?Chi era la persona che si trova all’interno di quella tomba?? chiese Sexta in maniera molto pacata e tranquilla.
?Quella è la tomba di mia moglie, adesso si trova in un posto migliore.?
?Potresti raccontarci la vostra storia? Se per te non è un problema ovviamente.?
?Certo che sì, Sexta, non avrò problemi a farlo.?
La mia storia ha inizio esattamente 11 anni fa. Diciamo che la mia famiglia non è mai stata particolarmente legata, c’era sempre qualcosa su cui ci si metteva a litigare e quindi, all’età di 16 anni, decisi di abbandonare la casa in cui avevo vissuto fino a quel momento e mi diressi verso la città di Egyxo, sperando di trovare un luogo dove poter lavorare. Avevo portato tutti i miei risparmi con me, per cercare un luogo dove stare quando… vidi questo grande edificio in legno di lapis lumi, completamente distrutto e mal ridotto. Provai a bussare alla porta e ad aprirla.
?Scusatemi, è permesso??
Entrai nell’edificio e all’interno vidi che c’era un signore con una lunga barba bianca e un peculiare bastone di legno. Sì, sto parlando del vecchio Asahi, ai tempi ancora non sapevo chi fosse.
?Buongiorno ragazzo, qual buon vento ti porta qui, di cosa hai bisogno??
?Buongiorno signore, prima di tutto mi presento, mi chiamo Karim Aratiz e sono qui per cercare un lavoro con cui potermi sostentare ed un luogo dove poter vivere.?
?Molto bene Karim, io invece mi chiamo Asahi Yamamoto. Questo vecchio edificio una volta era un luogo dove potersi divertire, mangiare e chiacchierare, oltre che riposare, solo che l’ho dovuto abbandonare a se stesso quando ho iniziato ad occuparmi di mio nipote. Se vuoi posso donarlo a te, però ho una sola condizione.?
?Non posso accettare, è davvero troppo anche se sarebbe veramente bello.?
?Insisto, sono sicuro che tratterai questo edificio nel modo migliore possibile.?
A Karim brillavano gli occhi dalla felicità, ma cercava di contenersi.
?Beh, se proprio insiste… di quale condizione si tratta??
?Tra un bel po’ di anni, ci saranno due giovani ragazzi che arriveranno qui, una ragazza con i capelli rossi e un ragazzo con i capelli blu. Loro provengono da una terra molto lontana e saranno sicuramente molto stanchi. Ho bisogno che quando arriverà quel giorno, una volta che ti avranno pagato il cibo che gli avrai cucinato, gli dirai queste parole: “Come omaggio della casa, se volete, potete andare a rilassarvi nelle stanze che sono al piano superiore, giocando a carte o chiacchierando in tranquillità.” Nel caso in cui dovessero rifiutare, cerca di convincerli, ma sono sicuro che accetteranno. Ad ogni modo, chiamami pure Asahi senza problemi.?
?Sei sicuro che ti basti così poco come pagamento per questo edificio??
?Sì, un giorno capirai anche tu l’importanza di questo gesto forse. Detto ciò, ti auguro un buon lavoro, Karim.?
Asahi si avvicinò a me e mi accarezzò la testa.
?Sono sicuro che diventerai il locandiere migliore di tutta Nada. Buona fortuna con il tuo lavoro.?
Asahi tolse la sua mano da sopra la mia testa e se ne andò via dall’edificio, salutandomi nuovamente con un sorriso sul volto. E così cominciai a capire come potevo fare per rimettere in piedi quella vecchia baracca. Per prima cosa cercai un luogo dove poter prendere i materiali per ristrutturare l’intera costruzione, e quindi andai in giro per la città, finché non mi imbattei in una gigantesca piazza piena di mercanti. Uno in particolare aveva attirato la mia attenzione: aveva una peculiare barba a punta, degli occhi grigio scuro magnetici, era come se ti dicessero “la mia merce è la migliore, se non ci credi vieni a vedere tu stesso” e infine era l’unico ad indossare un nemes in mezzo a tutta quella piazza. Così andai direttamente da lui e chiesi:
?Buongiorno signore, sono arrivato da poco in città e avrei bisogno di alcuni materiali per poter ristrutturare un edificio così da poter aprire la mia locanda.?
