Capitolo 12: Il festival
L'atmosfera era carica di energia. Gli studenti correvano da una parte all'altra per sistemare gli ultimi addobbi: festoni colorati venivano appesi lungo il perimetro della zona sportiva, tavoli e striscioni venivano posizionati con cura, e l'entusiasmo nell'aria cresceva sempre di più.
Ayumi e Akari si trovavano vicino al campo, osservando le cheerleader che ripassavano le ultime coreografie. I loro movimenti erano sincronizzati, i nastri scintillavano alla luce del sole e le voci allegre riempivano l'aria. Tutto sembrava andare per il meglio, fino a quando-
-"Ahi!"
Una ragazza perse l'equilibrio e cadde rovinosamente a terra. Tutte si fermarono di colpo, mentre Ayumi e Akari si precipitarono verso di lei.
-"Stai bene?" chiese Ayumi, inginocchiandosi accanto a lei con aria preoccupata.
La professoressa responsabile del gruppo si avvicinò in fretta, osservando la caviglia della ragazza che sembrava essersi gonfiata. -"Rimanete calme" disse con tono fermo, -"qualcuno vada subito a prendere del ghiaccio."
Akari non perse tempo e corse via. Quando tornò, la professoressa le chiese con un tono più preoccupato: -"Akari, potresti sostituirla?"
-"Eh? Cosa?!" Akari la guardò con occhi sgranati, incapace di credere alle sue orecchie.
-"Ti prego!" insistette una delle ragazze. -"Abbiamo provato così tanto... se manca una di noi, sarà un disastro!"
Akari non si sentiva sicura, abbassò lo sguardo per qualche secondo, poi annuì con un sospiro. -"Va bene... alla fine ho visto tutti i movimenti. Dovrò solo esercitarmi un po'."
Le cheerleader esultarono di gioia, mentre la professoressa le diede una pacca sulla spalla con un sorriso. -"Grazie, Akari. Vai subito a cambiarti!"
Dall'altra parte del campo, Souta osservava la scena con espressione pensierosa, nascosto dietro un cartellone. Ma il suo momento di spionaggio fu interrotto da un colpo secco sulla testa.
-"Ahi! Ma che-?" Si voltò di scatto, trovandosi di fronte a Yuna con le braccia incrociate e uno sguardo severo.
-"Che cavolo stai facendo qui nascosto come un ladro?" gli chiese con tono accusatorio.
-"Solo... monitoravo la situazione!" si giustificò lui, massaggiandosi la testa.
Yuna lo guardava con aria incandescente. -"Torna subito di la." Souta si alzò e corse via dalla paura.
Intanto, dall’altra parte del campo, Akihiro e Aoi erano tra gli ultimi rimasti a terminare i preparativi. Lavoravano fianco a fianco, appendendo decorazioni e sistemando le ultime cose. Akihiro lanciava qualche occhiata furtiva verso Aoi, sentendo il cuore battere più forte ogni volta che i loro sguardi si incrociavano.
-"Aoi è davvero carina oggi..." pensò tra sé.
Aoi, dal canto suo, sembrava concentrarsi appositamente sul lavoro, evitando di guardarlo negli occhi per non ritrovarsi in una situazione imbarazzante.
-"Forse dovrei provare a parlarle..." si disse Akihiro, cercando di farsi coraggio. Ma proprio mentre stava per dire qualcosa, la porta della palestra si aprì all’improvviso.
-"Come vanno i preparativi?" chiese un professore, guardandosi intorno.
Aoi rispose con tono sicuro, facendo un passo avanti. -"Quasi finito, professore. Mancano solo gli ultimi dettagli."
Il professore annuì con un sorriso. -"Bene! Vi stiamo aspettando per dare il via all’evento."
Akihiro sospirò, lasciando andare il fiato che nemmeno si era accorto di trattenere. -"Forse è stato meglio così..." pensò, lanciando un’ultima occhiata ad Aoi prima di seguirla fuori.
Quando raggiunsero il campo principale, lo spettacolo che si presentò davanti a loro era incredibile.
Un'ondata di entusiasmo attraversava l'aria: le tribune erano piene di studenti che tifavano a gran voce, mentre insegnanti e membri dello staff osservavano con sorrisi divertiti. Striscioni colorati venivano sventolati ovunque, e un mix di voci, applausi ed esclamazioni riempiva l'atmosfera, rendendola elettrica.
Akihiro si guardò intorno, sentendo un leggero nodo allo stomaco. Era davvero il centro dell’attenzione, e il pensiero di avere così tante persone che lo osservavano gli faceva salire l’ansia. Stringendo i pugni cercò di calmarsi: -"Ce la posso fare... è solo un festival sportivo."
Mentre i partecipanti raggiungevano le rispettive squadre, nel centro del campo fecero il loro ingresso due figure ben riconoscibili: il presidente del consiglio studentesco e la sua vice.
