l’offerta per il poco tempo che abbiamo, quindi adesso ci puoi ascoltare?? ?Certamente Sextus, ditemi tutto ciò che vi serve.?
?So di per certo che il tuo Ankhom è Maat, e non mi riferisco ad uno dei suoi discendenti, ma alla vera e propria Maat, dico bene??
Karim rimase in silenzio per un paio di secondi prima di ricominciare a parlare.
?E così il mio segreto è stato scoperto alla fine, ciò che mi permette di creare quegli splendidi succhi alcolici che non lo sono realmente, beh prima o poi doveva succedere immagino, prima di continuare però lasciate che vi racconti come ho scoperto che il mio Ankhom era la vera e propria Maat.?
?Pssss Sexta, mi senti??
?Ovviamente ma che cosa vuoi in questo preciso momento narratore??
?Devi far finire la storia di Karim, non abbiamo abbastanza fondi per permetterci di allungare il libro di 104 pagine per poterla raccontare tutta.?
?Beh, effettivamente neanche io la vorrei ascoltare quindi è il momento di passare al metodo Sexta, lascia fare a me.?
?Va bene, mi affido a te.?
Sexta cominciò a fare una faccia particolarmente irritata che Sextus conosceva molto bene.
?Senta signor Karim, noi qui andiamo di fretta e non abbiamo tempo da perdere dietro la sua interessante storia purtroppo quindi se fosse così gentile da collaborare con noi…?
Sextus aveva riconosciuto quel volto e stava cercando di avvertire Karim facendo dei gesti strani, Karim stava cercando di trattenere le risate ma capì anche lui che Sexta era irritata e così decise di risparmiare la sua storia per questa volta.
?Bene, come dicevamo Karim noi abbiamo bisogno del tuo aiuto per entrare nella grande piramide di Narmer senza farci vedere, tu hai il controllo della materia in tutti i suoi stati senza limite alcuno quindi… non dovrebbe essere troppo difficile per te, giusto??
?Esattamente Sexta, però prima di tutto vorrei essere io a chiedere una cosa a voi, avete un piano vero??
Sexta e Sextus si misero a fischiettare guardando in giro, Renjiro e Reiko fecero un gesto per dire “non guardare noi”.
?Capisco… che ne dite se ne creiamo uno in questo momento??
Tutti erano d’accordo ovviamente e cominciarono a creare questo piano per infiltrarsi all’interno della grande piramide di Narmer.