Capitolo 13: Un progetto non programmato
Il sole mattutino filtrava dalle finestre della casa di Akihiro, illuminando dolcemente la stanza. Mentre infilava in fretta la divisa scolastica, un richiamo lo fermò.
-"Onii-chan!" Hana si affacciò dalla porta della sua stanza, guardandolo con curiosità.
-"Com'è andato il festival?" chiese, gli occhi brillanti di entusiasmo.
Akihiro sospirò, alzando le spalle. -"Abbiamo perso..."
Hana inclinò la testa di lato, pronta a consolarlo, ma lui continuò con un piccolo sorriso. -"Ma è stato davvero divertente."
Hana batté le mani, soddisfatta. -"Allora va bene così!"
Akihiro annuì, poi afferrò la cartella. -"Devo scappare, oggi dobbiamo finire di sistemare le ultime cose a scuola."
"Fai attenzione!"
Con un ultimo cenno, Akihiro uscì di casa, il vento fresco del mattino lo accolse mentre si dirigeva spedito verso la scuola.
Appena arrivato, non perse tempo: si mise subito all’opera per riordinare il campo e sistemare gli oggetti rimasti in giro. La maggior parte degli studenti era ancora assonnata, mentre alcuni chiacchieravano pigramente dei momenti migliori del festival.
Mentre raccoglieva un mucchio di sedie accatastate, una voce lo chiamò all'improvviso. -"Akihiro!" Si voltò di scatto e vide Yuna correre verso di lui. Sembrava agitata.
-"Che succede?" chiese, lasciando ciò che stava facendo.
Yuna si fermò davanti a lui, ancora con il fiatone. -"Ho... ho controllato nello zaino di Aoi!"
Akihiro sentì il cuore accelerare. Finalmente qualche indizio!
-"E cosa hai trovato?" domandò, con un tono quasi impaziente.
Yuna lo guardò con un’espressione indecifrabile. -"Solo una lista della spesa."
Akihiro rimase in silenzio per un attimo. Strinse gli occhi, convinto di aver capito male. -"Cosa?!"
-"Sì..." Yuna fece spallucce. -"E per di più era conservata con molta cura."
Akihiro si passò una mano tra i capelli, confuso. Perché Aoi avrebbe dovuto tenere una lista della spesa come se fosse un documento importante?
-"Beh, sono affari suoi alla fine..." aggiunse Yuna, incrociando le braccia.
Anche se non aveva trovato quello che sperava, Akihiro la ringraziò comunque, poi senza perdere tempo corse via.
Doveva trovare Aoi.
Doveva parlarle, a tutti i costi. Dopo averla cercata a lungo, finalmente la vide in fondo al corridoio. Era proprio lì.
Senza pensarci due volte, scattò verso di lei. Ma nel momento cruciale... inciampò.
Si ritrovò a terra, il dolore pulsante nelle ginocchia, e quando rialzò la testa Aoi era già scomparsa oltre l'angolo.
Akihiro digrignò i denti, frustrato. -"Ma perché proprio ora?!" Si rialzò in fretta, ripulendosi alla meglio. Non si sarebbe arreso.
Ma quella giornata sembrava remargli contro. Tra le pulizie finali e le lezioni che riprendevano, non trovò mai l’occasione giusta per parlarle.
Il tempo scivolò via senza che riuscisse ad avvicinarsi a lei. E poi, quando la scuola finì, Aoi era sempre circondata dalle sue amiche.
Akihiro sospirò, la vergogna lo trattenne dal farsi avanti.
Quando tornò a casa, si sentiva... svuotato. Hana si accorse subito che qualcosa non andava. Seduta sul divano, con le gambe ciondolanti, lo fissò con il broncio
-"Onii-chan, hai una faccia strana."
Akihiro si lasciò cadere accanto a lei, sprofondando nel cuscino. -"Solo un po’ di stanchezza..."
Hana lo scrutò con sospetto. -"Non mentirmi." Akihiro rimase in silenzio per un attimo, poi sbuffò e si passò una mano tra i capelli.
-"è solo che..." esitò. -"C’è una ragazza con cui voglio parlare, ma non riesco a farlo."