Il presidente prese il microfono con un sorriso sicuro e la voce riecheggiò potente dagli altoparlanti:
-"Benvenuti al nostro attesissimo Festival Sportivo!" esclamò, accogliendo un'ondata di applausi. -"Prima di tutto, voglio ringraziare ognuno di voi per essere qui oggi! Il festival è uno degli eventi più importanti della nostra scuola, e senza il vostro entusiasmo e il vostro impegno, non sarebbe lo stesso."
Un altro scroscio di applausi si diffuse tra il pubblico.
-"Per chi ancora non mi conoscesse," continuò il presidente, -"sono il presidente del consiglio studentesco, e al mio fianco c’è la nostra fantastica vice."
La ragazza fece un leggero inchino, salutando il pubblico con un sorriso gentile.
-"Oggi ci aspettano diverse competizioni emozionanti! Ma prima di tutto, voglio che facciate un grande applauso per tutti gli studenti che si sono allenati per questo evento!"
L’energia salì alle stelle mentre gli spettatori battevano le mani e gridavano i nomi dei loro amici in campo.
Poi arrivò il momento della presentazione delle squadre.
Dal lato sinistro del campo, con un'entrata decisa, fecero il loro ingresso le quattro squadre che si sarebbero sfidate: Squadra Rossa, Squadra Bianca, Squadra Blu e Squadra Gialla.
Akihiro e Ayumi facevano parte della Squadra Rossa, mentre il resto del gruppo era diviso nelle altre squadre: Souta era nella Squadra Blu, Aoi nella Squadra Bianca e Yuna nella Squadra Gialla.
Per un istante, i loro sguardi si incrociarono. Tra di loro si creò una tensione competitiva, un tacito accordo: oggi siamo rivali.
Ma bastò un piccolo sorriso scambiato tra loro per ricordarsi che, alla fine, si trattava pur sempre di un gioco.
Il festival era appena iniziato... ed era destinato a diventare un evento indimenticabile. Il primo gioco della giornata fu la corsa a staffetta.
Tra i partecipanti c’erano Aoi e Ayumi, schierate in squadre avversarie, pronte a darsi battaglia sulla pista. Mentre gli atleti si posizionavano ai blocchi di partenza, il pubblico era in fermento: gli spettatori urlavano, le mani battevano forte sulle tribune, e l’atmosfera era carica di adrenalina.
-"Sarà una gara combattuta..." pensò Akihiro, osservando il campo con il cuore che batteva forte.
Lo sparo di partenza ruppe il silenzio, e in un attimo gli atleti si lanciarono in avanti come frecce.
Fin da subito, la Squadra Bianca prese il comando, seguita a ruota dalla Squadra Gialla, mentre la Squadra Rossa e la Squadra Blu erano leggermente indietro. Ma la distanza era minima: ogni squadra aveva ancora la possibilità di ribaltare il risultato.
Le cheerleader, ognuna a supporto della propria squadra, davano spettacolo a bordo campo. Gli spettatori maschi non perdevano occasione per ammirarle, e tra loro spiccava Akari, che nonostante fosse stata costretta a improvvisare il ruolo all’ultimo momento, eseguiva la coreografia senza sbavature.
Il primo passaggio del testimone avvenne: la Squadra Bianca mantenne la posizione di testa, ma proprio in quel momento la Squadra Rossa riuscì a effettuare un sorpasso spettacolare, relegando la Squadra Gialla al terzo posto.
Ora era il turno di Aoi, che ricevette il testimone con un cambio perfetto. La ragazza scattò avanti con una velocità impressionante, mentre dietro di lei la Squadra Blu superava la Squadra Gialla, che stava iniziando a perdere terreno.
Poi arrivò il momento decisivo.
Ayumi afferrò il testimone e si lanciò nella corsa finale.
Ora era una sfida uno contro uno: Aoi contro Ayumi.
Le due ragazze correvano fianco a fianco, spinte dalla tensione del momento, i loro passi risuonavano forti sulla pista, il pubblico incitava con grida assordanti. Erano perfettamente alla pari, nessuna delle due sembrava voler cedere nemmeno un centimetro all’altra.
Ma proprio quando Ayumi sembrava pronta a lanciare lo sprint finale, il piede le scivolò leggermente.
-"No!"
Non cadde, ma il leggero squilibrio fu sufficiente perché Aoi prendesse un vantaggio decisivo.
Ayumi cercò di recuperare, ma in quel breve istante la Squadra Blu riuscì a superarla con una mossa fulminea.
Il testimone passò al corridore finale della Squadra Bianca e della Squadra Blu.
Ora tutto dipendeva da loro.
Il ragazzo della Squadra Bianca, convinto di avere la vittoria in pugno, rallentò leggermente la velocità, credendo di non avere più rivali diretti.
Errore fatale.
Il corridore della Squadra Blu, che non aveva mai smesso di spingere al massimo, lo sorprese con un’accelerazione improvvisa.
Il pubblico trattenne il fiato.
Gli occhi di tutti erano puntati sulla linea del traguardo.
E infine, con un ultimo scatto bruciante, la Squadra Blu tagliò per prima il traguardo!
Il boato della folla riempì l’aria.