?Buongiorno a te ragazzo, non sei troppo giovane per aprire una locanda tutta tua??
?Sì. Sì, lo sono.?
?Mmh, va bene. Di che materiali hai bisogno? Oh, ma che sbadato, non mi sono ancora presentato, è un mio brutto vizio. Mi chiamo Nefertiti Tutankhamon, il mercante più esperto della città di Egyxo. Se hai bisogno di informazioni oppure oggetti di qualunque tipo, ci penserò io ad aiutarti, basta chiedere.?
?Va bene, grazie mille. Io invece mi chiamo Karim Aratiz, se avrai bisogno di rilassarti, sarai sempre il benvenuto nella mia locanda non appena aprirà.?
E così cominciai ad elencare a Tutankhamon tutti i materiali di cui avevo bisogno per poter ristrutturare quella che sarà la mia locanda, ed in effetti mi accorsi che mi mancavano anche gli attrezzi, ma quelli me li regalò lui per augurarmi buona fortuna con il mio progetto. Dopo mesi di lavoro, ero finalmente riuscito a sistemare completamente l’edificio e la locanda poteva finalmente aprire. Inizialmente aveva creato molto scalpore, ma poi a causa del fatto che non servivo alcolici e della mia cucina peculiare, la gente cominciò a venire molto meno frequentemente, ma riuscivo comunque a guadagnare abbastanza per poter fare una vita dignitosa, quindi non avevo di che lamentarmi. Dopo circa sette mesi dall’apertura del mio locale, una ragazza venne a visitare la mia locanda sempre più frequentemente, ma ogni volta che arrivava aveva sempre più lividi sul suo corpo, le sue labbra sempre più rovinate, come se se le mordesse per colpa di qualcosa che la stressava.
?Quella ragazza è colei che sarà mia moglie, Rohanna Smouni. è stato Fred Bard a celebrare il nostro rituale di matrimonio, lui infatti già conosce l’intera storia. Però questa volta dirò qualcosa che neanche lui ha mai saputo, ve la voglio confidare per la fiducia che nutro per voi. Sapete tutti quanti che il mio ankhom è Maat, giusto? Ebbene, sappiate che non è sempre stato così. Io sono nato e cresciuto nel villaggio di Cales Miritom, ed ogni giorno per andare a studiare a scuola, sono dovuto andare alla vicina città di Nopila utilizzando le
carrozze pubbliche, trainate dai Melli1. Andando lì ho conosciuto due amici a me molto cari, che pur essendo senza ankhom non mi hanno mai discriminato per questo, diversamente da tutto il resto delle persone.?
?Aspetta un attimo, eri senza ankhom? E come hai fatto ad averne uno??
?Con calma arriveremo a quel punto. Che c’è, Sexta, ti stai cominciando ad interessare alla storia per caso??
Sexta cominciò a giocherellare con i pollici guardando altrove.
?Beh, non direi proprio, però non mi dispiacerebbe ascoltare il continuo della tua storia.?
?Va bene, come dicevo allora, a scuola conobbi i miei due più grandi amici, Martingi Valentinos e Mark Hikikomari. Sono un po’ stravaganti, soprattutto Mark, però se li conoscerete sappiate che sono davvero simpatici, nonostante le apparenze.?
Arrivò il giorno in cui decisi di scappare di casa. La prima cosa che feci arrivando a scuola fu di raccontare il tutto a Mark e Martingi, che hanno subito compreso le mie motivazioni e mi hanno sostenuto nella mia scelta. Ed è così che cominciai il mio viaggio a piedi con tutte le provviste necessarie, verso la città di Egyxo che era molto più grande di Nopila e offriva molte più
opportunità di lavoro. Inoltre volevo andare il più lontano possibile da casa quindi.
?E quindi è così che sono arrivato la prima volta ad Egyxo, tutto il resto della storia già lo conoscete quindi andiamo avanti. Come dicevamo…?