Hana spalancò gli occhi, curiosa. -"E perché?"
Akihiro distolse lo sguardo. -"Perché... ho troppa vergogna. Ogni volta che provo ad avvicinarmi, qualcosa va storto, oppure mi blocco..."
Hana lo osservò con attenzione, poi senza preavviso gli saltò addosso, stringendolo in un abbraccio forte.
-"Non devi preoccuparti, onii-chan!" disse con dolcezza. -"Io sarò sempre qui ad aiutarti!" Akihiro rimase sorpreso per un momento, poi il suo cuore si sciolse in un sorriso.
Hana era sempre così. Dolce, sincera, e incredibilmente più matura di quanto la sua età facesse credere.
Le accarezzò la testa con affetto. -"Grazie, Hana..."
Lei annuì con convinzione. Forse, con il giusto coraggio, avrebbe finalmente trovato il modo di parlare con Aoi.
I giorni passarono, ma Akihiro non riusciva ancora a trovare il coraggio di parlare con Aoi di quella foto.
Certo, avevano parlato normalmente, come sempre, ridendo e scherzando insieme. Ma ogni volta che provava ad avvicinarsi al discorso, le parole gli si bloccavano in gola.
E quel peso dentro di lui cresceva, giorno dopo giorno. Aoi se ne accorse.
Durante una pausa tra le lezioni, si avvicinò a lui con un’espressione preoccupata. -"Akihiro..." lo chiamò dolcemente. -"Va tutto bene? Mi sembri... strano."
Akihiro si irrigidì. Era il momento di dirglielo? Il cuore gli martellava nel petto. Ma alla fine, come un codardo, scelse di mentire.
-"è solo... la stanchezza del festival."
Aoi lo osservò per un attimo, poi sorrise con comprensione. -"Ti capisco, anche io mi sento ancora stanca."
Poi, senza insistere oltre, lo salutò e tornò dalle sue amiche. Akihiro rimase a guardarla allontanarsi, furioso con sé stesso.
Ancora una volta, aveva perso l’occasione. In classe, non riusciva a concentrarsi. Le parole del professore si perdevano nel vuoto mentre il suo sguardo restava fisso fuori dalla finestra, immerso nei propri pensieri. Il suo viso era cupo, assente.
Alla fine, il professore si accorse della sua espressione persa e lo chiamò. -"Nakahara, va tutto bene?"
Akihiro alzò appena lo sguardo e annuì, cercando di nascondere il suo turbamento. -"Sì, ho solo un leggero mal di testa."
Il professore non sembrò convinto, ma non insistette troppo. -"Meglio se vai in infermeria a farti controllare."
Akihiro non aveva scelta. Annuì, si alzò e lasciò la classe sotto gli sguardi curiosi dei compagni. Un incontro imprevisto
Mentre camminava lungo il corridoio silenzioso, sentì improvvisamente il rumore di passi veloci dietro di lui.
Qualcuno stava correndo. Si voltò, confuso, e vide Aoi che si avvicinava di corsa. -"Aoi? Dove stai-?"
Prima che potesse finire la frase, Aoi inciampò e perse l’equilibrio. Stava per cadere. Proprio su di lui.
Akihiro reagì d’istinto.
Allungò le braccia e riuscì ad afferrarla appena in tempo, evitando che finisse rovinosamente a terra. Ma nel farlo, una delle sue mani finì in una posizione pericolosamente vicina al petto di Aoi.
Il tempo sembrò congelarsi. Il silenzio tra loro era assordante.I loro volti erano a pochi centimetri di distanza .L’imbarazzo era palpabile.
Le loro guance diventarono rosse all’istante, mentre nessuno dei due osava muoversi o parlare.
Alla fine, fu Aoi a rompere il silenzio. -"G-Grazie..." balbettò debolmente.
Akihiro la lasciò andare subito, allontanandosi appena, altrettanto imbarazzato. -"N-Non c’è problema..." rispose, la voce impacciata.
Entrambi cercarono disperatamente di riprendersi mentre si dirigevano all’infermeria. Una volta dentro, Akihiro cercò di ignorare il batticuore che ancora sentiva nel petto.