Ayumi e Aoi, che nel frattempo si erano fermate, si scambiarono un’occhiata. Prima seria. Poi divertita.
Si sorrisero.
-"Hai corso bene." disse Ayumi, ancora con il fiatone.
-"Anche tu." rispose Aoi, tirando un sospiro.
Nel frattempo, il ragazzo della Squadra Bianca, rendendosi conto troppo tardi del proprio errore, si portò le mani tra i capelli con un’espressione disperata.
L'energia del festival era appena esplosa... e quella era stata solo la prima gara. Il presidente e la sua vice si avvicinarono al centro del campo, impugnando il microfono.
-"Un grande applauso per i partecipanti della staffetta!" esclamò il presidente, mentre il pubblico rispondeva con un boato di entusiasmo.
Dopo aver elogiato gli studenti per la loro performance, il presidente annunciò la prossima competizione:
-"Ora è il momento del tiro alla fune! Le sfide saranno le seguenti: Squadra Bianca contro Squadra Gialla e Squadra Rossa contro Squadra Blu."
Il campo fu rapidamente preparato, mentre i partecipanti si schieravano ai lati della corda spessa e resistente.
Akihiro strinse forte la corda, sentendo il ruvido contatto nelle mani.
Il cuore gli batteva forte. Era ansioso, ma allo stesso tempo determinato.
Intanto, la prima sfida stava per iniziare: Squadra Bianca contro Squadra Gialla.
Tra i partecipanti c’era Yuna, che si posizionò in prima fila con un’espressione combattiva.
-"Pronti... VIA!"
Le due squadre iniziarono a tirare con tutte le forze.
All'inizio, la Squadra Gialla sembrava in netto vantaggio. Il pubblico urlava, incitava, e il pavimento di sabbia si sollevava sotto i piedi dei partecipanti.
Ma la Squadra Bianca non si arrese.
Fu proprio in quel momento che si udì una voce sopra tutte le altre:
-"FORZA! NON MOLLATE!"
Era Aoi, che tifava con tutto il fiato che aveva in corpo.
Un ragazzo della Squadra Bianca, sentendo il suo incitamento, si accese di determinazione. -"TIRATEEE!" gridò ai compagni, e con uno sforzo sincronizzato riuscirono a guadagnare terreno.
Ora la corda era al centro, in perfetto equilibrio tra le due squadre.
La folla si alzò in piedi, urlando sempre più forte.
"Dobbiamo vincere!" pensò Yuna, stringendo i denti.
Proprio in quel momento, uno dei ragazzi della Squadra Gialla tentò di barare. Con un sorriso furbo, guardò il suo avversario e gridò:
-"ATTENTO! C’è UN’APE VICINO A TE!"
Il ragazzo della Squadra Bianca istintivamente si voltò, ma non mollò la presa.
-"Bella prova, ma non ci casco!" pensò, tornando subito a concentrarsi sulla gara.
Il duello proseguiva. La corda oscillava avanti e indietro, nessuna delle due squadre sembrava voler cedere.
Poi accadde.
Le mani della Squadra Bianca iniziarono a tremare.
I muscoli bruciavano, la fatica si faceva sentire, e alla fine... lasciarono la presa.
-"VINCE LA SQUADRA GIALLA!" annunciò il presidente, mentre un'ondata di esultanze riempiva l'aria.
Yuna alzò le braccia al cielo, esultando con i compagni, mentre la Squadra Bianca, stremata, si lasciò cadere a terra con espressioni di delusione.
Per loro era stata un’altra occasione sprecata.
Ma la competizione non era ancora finita...
Ora toccava alla Squadra Rossa e alla Squadra Blu.
Akihiro si alzò lentamente, sentendo l’adrenalina crescere dentro di sé.
-"Ora tocca a noi. E stavolta... vinceremo." Il presidente diede il via.
-"PRONTI... VIA!"
Akihiro e Souta afferrarono la corda con tutta la loro forza. Le squadre erano perfettamente bilanciate, nessuno riusciva a guadagnare vantaggio.
Le mani di tutti stringevano la fune con energia, i piedi si piantavano nel terreno per non cedere di un millimetro.
Era uno scontro tra titani.
Il pubblico incitava entrambe le squadre, creando un'atmosfera elettrizzante.
Ma presto si notò una differenza: nella Squadra Blu alcuni membri stavano già cedendo. Dopo appena quaranta secondi, alcuni ragazzi stavano per mollare la presa, sudati e stanchi.
Altri, però, si aggrappavano con tutta la loro resistenza, mantenendo la gara aperta.
Souta era in prima linea.
Stringeva i denti, il sudore gli colava sulla fronte, ma non voleva cedere. Si voltò un attimo e il suo sguardo cadde sulla zona delle cheerleader.
Lì, tra le ragazze che tifavano, c’era Akari.
In quell'istante, qualcosa in lui si accese. I suoi occhi si illuminarono, il suo cuore accelerò.
-"Non posso perdere davanti a lei!"