Conobbi Rohanna Smouni, una splendida ragazza della mia età, che per qualche motivo sembrava essere sempre triste, e ad ogni giorno che tornava, il suo corpo era messo sempre peggio. Arrivò il giorno in cui non resistetti: erano passati mesi dal primo incontro con lei e non ce la facevo a vederla messa così tanto male, così decisi di capire l’origine del problema seguendola fino a casa sua. Vidi il padre che stava malmenando la madre e le sue due sorelle gemelle. Da lì cominciai a capire tutto quanto, solo che non sapevo che cosa potessi fare. Mi avvicinai ancora di più cercando di pensare ad un piano e nel mentre sentii Rohanna che cominciò a gridare verso il padre.
?Papà, mi sono stancata di stare qui con te. Ti comporti così solamente perché sei un buono a nulla, ci picchi tutte quante perché nella tua vita sei e rimarrai un fallito che non è riuscito a trovarsi un lavoro. è colpa tua se le cose sono andate così, tua e di nessun altro, HAI CAPITO!??
Vidi il padre che si stava avvicinando a lei pronto a menare le mani. Mi stavo per fiondare in casa sua pur di difenderla in qualche modo quando…
?Ho trovato una persona per me molto importante, che mi ha fatto aprire gli occhi e non ti lascerò distruggere la mia vita né quella di mamma, di Fatima o di Latifa. Tu con noi hai chiuso.?
Rohanna bloccò entrambe le mani di suo padre con tutta la forza che aveva, e il padre nel giro di qualche secondo si ridusse a un cumulo di granelli di sabbia che volarono via dalla finestra, in un viaggio di redenzione. La madre e le sorelle erano completamente terrorizzate, non sapevano cosa pensare di lei e così Rohanna decise di uscire di casa. Quando mi vide, la prima cosa che fece fu abbracciarmi e cominciò a piangere.
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?S-scusami.?
?Quindi era questo il motivo per cui al nostro primo incontro non mi parlavi, è questo il motivo per cui ti trovavo sempre piena di lividi sul corpo e con le labbra totalmente distrutte. Potevi raccontarmi tutto, avrei trovato una soluzione. Non c’è bisogno che ti scusi di niente, sono sicura che avevi le tue buone ragioni per avermi tenuto all’oscuro di tutto ciò.?
E così abbracciai Rohanna anche io e le accarezzai la testa finché non smise di piangere.
?Non c’è bisogno che tu mi dica ciò che non vuoi dirmi, a me basta sapere che tu stai bene, perciò vorrei farti una domanda, per caso…?
Mi misi in ginocchio davanti a lei e le presi la mano con entrambe le mie mani, guardandola dritta negli occhi.
?Vorresti sposarmi? So che potrebbe essere un po’ presto, però mi trovo benissimo quando sto insieme a te e non voglio che ti accada niente di male perciò…?
?Sì, lo voglio.?
Rohanna, dopo quella risposta, con delle lacrime di gioia negli occhi, mi baciò. E fu così che cominciai la mia vita con Rohanna Smouni. Il giorno successivo ci dirigemmo verso la grande piramide di Narmer, dove il Gran Sacerdote, ovvero Fred Bard, ci fece il rituale di matrimonio e così eravamo ufficialmente sposati.
Una volta sposati, ritornammo alla locanda a festeggiare assieme a tutti i clienti abituali. Dopo quel giorno, ogni giorno era una sorpresa: andavamo in giro, parlavamo e ridevamo insieme, niente sarebbe andato storto e avrebbe potuto rovinare questa vita. O così perlomeno pensavamo. Erano passati quattro anni ormai da quando ci siamo conosciuti e tre anni da quando ci siamo sposati. Eravamo usciti in giro per la città a fare delle compere quando il cielo improvvisamente diventò più scuro, il sole divenne nero, solo una flebile luce gialla si intravedeva come contorno di questa sfera nera. Eravamo entrambi spaventati e non sapevamo che cosa fare, così decidemmo di dirigerci verso la locanda per poterci rifugiare. Stavamo correndo insieme verso la locanda, quando improvvisamente una casa che si stava distruggendo stava per cadere su di noi. La prima cosa che pensai fu di salvare la vita di Rohanna e cercai di spingerla ma…
Lei utilizzò i poteri dell’Ankhom per spingermi via con una folata di vento e, mentre mi allontanava dal pericolo guardandomi con un sorriso in volto, cominciò a salutarmi mentre stava dicendo qualcosa. Sono sicuro che fosse “Addio”. Non appena crollò l’edificio, tentai immediatamente di salvare Rohanna. Presi le macerie di quell'edificio una per volta e, pezzo dopo pezzo, finalmente riuscii a vedere Rohanna. Purtroppo però… era già morta, il suo corpo era pieno di ferite e di sangue, ed il suo cuore aveva smesso di battere. Fu allora che il cielo ridiventò normale e incontrai nuovamente il vecchio Asahi che mi disse poche cose.