Si voltò verso Aoi, ancora rossa in viso. -"Tu... perché sei venuta in infermeria?" chiese, cercando di mantenere un tono normale.
Aoi si riscosse dal suo imbarazzo e rispose: -"Il professore mi ha detto di accompagnarti."
Akihiro annuì, capendo la situazione. Poi si sedette sul lettino mentre l’infermiera gli controllava la temperatura.
Dopo qualche minuto, gli diede una compressa per il mal di testa e lo lasciò riposare. Aoi si sedette accanto a lui.
Il silenzio era ancora carico di tensione. Akihiro non riusciva a guardarla negli occhi. Sentiva ancora il calore del suo corpo tra le braccia. Troppi pensieri, troppe emozioni.
Alla fine, con un leggero sospiro, parlò: -"Se vuoi, puoi tornare in classe... sto bene."
Aoi esitò. -"Sei sicuro?"
"Sì."
Dopo un’ultima occhiata, Aoi si alzò e si avviò verso l’uscita. Ma appena fuori, coprì il viso con le mani, il cuore ancora in subbuglio.
-"Mi ha quasi toccato il seno! C-Come devo comportarmi adesso?!"
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-"Si sente davvero bene? O avrei dovuto restare?" Mille pensieri si accavallavano nella sua mente. Ma una cosa era certa: non avrebbe dimenticato facilmente quell’episodio.
La giornata volse al termine, e con essa si avvicinava anche la pausa estiva.
Akihiro si rese conto che quel periodo sarebbe stata la sua occasione per scoprire la verità dietro quella foto. Se non fosse riuscito a capirlo da solo, non avrebbe avuto altra scelta se non chiedere direttamente ad Aoi.
L’ultima settimana di scuola iniziò con un'atmosfera più rilassata. Gli studenti erano seduti ai loro posti, immersi nella tipica pigrizia pre-vacanze, quando il professore entrò con un’aria misteriosa.
-"Ho un annuncio importante da farvi." L’intera classe si raddrizzò, incuriosita.
-"Durante la pausa estiva, avrete l'opportunità di partecipare a un'attività speciale. Dovrete formare delle coppie e completare insieme un piccolo progetto. Chi parteciperà riceverà crediti extra, mentre chi sceglierà di non farlo manterrà semplicemente i voti attuali."
Un silenzio teso calò nella stanza. L’imbarazzo era palpabile.
Alcuni studenti si scambiarono sguardi nervosi, altri si limitarono a spalancare gli occhi per la sorpresa. C’era chi sembrava già arrossire, chi invece era totalmente confuso.
Ma il professore non aveva finito. Tirò fuori due scatole e le posizionò sulla cattedra.
-"Per chi deciderà di partecipare, l'assegnazione delle coppie avverrà tramite estrazione casuale. In questa scatola ci sono i nomi di tutte le ragazze, e in questa gli nomi dei ragazzi."
Il rumore aumentò.
-"Ora vi lascio un po’ di tempo per riflettere." E con quelle parole, uscì dall’aula, lasciando gli studenti nel caos più totale.
Akihiro si guardò attorno, pensieroso. Quella era la sua occasione. Se fosse stato abbinato ad Aoi, avrebbe avuto il pretesto perfetto per passare più tempo con lei e magari capire la verità.
Scosse la testa. Era troppo azzardato.
Ma mentre era perso nei suoi pensieri, notò che alcuni dei suoi compagni si stavano già alzando e avvicinando alle scatole con sorprendente sicurezza.
Non si aspettava una partecipazione così alta.
Poco dopo, il professore fece ritorno e, vedendo così tanti studenti interessati, sorrise soddisfatto. -"Bene! Sembra che ci sia molto entusiasmo. Iniziamo con le estrazioni."
Uno alla volta, gli studenti pescavano un bigliettino, e le coppie cominciarono a formarsi. L’atmosfera era carica di tensione, ma anche di eccitazione.
Un momento di imprevisto si verificò quando una ragazza rifiutò il compagno estratto, dicendo di voler stare con un altro ragazzo.
Il professore la lasciò libera di scegliere, e alla fine optò per il nome che aveva pescato.
Akihiro osservava la scena con attenzione. Vide Souta, Ayumi, Yuna e Akari alzarsi e recarsi verso la cattedra.