Con una spinta d'orgoglio, Souta serrò la presa e diede un colpo di forza alla corda.
-"TIRATE! NON MOLLIAMO!" urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
I suoi compagni risposero al grido, cercando di opporsi al tiro della squadra avversaria.
Ma la Squadra Rossa non rimase a guardare.
Dall’altro lato, un urlo squarciò l'aria.
-"NON FERMATEVI! TIRATE! QUESTA è LA NOSTRA OCCASIONE!"
Era il capofila della Squadra Rossa, che spronava i suoi compagni con grinta.
Akihiro sentiva il sangue ribollire. Le braccia gli facevano male, ma non poteva mollare ora.
Il tifo aumentava, la folla urlava sempre più forte.
I piedi scavavano nel terreno, il sudore colava, i muscoli bruciavano.
Poi...
Un ultimo strattone.
La Squadra Blu perse l’equilibrio.
Uno dopo l’altro, i membri di Souta caddero all’indietro, facendo alzare una nuvola di polvere.
Sconfitta.
Un silenzio di un secondo.
Poi, la Squadra Rossa esplose di gioia!
Gridarono, si abbracciarono, alzando le braccia al cielo. Avevano vinto!
Akihiro, ansimante, si avvicinò a Souta e gli tese la mano con un sorriso.
-"Siete stati bravissimi."
Souta lo guardò per un istante, poi afferrò la sua mano e si tirò su con un sospiro.
-"Anche voi. Ma la prossima volta... vincerò io." disse con un sorriso stanco ma determinato.
Akihiro ridacchiò. -"Ci conto."
Dopo qualche minuto, il presidente tornò al centro del campo.
-"Facciamo un grande applauso a entrambe le squadre per questa incredibile sfida!"
Il pubblico rispose con un'ovazione.
-"E ora, assegniamo i punti: Squadra Gialla e Squadra Rossa guadagnano punti per la vittoria!" Il presidente del consiglio studentesco prese il microfono e si rivolse a tutti i presenti.
-"E ora, ragazzi, prendetevi un momento per riposarvi! Il prossimo gioco sarà la corsa ad ostacoli!"
Nel momento in cui quelle parole riecheggiarono nell'aria, un lungo sospiro di sollievo si diffuse tra gli studenti.
Finalmente, una pausa.
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Akihiro si passò una mano sulla fronte, sentendo il calore del sole sulla pelle e il respiro ancora affannato per lo sforzo del tiro alla fune.
Si guardò attorno, cercando Ayumi tra la folla. La trovò poco distante, mentre si asciugava il sudore con un piccolo asciugamano.
Si avvicinò con un sorriso. -"Ehi, Ayumi."
La ragazza alzò lo sguardo e lo guardò con curiosità. -"Mh? Che c’è?"
-"Volevo solo dirti che sei stata bravissima nella corsa." disse con un tono sincero. -"Non importa come sia andata, hai dato il massimo e si è visto."
Per un attimo, Ayumi rimase immobile. Poi i suoi occhi si spalancarono leggermente e un’ondata di rossore le colorò le guance.
-"A-Akihiro, smettila!" esclamò portandosi le mani sul viso per coprire l’imbarazzo. -"Se mi dici così... mi vergogno!"
Akihiro ridacchiò. -"Sto solo dicendo la verità."
Ayumi abbassò le mani, ancora rossa in viso, e sospirò. -"Grazie... ma sono davvero stanca."
Akihiro annuì. -"Immagino. Quella gara è stata dura."
Dopo aver scambiato un altro sorriso con lei, Akihiro si allontanò un po’ e lasciò vagare lo sguardo sulla folla di studenti che si stavano rilassando.
I suoi occhi si posarono su Aoi.
Era bellissima.
La luce del sole le illuminava il viso, e quel suo sorriso mentre incitava la squadra bianca gli era rimasto impresso nella mente.
-"Mi piacerebbe che tifasse anche per me..." pensò, con un leggero battito accelerato nel petto.
Ma anche solo guardarla da lontano gli dava una strana sensazione di felicità.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, una voce familiare lo distrasse.
-"Aaah, sono distrutta!"
Akari si avvicinò a lui, scuotendo le braccia con un’espressione esausta.
-"Fare la cheerleader è più stancante di quanto pensassi!"
Aoi e Yuna, che si trovavano lì vicino, si girarono verso di lei e annuirono comprensive.
-"Capisco perfettamente." disse Aoi con un sorriso. -"Soprattutto sotto questo sole... è davvero faticoso!"
-"Ma sei stata bravissima!" aggiunse Yuna, dando una leggera pacca sulla spalla di Akari.
Akari sorrise, rialzando un po’ le spalle. -"Grazie... ma voi due siete state incredibili! Le vostre sfide sono state epiche!"
Aoi e Yuna si scambiarono un’occhiata, poi sorrisero.
-"Dobbiamo continuare a dare il massimo, no?" disse Aoi, carica di energia.
Yuna annuì. -"Esatto! Il festival non è ancora finito!"