?Portala al santuario di C. Lì ci sarà una tomba già predisposta per lei. Sappi che un giorno la rivedrai.?
E così feci come mi disse lui: portai il suo corpo privo di vita all’interno del santuario e lo misi all’interno della sua tomba. Da allora vengo almeno una volta al giorno a pregare per lei, per la sua felicità anche nell’aldilà.
?Però immagino che vi starete ancora chiedendo come mai Maat è diventata il mio Ankhom.?
Dopo essere rientrato alla locanda, una voce femminile cominciò a chiamare il mio nome.
?Karim… Karim Aratiz, mi senti??
?Chi è? Chi sta chiamando il mio nome? Fatti vedere.?
Fu allora che mi ritrovai improvvisamente all’interno di un reame magico. Mi sembrava di stare in mezzo al nulla, le uniche cose che vedevo erano delle gigantesche sfere, assieme a tante altre fievoli luci sospese nel vuoto. Io stesso stavo fluttuando, e fu allora che vidi lei, Maat. Anche se non molto chiaramente.
?Ciao Karim, mi presento: io sono Maat. Il mio precedente possessore, ovvero Rohanna Smouni, ha espresso chiaramente il desiderio che io rimanessi con te ad aiutarti e mi ha lasciato un ultimo messaggio da riferirti: “So che non ci rivedremo per molto tempo, per questo motivo ho deciso di lasciarti ciò che c’è di più importante per me. Prendi quella cosa che troverai nascosta tra le mensole della cucina della tua locanda. Avrei voluto darti di persona quel dono nel nostro quarto anniversario di matrimonio, però le cose sono andate così purtroppo. Ad ogni modo, prenditi cura di te stesso mi raccomando!?
Dopo quelle parole venni rispedito indietro nel mondo reale. Mi diressi immediatamente nella cucina della mia locanda e, frugando tra le mensole, ho trovato un Ankhan a collana a forma di Ankh con una gemma dello spirito incastonata.
?Ed è da quel giorno che cominciai a creare le mie famose bevande alcoliche fittizie. Questa è la storia di come ho aperto la mia locanda e di come ho ottenuto il mio Ankhom.?
?Non ero a conoscenza di questa peculiarità degli Ankhom originari, quindi se il loro possessore muore, quest’ultimo può scegliere a chi far “ereditare” il suo Ankhom??
?Ne so meno di te di questa storia, Fred. Gli Ankhom originari sono tutt’ora un vero e proprio mistero, sappiamo veramente poco e niente sul loro conto.?
?Vero, ad ogni modo, volevate chiedere qualcosa a Karim, Sexta e Sextus, dico bene??
Sexta era completamente paralizzata, cominciò a guardare verso Karim con uno sguardo terrorizzato e disse qualcosa.
?C-c’è una persona c-che v-vorrebbe parlare con te, K-Karim, potresti prendere un attimo la mia mano??
?è uno scherzo per caso? Perché se è uno scherzo è veramente di cattivo gusto.?
Karim si girò attorno e tutti quanti gli fecero un cenno con la testa, come se sapessero qualcosa che lui non sapeva. Si volle fidare di Sexta e così le prese la mano.
Lui e Sexta si ritrovarono improvvisamente nel reame celeste.
?D-dove siamo? Che posto è questo??
Una voce femminile rispose alla domanda di Karim da dietro le sue spalle.
?Siete nel reame celeste, Karim.?
?Questa voce… no, non è possibile.?
Karim si voltò e vide il volto della sua amata, cominciò a scoppiare in lacrime per la gioia.
?Non credevo che ti avrei rivista così presto, Rohanna!?
I due si abbracciarono e si diedero un lungo bacio, finché Sexta non interruppe quella scena.
?Ehm, avete finito? Vi ricordo che ci sono anche io qui e che abbiamo anche altro da fare…?
I due scoppiarono a ridere improvvisamente.