Il suo cuore batté più forte. Forse... anche lui doveva provare. Si alzò in silenzio, il volto leggermente arrossato.
Non guardava avanti. Evitava di pensare a cosa sarebbe potuto succedere.
Ma mentre avanzava, il suo sguardo si posò su Aoi. Era ancora seduta, lo sguardo abbassato.
Akihiro non disse nulla. Semplicemente, si girò e proseguì. Aoi rimase immobile per un attimo. Poi alzò piano lo sguardo e vide Akihiro in fila.
I loro occhi si incrociarono per un istante. E, senza dire nulla, si alzò anche lei.
Il momento era arrivato. Akihiro si trovava davanti alla scatola delle estrazioni, il cuore che gli martellava nel petto.
Il nome di Aoi non era ancora stato pescato. Souta non lo aveva trovato. Né Ayumi. Né Akari. Né Yuna, invece avevano trovato quello di Akihiro.
L’ansia cresceva. Si girò appena e vide che anche Aoi si era alzata. Era proprio dietro di lui. Il battito del suo cuore accelerò ancora di più.
Ora toccava a lui. Inspirò profondamente, cercando di calmarsi. Infilò la mano nella scatola. Pochi bigliettini rimasti. Le dita sfiorarono la carta, ne afferrò uno, lo estrasse piano, con il fiato sospeso.
Lesse il nome.
Aoi.
Il tempo sembrò fermarsi. Akihiro sorrise senza accorgersene, il cuore impazzito nel petto.
Ma ora... toccava ad Aoi. Si voltò verso di lei, osservandola mentre si avvicinava alla cattedra. Avrebbe pescato anche lei?
Aoi guardò la scatola, poi guardò il professore e, con un leggero sorriso, disse: -"Non serve che io peschi. Mi va bene stare con Akihiro."
Il mondo di Akihiro crollò. No, non nel senso negativo... era come se il suo cervello avesse smesso di funzionare.
Lo colpì una scarica di calore, come se tutto il sangue gli fosse salito in testa. Il suo cuore era così veloce che rischiò di svenire.
Si sforzò di mantenere la compostezza mentre tornavano ai loro posti. Aoi gli lanciò un’occhiata, poi... gli fece un sorriso illuminato.
Basta. Akihiro crollò.
Quando aprì gli occhi, si ritrovò sdraiato su un letto con il soffitto bianco dell'infermeria sopra di lui.
Girò lo sguardo e... Aoi era lì. Seduta accanto a lui. I loro occhi si incontrarono e Akihiro rimase sbalordito. -"Ah... è un sogno?"
Ma Aoi sembrava davvero preoccupata. -"Stai bene?" gli chiese, con un lieve rossore sulle guance.
-"S-Sì..." balbettò lui, ancora confuso. Poi scosse la testa e chiese: -"Cosa è successo?"
Aoi abbassò lo sguardo, giocherellando con le dita. -"Dopo che hanno detto che saremmo stati in coppia... hai avuto un mancamento e sei svenuto."
Panico.
Akihiro si coprì la faccia con entrambe le mani, imbarazzatissimo. -"Davvero?! Ho perso i sensi davanti a tutta la classe?!"
Aoi rise piano, notando la sua reazione. Lui, però, decise di essere onesto. -"è solo che... non mi è mai capitata una cosa così," ammise, ancora balbettante. -"Essere così vicino a una ragazza mi mette... un’ansia assurda."
Aoi lo osservò per un attimo, poi sorrise dolcemente, anche lei leggermente arrossata. -"Capisco. è una situazione nuova anche per me."
Fece una breve pausa e aggiunse: -"Ma sai? Sono contenta che almeno noi due andiamo d'accordo."
Akihiro annuì piano, mentre nella sua mente continuava a ripetersi la stessa frase. -"Quanto la amo."
Aoi si alzò, prendendo la borsa. -"Torno in classe, ma se hai bisogno l’infermiera è qui fuori."
Akihiro annuì ancora, sentendo il battito accelerare solo per la sua presenza. Aoi gli rivolse un ultimo sguardo, poi uscì dalla stanza.