Akihiro osservò la scena, sentendosi incredibilmente grato di essere circondato da amici così determinati e pieni di vita.
La pausa stava per finire. Tra poco sarebbe iniziata la corsa ad ostacoli... e la competizione sarebbe diventata ancora più accesa. Dopo la pausa, il festival sportivo riprese con un’energia rinnovata.
Il presidente del consiglio studentesco prese il microfono.
-"Signore e signori, studenti e insegnanti, ora è il momento della corsa ad ostacoli!"
Un'ondata di entusiasmo attraversò il pubblico, con urla e applausi che riempirono l’aria. Gli spettatori si rimisero a sedere, pronti a godersi un’altra sfida avvincente.
Akihiro e gli altri si spostarono vicino alla pista per vedere meglio.
-"Souta parteciperà per la squadra blu," disse Akari, incrociando le braccia. -"Scommetto che ha in mente qualcosa..."
Ayumi annuì. -"Conoscendolo, sicuramente non partirà a tutta velocità."
Sul campo, i corridori si prepararono, concentrati. Souta si abbassò leggermente, posizionandosi per la partenza, mentre il cuore gli batteva con un ritmo regolare.
-"Nessuna fretta. Devo solo aspettare il momento giusto." pensò tra sé.
BEEP!
Il segnale di partenza risuonò e tutti scattarono in avanti con un’esplosione di energia.
Le squadre facevano il tifo, le cheerleader sventolavano i pompon, e il pubblico si alzava in piedi per incitare i propri compagni.
I corridori affrontarono il primo ostacolo con agilità. Uno... due... saltati senza problemi.
Souta era quarto. Non stava spingendo troppo, sembrava mantenere un passo stabile, mentre gli altri davano il massimo fin da subito.
-"Troppo impazienti..." pensò con un mezzo sorriso.
Arrivò il terzo ostacolo. Uno dei partecipanti atterrò male, perdendo l'equilibrio e cadendo.
Un mormorio preoccupato si alzò dalla folla, ma gli insegnanti e i compagni furono subito lì per controllare la situazione. Il ragazzo, però, si rialzò immediatamente, ignorando tutto e riprendendo la corsa.
Nel frattempo, il primo classificato perdeva terreno. Il secondo voleva il suo posto, accelerando il passo.
Dietro di loro, Souta continuava a correre con il suo ritmo.
Il terzo classificato vide l'opportunità e provò a scattare per guadagnare posizioni... ma fu troppo avventato.
Al momento di superare un altro ostacolo, perse l’equilibrio e cadde rovinosamente a terra.
-"Ah!" gridò Akari, portandosi una mano alla bocca.
-"Ed ecco che Souta avanza al terzo posto!" annunciò il presidente al microfono.
Souta non aveva fretta. Saltava gli ostacoli con una fluidità impressionante, senza sprecare energie inutili come gli altri.
Davanti a lui, il secondo classificato spingeva sempre di più per raggiungere il primo.
Il pubblico urlava mentre i due ragazzi aumentavano la velocità.
E poi... accadde l’inaspettato.
Il secondo inciampò.
La sua scarpa urtò il bordo dell’ostacolo e, nel tentativo di mantenere l’equilibrio, finì per cadere addosso al primo!
La folla trattenne il fiato. Entrambi erano a terra!
E in quel momento, Souta fece la sua mossa.
Non rallentò. Non esitò.
Li scavalcò senza problemi, superando l’ultimo ostacolo e tagliando il traguardo per primo!
-"INCREDIBILE! LA SQUADRA BLU VINCE LA CORSA AD OSTACOLI GRAZIE ALLA STRATEGIA DI SOUTA!"
Un boato di esultanza esplose dagli spalti.
Yuna sbatté le palpebre, sorpresa. -"Aspetta... ha davvero vinto?!"
Akari sorrise. -"Te l’avevo detto. Souta gioca d’astuzia."
Nel frattempo, Souta alzò un pugno al cielo con un mezzo sorriso di soddisfazione.
Si voltò verso Akari tra la folla e notò che anche lei lo stava guardando...
E per un attimo, il suo cuore batté un po’ più forte. La corsa ad ostacoli era terminata, ma l’entusiasmo tra gli studenti non si era affatto spento.
Anche i perdenti sorridevano, perché alla fine, più della vittoria, era l’energia del festival a rendere il tutto indimenticabile.
Il pubblico esplose in un applauso generale per tutti i partecipanti, e tra di loro, Souta ricevette parecchi complimenti dai suoi compagni di squadra.
Mentre si godeva il momento, una voce familiare lo fece voltare.
-"Complimenti, Souta! Sei stato incredibile!" disse Akari, avvicinandosi con un sorriso luminoso.
Souta si grattò la nuca, imbarazzato. -"Beh, ho solo usato un po’ di strategia."
Akari rise. -"Sì, sì... ammettilo, volevi fare colpo!"
Souta rimase un attimo in silenzio. Akari... gli ricordava il suo primo amore. Quella sensazione di leggerezza, quella naturalezza nel parlare...