?Scusa, effettivamente hai ragione anche tu, Sexta. Però prima che andiate via avrei una richiesta da fare a Karim, se non ti dispiace.?
?Basta che non ci metti troppo tempo!?
?Di che cosa hai bisogno, Rohanna??
?So già che ciò che ti sto per chiedere è veramente egoistico, però… ti prego di realizzare la mia richiesta.?
?Qualunque essa sia, giuro di portarla a termine al meglio delle mie possibilità.?
? Nome Completo
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Rohanna Smouni
? Età
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19 anni (Prima di morire)
26 anni (Attualmente)
? Altezza
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165 cm
? Capelli
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Lunghi, di colore nero
? Occhi
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Di colore marrone
? Ankhom
??????????????????????
Maat (Prima di morire)
Nessuno (Attualmente)
? Descrizione
??????????????????????
Una ragazza tranquilla, ha vissuto una vita molto
turbolenta per poi aver trovato finalmente la pace.
Inizialmente era piena di lividi in tutto il corpo con le
labbra completamente rovinate, se le mordeva per lo
stress. Dopo aver risolto i suoi problemi di famiglia,
ha scoperto cos’è la felicità e la gioia di poter vivere
in libertà. Indossa un lungo vestito bianco e guarda con un
bel sorriso verso il futuro.
?Ti ricordi le mie due sorelle minori, Fatima e Latifa? Mia madre è recentemente arrivata in questo reame, questo vuol dire che loro sono rimaste completamente da sole. è vero che oramai sono abbastanza grandi per cavarsela da sole però… ti prego, Karim, prenditi cura di loro e sposale entrambe.?
Sia Karim che Sexta gridarono all’unisono:
?EEEEEEEEEEEEH!?!??
?Mi dispiace, ma non posso compiere questa richiesta, non se ne parla.?
Rohanna cominciò a guardare molto intensamente Karim negli occhi, supplicandolo di esaudire la sua richiesta. Alla fine, Karim accettò di prendersi cura di loro, però si sarebbe sposato con loro solo a patto che fossero loro le prime a farsi avanti e soprattutto solo se avesse provato per loro lo stesso amore che nutre per Rohanna. E così Sexta e Karim tornarono nuovamente nel reame dei vivi, dove Karim raccontò quello che era successo nel reame celeste. Tutti quanti rimasero di stucco all’udire la richiesta di Rohanna, però poi capirono che era stata una scelta alla quale aveva pensato molto e così decisero di supportarla. Tutti insieme cominciarono ad uscire dal santuario andando a cercare le due sorelle minori di Rohanna, senza riuscire a trovarle. Erano tutti estremamente stanchi e si riunirono all’interno della locanda di Karim per decidere il da farsi.
?Innanzitutto, Karim, ci rimangono ancora due giorni per arrivare alla capitale reale per completare la prima prova dell’organizzazione “Mafia”. Vuoi unirti a noi per scoprire che cosa sta succedendo su Nada? Potrebbe anche essere che dirigendoci lì incontreremo le sorelle di Rohanna, o almeno lo spero.?
?Sai che ti dico, Sexta? Probabilmente se me lo aveste chiesto al nostro primo incontro, avrei rifiutato, però… dopo aver visto il reame celeste e l’invasione degli spiriti provenienti dal reame scarlatto… c’è decisamente qualcosa che non va, quindi sono dei vostri.?
?Bene, allora cominciamo a dirigerci verso la capitale reale.?
Tutti esclamarono all’unisono:
?Si!?
Fred Bard tornò alla grande piramide di Narmer. Sextus, Sexta e gli altri invece si diressero verso l’uscita dalla città di Egyxo. Una volta fuori, Sexta creò un Hummer H1 Alpha tramite l’Hekau, il quale ovviamente era completamente bianco.
?Sexta, non hai seriamente ricreato il veicolo di quel libro a cui sto pensando io… vero??
Sexta si mise a ridere mentre guardava da un’altra parte e cominciò a sudare in volto.
?Colpito e affondato direi. Bah, non ha importanza in fondo, andiamo.?
E così tutti salirono a bordo di quel veicolo che fu guidato da Sexta in modo piuttosto brusco, considerando che non sapeva guidare. Eppure, arrivarono sani e salvi fino alla città di Téiri.