Tornato a casa, Akihiro non riusciva a stare fermo. Il cuore gli batteva a mille, le mani sudavano leggermente, e ogni volta che provava a distrarsi, il pensiero di quel progetto con Aoi gli tornava in testa con una forza travolgente. Si lasciò cadere sul letto, fissando il soffitto con un sorriso stupido stampato in volto.
Han, che lo osservava dalla porta, incrociò le braccia con aria sospetta. -"Che succede? Ti sei fidanzato?" chiese, alzando le sopracciglia con un sorriso furbo.
Akihiro sobbalzò, portandosi una mano al petto. -"Cosa?! No! Ma che dici?!" esclamò, girandosi di scatto verso di lei.
Hana rise e si avvicinò, poggiando il mento sulle braccia. -"Allora perchè sei così su di giri? Ti conosco troppo bene fratellone."
Akihiro sospirò, arrossendo leggermente. Non poteva negare l'evidenza. -"Il professore ha assegnato una progetto per la pausa estiva. Dobbiamo formare delle coppie con qualcuno e completarlo insieme."
Hana sgranò gli occhi con un'espressione maliziosa. -"Oh? E dimmi un po', sei così emozionato perchè sei capitato con una bella ragazza?"
Akihiro distolse lo sguardo, il suo cuore perse un battito. -"Io... beh, sì..."
-"Davvero?! Finalmente! Magari questa volta riuscirai a portare qualcuno a casa senza mandare tutto all’aria!"
Akihiro si voltò verso di lei, esasperato. -"Ma smettila! Non è come pensi!"
Hana rise di gusto, lasciandolo nel suo imbarazzo.
Dall’altra parte, Aoi stringeva il cuscino tra le mani, il viso completamente nascosto. Camminava avanti e indietro per la sua stanza, cercando di calmarsi. Il suo cuore sembrava una tempesta. Ogni volta che ripensava a quel momento in classe, al modo in cui Akihiro l’aveva guardata quando aveva deciso di stare con lui, il suo stomaco si riempiva di una strana, dolce agitazione.
Non aveva detto nulla ai suoi genitori. Non sapeva nemmeno come affrontare la cosa. Ma dentro di sé sentiva che quel progetto non sarebbe stato solo un semplice compito scolastico.
Si morse il labbro, il batticuore sempre più forte. -"Come farò a resistere fino alla pausa estiva?"
A scuola, Akihiro e Aoi non riuscivano a guardarsi negli occhi. Il loro disagio era palpabile, e ogni volta che si avvicinavano per caso, il cuore sembrava voler scappare dal petto. Akihiro strinse il pugno sotto il banco, cercando di calmarsi. -"La settimana prossima... la settimana prossima le chiederò di quella foto..." si ripeté nella mente. Doveva farlo, non poteva più scappare.
Dall’altra parte dell’aula, Aoi continuava a fissare il quaderno, facendo finta di scrivere. La punta della matita scivolava sulla carta senza lasciare tracce di parole comprensibili. Ogni tanto lanciava un’occhiata di sfuggita verso Akihiro, il quale, ignaro, sembrava perso nei suoi pensieri.
Un colpetto sulla spalla lo fece sussultare. Souta si era avvicinato con un sorrisetto malizioso.
-"Ehi, questa è la tua occasione, lo sai? Aoi ti bacerà, ti abbraccerà..." disse, accentuando le parole con un tono provocatorio.
Akihiro sentì un'ondata di calore salirgli fino alle orecchie. Il cuore gli accelerò come se volesse sfondargli il petto. -"N-Non dire scemenze!" balbettò, distogliendo lo sguardo.
Souta scoppiò a ridere e gli diede una pacca sulla spalla prima di tornare al suo posto. Akihiro si sentiva morire dall’imbarazzo. Ma cosa diavolo sta dicendo?! pensò, cercando di concentrarsi sulla lavagna.
L’improvvisa voce del professore lo fece sobbalzare. -"Bene, ragazzi, sono contento che tutti voi abbiate accettato di partecipare a questo progetto."
L’aula si zittì all’istante. Il professore posò una mano sulla cattedra e sorrise. -"Vedete, la scuola aveva tentato di organizzarlo già l'anno scorso, ma il consiglio studentesco aveva respinto la proposta. Quest'anno, invece, è stata finalmente approvata e abbiamo voluto metterla subito in atto."