-"Chissà dov’è ora..." pensò per un istante, prima di scacciare quel ricordo con un sorriso.
Poi decise di restituire il complimento.
-"Comunque, sei stata la miglior cheerleader che abbia mai visto."
Akari spalancò gli occhi, le guance si colorarono di rosso e si coprì il viso con le mani.
-"M-ma non dire cose del genere!" esclamò, imbarazzata. -"Mi fai arrossire!"
Souta rise. -"Beh, era la verità."
Akari lo colpì leggermente sul braccio, ancora arrossita, e i due si misero a ridere insieme.
Intanto, Akihiro si avvicinò.
-"Ehi, Souta, complimenti! Te la sei giocata davvero bene."
Souta lo ringraziò con un cenno del capo, poi incrociò le braccia e sorrise con aria di sfida.
-"Ma non pensare di farla franca. Al Kibasen ti straccerò."
Akihiro scoppiò a ridere. -"Ah sì? Guarda che non sarà così facile!"
I due si fissarono per un attimo, con un'intesa che diceva tutto: nessuno dei due voleva perdere.
Ma prima che potessero continuare a punzecchiarsi, la voce del presidente riecheggiò nell’aria.
-"Bene, studenti, preparatevi per il prossimo gioco: il Gioco dei Bigliettini!"
L’attenzione si spostò immediatamente sul palco, dove il presidente del consiglio studentesco alzò un foglio per mostrarlo a tutti.
-"In questo gioco, i partecipanti dovranno pescare un biglietto con una frase scritta sopra... e completare l’azione indicata! Il divertimento è assicurato!"
Akihiro, Souta e Akari si voltarono verso Aoi e Yuna.
-"Partecipano loro due," mormorò Akari, osservando le ragazze che si stavano già avviando verso il centro del campo.
Souta incrociò le braccia. -"Mi chiedo che tipo di biglietti abbiano preparato... Spero che non siano troppo imbarazzanti."
Akihiro fece un sorriso teso. -"Speriamo... anche perché conoscendo Yuna, se le capita qualcosa di strano potrebbe ribaltare il gioco."
Akari annuì. -"Già... chissà come andrà a finire."
I ragazzi guardarono verso il palco, mentre il pubblico faceva il tifo per i partecipanti.
Era iniziato il gioco dei bigliettini.
Il campo sportivo era avvolto da un’energia elettrizzante mentre i partecipanti si schieravano attorno ai bigliettini sparsi per terra. L’attesa era palpabile.
-"Pronti... via!"
Al segnale di partenza, tutti scattarono in avanti, raccogliendo un bigliettino e leggendo in fretta il loro obiettivo.
Aoi abbassò lo sguardo sul suo:
-"Trova la persona che conosci meglio."
Si guardò attorno. Normalmente avrebbe scelto Akari, ma lei era impegnata con il suo ruolo da cheerleader... quindi la sua seconda scelta era ovvia.
Si avvicinò ad Ayumi con un sorriso. -"Ayumi, vieni con me! Il mio bigliettino dice che devo trovare la persona che conosco meglio, e visto che Akari è occupata..."
Ayumi annuì, afferrando la mano di Aoi e preparandosi a correre.
Nel frattempo, Yuna aveva letto il suo bigliettino e il suo obiettivo la fece sorridere.
-"Trova il tuo migliore amico."
Non ci pensò due volte. Si voltò, individuò Akihiro e senza dire nulla lo prese per mano, trascinandolo con sé verso il traguardo.
-"E-Eh?! Yuna, aspetta!"
Akihiro sentì il cuore battergli all’impazzata. Poteva sentire il calore della mano di Yuna nella sua. Il pubblico gridava, il tifo era alle stelle, ma nella sua testa c’era solo un’eco confusa di emozioni.
Ma proprio mentre Aoi e Yuna si stavano dirigendo al traguardo, un ragazzo della squadra blu corse verso Aoi, fermandola.
-"Aoi!" chiamò, il viso arrossato e il respiro affannoso.
Aoi si fermò di colpo, sorpresa. -"Eh? Che succede?"
Il ragazzo abbassò lo sguardo e, con un filo di voce, disse: -"Tu sei il mio obiettivo."
Il tempo sembrò fermarsi. Aoi rimase interdetta per un attimo, poi, pur imbarazzata, cercò di concludere il gioco.
-"Capito... allora corriamo al traguardo!"
Tagliarono il traguardo, ma subito dopo il presidente del consiglio studentesco si avvicinò al ragazzo della squadra blu, chiedendogli di mostrare il suo bigliettino.
Il ragazzo rimase in silenzio, stringendo il foglietto con forza, il volto rosso per l'imbarazzo.
Il pubblico trattenne il fiato.
Dopo alcuni istanti, il ragazzo prese un respiro profondo, alzò lo sguardo su Aoi e, con voce tremante, sussurrò:
-"Sul mio bigliettino c’era scritto... ‘Trova la persona che ami.’"
Un silenzio assoluto calò sul campo.
Akihiro sentì il petto stringersi. Era come se un vuoto improvviso si fosse formato dentro di lui.
Un ragazzo aveva appena confessato i propri sentimenti alla persona che lui... amava.
Yuna, accanto ad Akihiro, osservava la scena senza dire nulla. Souta, che fino a quel momento era rimasto all'ombra, si alzò di scatto, sorpreso.
Aoi guardò il ragazzo, poi abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro. Ci pensò per qualche secondo, poi, con un tono gentile ma fermo, disse:
-"Mi dispiace..."
Il ragazzo trattenne il fiato.
-"C'è già qualcuno che voglio conoscere meglio."
Un'altra ondata di silenzio colpì il pubblico. Il ragazzo della squadra blu abbassò lo sguardo, lasciando cadere il bigliettino a terra, poi si voltò e corse via, le lacrime che gli rigavano il volto.
Akihiro osservò Aoi. -"Chi...?"
La sua mente era piena di domande. Chi era la persona che Aoi voleva conoscere meglio?
Ma prima che qualcuno potesse approfondire, un grande applauso si alzò dal pubblico, cercando di alleggerire l’atmosfera e spostare l’attenzione su altro.
Il presidente riprese il microfono e annunciò con voce entusiasta:
-"E con questo, la squadra blu si aggiudica la vittoria del Gioco dei Bigliettini! Complimenti!"
L’euforia della folla tornò a riempire l’aria.
I partecipanti si allontanarono, prendendo posto per la prossima competizione.
Ora... era il momento del Kibasen.
Akihiro e Souta si stavano preparando per il Kibasen, ma i loro occhi continuavano a voltarsi verso Aoi. Vedere la loro amica in lacrime aveva colpito entrambi.
Akihiro fece per muoversi, ma Souta gli bloccò il braccio. -"Non andare."
-"Ma-"
-"Non servirebbe a nulla ora. Yuna, Ayumi e Akari sono con lei. Se ci mettiamo in mezzo, rischiamo solo di peggiorare la situazione."
Akihiro esitò, poi sospirò. -"...Già."
Ma il pensiero gli rimase dentro, lasciandogli un senso di frustrazione che non sapeva come sfogare.
E così, tornarono a concentrarsi sulla gara.
-"Ed ora, la tanto attesa sfida del Kibasen!" La voce del presidente riecheggiò nel campo, accendendo l’entusiasmo del pubblico.
Le squadre vennero annunciate. Akihiro e Souta avrebbero dovuto affrontarsi ancora.
I due si scambiarono un’occhiata.
-"Preparati a perdere." disse Akihiro con un sorriso di sfida.
Souta rise. -"Sarai tu a essere umiliato."
La prima sfida tra squadra bianca e gialla fu serrata, ma dopo diversi tentativi e un'intensa battaglia, la squadra bianca ne uscì vincitrice.
Ora toccava a loro.
Akihiro e Souta, entrambi cavalieri, si prepararono sulle rispettive squadre. Gli altri ragazzi li sollevarono, pronti a dar battaglia.
Le squadre si avvicinarono... ma nessuno dei due attaccò subito.
-"Sei scarso, Akihiro."
-"Tu non vincerai mai, Souta."
I due si lanciavano battute a vicenda, mantenendo le distanze.
-"Sbrigatevi, le nostre forze si stanno esaurendo!" urlarono i ragazzi che li sostenevano.
Fu allora che il vero scontro ebbe inizio.
Akihiro e Souta iniziarono a muoversi, cercando di strappare la fascia all’altro. Le mani si allungavano, si ritraevano, si muovevano in un continuo gioco di equilibrio.
Dalla tribuna, Aoi, Ayumi e Yuna osservavano con interesse. Ayumi e Yuna ridevano vedendo i due amici punzecchiarsi, ma Aoi sembrava meno coinvolta, con un'espressione leggermente malinconica.
-"Arrenditi, Souta!" esclamò Akihiro, cercando di allungarsi ancora di più.
Souta rise. -"Ora chiudo la gara!"
Si spinse in avanti con tutto il corpo, puntando alla fascia di Akihiro... ma Akihiro la schivò all’ultimo.
Le due squadre erano esauste. -"Akihiro, muoviti! Non ce la facciamo più!"
Akihiro capì che doveva concludere la sfida. Si lanciò in avanti con un ultimo scatto...
Ma proprio in quel momento, uno dei ragazzi della sua squadra perse l’equilibrio.
Akihiro sentì il terreno mancare sotto i piedi e cadde...
Dritto su Souta.
-"Ehi, ehi, ehi-!"
Souta provò a reggere il peso, ma non ci riuscì. Anche lui cadde all’indietro.
La squadra blu si aprì per evitare l’impatto e, un secondo dopo, Akihiro e Souta erano a terra, entrambi a bocca aperta.
Il pubblico trattenne il fiato.
Un momento di silenzio assoluto...
Poi la voce del presidente ruppe la tensione.
-"Il primo a toccare il suolo è stato Akihiro Nakahara! La vittoria va alla squadra BLU!"