Uno studente alzò la mano, incuriosito. -"Ma... perché avete deciso di fare questa cosa?"
Il professore si sistemò gli occhiali e rispose con un tono più serio: -"Abbiamo condotto alcuni sondaggi tra gli studenti e ci siamo resi conto che molti di voi hanno difficoltà a dichiararsi, spesso per paura di rovinare un'amicizia o di essere respinti. Questo progetto è stato pensato proprio per aiutarvi ad avvicinarvi di più a qualcuno, dandovi un’occasione per creare un legame più profondo e, chissà, magari trovare il coraggio di confessare i vostri sentimenti."
Un silenzio surreale avvolse la classe. Alcuni studenti si guardarono tra loro, altri abbassarono lo sguardo con le guance arrossate. Poi, lentamente, sorrisetti imbarazzati iniziarono a comparire sui volti di molti.
Un altro studente alzò la mano. -"E come funzionerà esattamente?"
-"Il progetto inizierà lunedì prossimo," spiegò il professore. "Durante la pausa estiva, la scuola resterà aperta dalle 9 alle 14. Ogni coppia dovrà venire entro quest’orario per ritirare un foglio con delle sfide o obiettivi da completare insieme. Ci saranno armadietti dedicati per ogni coppia, dove troverete le istruzioni del giorno."
Ancora una volta, l'aula rimase in silenzio. Poi, lentamente, il pensiero di Akihiro e Aoi si allineò su un'unica, terrificante possibilità: Dovremo fare delle sfide insieme?!
Le loro menti iniziarono a immaginare le situazioni più assurde. Sfide semplici come "passate del tempo insieme" erano accettabili... ma e se ci fosse stato qualcosa di più intimo?
E se ci fosse un bacio?
Entrambi sentirono il viso avvampare all’istante. Akihiro abbassò la testa di scatto, fingendo di cercare qualcosa nello zaino. Aoi si nascose dietro il quaderno, il cuore che martellava nel petto.
Aoi, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, sbirciò Akihiro tra le dita. Poi, istintivamente, nascose il viso tra le braccia, ancora più imbarazzata di lui.
La settimana successiva si preannunciava... decisamente interessante.
Una ragazza, visibilmente imbarazzata, alzò timidamente la mano. -"P-Professore... che tipo di sfide dovremo affrontare esattamente?" chiese con un filo di voce, mentre il rossore le colorava le guance.
L’insegnante le rivolse un sorriso rassicurante. -"Non preoccupatevi, ragazzi. Organizzeremo delle prove semplici e divertenti, nulla di pericoloso o inappropriato. L’obiettivo è farvi collaborare e rafforzare il vostro legame con il partner."
Nell’aula si udirono diversi sospiri di sollievo, mentre alcuni studenti iniziavano a scambiarsi sguardi curiosi e chiacchiere sottovoce. Ma Akihiro e Aoi sembravano non aver colto quel senso di sollievo: entrambi erano rimasti immobili, con i volti nascosti tra le braccia, il cuore che batteva all'impazzata.
Sfide insieme? pensavano all’unisono, che tipo di sfide? Il loro pensiero andò subito a situazioni imbarazzanti, forse persino... un bacio?! Solo l’idea li fece arrossire ancora di più.
Ma non erano gli unici a sentirsi turbati.
Ayumi, seduta poco più in là, osservava la scena con occhi tristi. Akihiro e Aoi... sembravano già così vicini, quasi come se fossero una vera coppia. -"Vorrei essere io al suo posto..." pensò stringendo le mani a pugno sotto il banco. -"Perché non sono io quella che gli sta accanto?"
Un senso di amarezza le riempì il petto, ma lo nascose dietro un sorriso forzato. -"No, non posso arrendermi così..." Si fece forza, prendendo un respiro profondo. -"Troverò il modo di avvicinarmi a lui..."
Nel frattempo, Akihiro e Aoi continuarono a rimanere immobili, con il volto in fiamme e la mente in preda al caos.
Senza rendersene conto, il gioco era già iniziato.