Ci fu un boato di gioia tra i membri della squadra blu, mentre quelli della squadra rossa sospirarono con delusione.
Akihiro si tirò su a fatica, ancora incredulo per la caduta. Souta rise e gli tese la mano.
-"Bella lotta."
Akihiro sbuffò, poi sorrise e gli strinse la mano. -"La prossima volta vinco io."
Ma mentre il pubblico applaudiva, Akihiro si voltò verso Aoi.
Lei non esultava.
Guardava la scena con un’espressione distante, quasi triste.
E in quel momento, Akihiro sentì che la vera battaglia non era ancora finita.
Il presidente del consiglio studentesco si avvicinò al microfono, il suo tono deciso ma cordiale.
-"Dopo una giornata di intense sfide e straordinario spirito sportivo, possiamo finalmente annunciare il vincitore del festival sportivo di quest’anno!"
L’intero campo si immerse in un silenzio carico di aspettativa. Alcuni studenti si tenevano per mano, altri stringevano i pugni con il fiato sospeso.
-"La squadra blu è ufficialmente la vincitrice!"
Per un istante, il tempo sembrò fermarsi. Poi, all’improvviso, il silenzio venne spezzato da un'esplosione di applausi e urla di gioia. Gli studenti della squadra blu si abbracciarono, alcuni saltavano dall’entusiasmo, altri si lasciavano cadere a terra esausti ma soddisfatti.
Akihiro lasciò scivolare lo sguardo sulla folla in festa. Da una parte c’erano i vincitori che ridevano e si complimentavano tra loro, dall’altra le squadre sconfitte che, nonostante la delusione, si sforzavano di sorridere. Il festival non era solo una competizione, era un momento di condivisione, di crescita.
Il presidente alzò una mano per riportare l’attenzione su di sé.
-"Ora, c’è ancora un ultimo gioco da disputare... Volete farlo?"
Il campo rimase in silenzio per un momento, poi iniziarono a sentirsi mormorii qua e là. Le facce stanche degli studenti dicevano più delle parole: tutti erano esausti.
Un gruppo alzò la voce per primo. -"No! Siamo distrutti!"
Pian piano, il coro di dissenso si allargò.
Il presidente annuì con un sorriso comprensivo. -"Bene, allora concludiamo qui la competizione! Ma ricordate: le bancarelle delle squadre sono ancora aperte, quindi chiunque voglia può recarsi lì per gustare qualcosa di buono!"
Quella sola frase bastò a scatenare un’altra ondata di entusiasmo. Il campo si riempì di voci eccitate, risate, il suono di passi frettolosi verso l’area delle bancarelle.
Mentre molti correvano verso il cibo, i membri delle squadre vennero chiamati al centro per la premiazione. Il presidente e alcuni professori consegnarono medaglie simboliche e attestati di partecipazione. Anche chi non aveva vinto ricevette un riconoscimento, perché l’importante era stato partecipare e dare il massimo.
Akihiro sentì il peso della stanchezza abbattersi su di lui, ma allo stesso tempo una sensazione di soddisfazione lo pervase. Era stata una giornata intensa, ma incredibilmente divertente.
Mentre il resto della scuola si riversava alle bancarelle, Akihiro e Aoi rimasero indietro, ancora nel campo di gara. Senza bisogno di parlare, iniziarono a raccogliere le bottiglie d’acqua vuote e i fogli sparsi qua e là.
Il sole iniziava a calare, tingendo il cielo di sfumature arancioni e rosate. Una leggera brezza fece ondeggiare le bandiere ancora attaccate ai pali.
Akihiro, con un sacco della spazzatura in mano, lanciò un’occhiata ad Aoi. Aveva gli occhi bassi, il volto leggermente ombrato dalla luce del tramonto.
Si fece coraggio e si avvicinò.
-"Ehi..." disse con un tono più dolce del solito. -"Sei stata bravissima oggi."
Aoi sgranò gli occhi per un attimo, poi abbassò lo sguardo, imbarazzata. Un leggero rossore le colorò le guance.
-"T-Tu dici?" mormorò, stringendo il lembo della sua maglietta.
Akihiro annuì, sorridendo. -"Sì. Davvero."
Aoi si morse il labbro, poi lo guardò con un’espressione più serena. -"Anche tu non sei stato da meno."
Un attimo di silenzio calò tra loro, interrotto solo dal vento che faceva frusciare le foglie degli alberi ai margini del campo.
Fu allora che il presidente si avvicinò a loro.
-"Ehi, voi due," disse con un sorriso bonario. -"Lasciate perdere le pulizie, ci pensiamo noi. Andate a mangiare qualcosa prima che finisca tutto."
Aoi e Akihiro si scambiarono uno sguardo, poi annuirono con un sorriso di gratitudine.
-"Grazie, allora andiamo!" disse Akihiro, e Aoi lo seguì con un piccolo cenno del capo.
Così, lasciandosi alle spalle il campo di gara, i due si diressero verso le bancarelle, pronti a unirsi agli altri per concludere nel migliore dei modi quella giornata indimenticabile.