?Bene, ora che siamo arrivati, prepareremo un piano d’attacco. Ci impiegheremo una settimana, secondo le nostre stime. In questa settimana vi aiuteremo a usare al meglio i vostri poteri.?
?Sei sicuro che una sola settimana ci possa bastare, Bongiorno??
?Qui puoi chiamarmi tranquillamente con il mio vero nome, Sexta. Ovviamente vale per tutti questa cosa.?
?Okay…? Quindi dicevo… sicuro che una sola settimana basterà??
?In realtà sono anni che ci stiamo preparando, ma mancavano ancora alcune cose per poter riuscire nel nostro piano e, fortunatamente, siete arrivati al momento giusto. Ad ogni modo, che ne dite di entrare invece di rimanere qui fuori??
?Mi sembra un’ottima idea, Jorno.?
E così tutti quanti entrarono a Nopila, che non sembrava poi così diversa da Egyxo. Era piena di bancarelle ma anche di negozi che vendevano dolci tipici locali o prodotti come la pizza.
?Aspetta un attimo, ma quelli lì non sono per caso…?
?Mh? Ti riferisci per caso agli alì, Sexta? Li avete anche voi a Egyxo, mi sembra, o sbaglio??
?Sì, credo di sì. Grazie dell’informazione, Bunny…?
Sexta venne interrotta da Martingi, che disse subito:
?Chiamami Martingi, in questa città non ci sono problemi.?
?Va bene, grazie mille, Martingi.?
Sexta pensò tra sé e sé:
?Certo che ho una gran voglia di assaggiarli, chissà se hanno lo stesso sapore…?
Sextus guardò Sexta e capì che voleva assaggiare quei dolci. Siccome aveva notato che Sexta ultimamente si stava comportando in modo strano dopo quello che è successo con le rose dei sogni, Sextus decise di andare a parlare con il negoziante che vendeva gli alì per prenderne uno per tutti quanti.
?Buongiorno, quanto vuole per 7 alì??
Il mercante guardò attentamente Sextus e i suoi accompagnatori.
?Buongiorno a te! Sei con Jorno, giusto??
?Sì… è un problema per caso??
?Assolutamente no, prego, offre la casa.?
Il mercante diede 7 alì a Sextus, che si avvicinò agli altri, che stavano chiacchierando per conto loro, interrompendo e ne diede uno a tutti. A Sexta lo diede per ultima.
?Ecco, tieni, Sexta.?
Sexta rimase a bocca aperta, divenne rossa in faccia e guardò quell’alì come un bambino fa con il barattolo dei biscotti.
?Grazie mille, Sextus.?
Sexta, per la seconda volta, stava stranamente sorridendo a Sextus. Ma non sembrava così tanto felice per qualche motivo; Sextus pensava che fosse meglio che fosse lei la prima a parlare, quindi non disse niente a riguardo.
?Ora però mi sorge spontanea una domanda, Jorno.
?Dimmi pure, Sextus, ti risponderò senza problemi.?
?Tutti in questa città sembrano guardarvi con un sorriso quando passate, come se vi rispettassero o forse… dovrei dire che vi temono??
Martingi e Jorno cominciarono a scoppiare dalle risate, per poi rispondergli:
?Non so che idea tu ti sia fatto di noi, ma non è come pensi. Vedi, questa città una volta era molto più piccola di così, a causa di Kivhon che continuava a richiedere in modo “molto gentile” di pagare tasse su tasse a tutti gli abitanti della città. Questo finché non siamo arrivati noi che abbiamo risolto la cosa “pacificamente”, rimanendo nell’ombra. Insomma, in questa città tutti sanno chi siamo e che cosa stiamo facendo. è normale che ci rispettino.?
?Ah… adesso ha tutto più senso effettivamente.?
?Cosa intendi dire, Karim??
?Che ha ragione lui, Sextus. Effettivamente questa città la ricordavo molto più piccola di così e mi ha stupito vederla così tanto ingrandita.?
Sextus rimase in silenzio dall’imbarazzo per qualche secondo, con una faccia di qualcuno che aveva appena assaporato un’amara sconfitta.
?Dai, su, non fare così. Ci stanno aspettando alla base, è il momento di incamminarci verso il mare.?
?Che cosa intendi di preciso quando dici “incamminarci verso il mare?”?
?Lo vedrai, Sextus, non preoccuparti.?
Tutti seguirono Jorno e Martingi camminando per diverso tempo e continuando a vedere i prodotti tipici che venivano mostrati dagli artigiani di questa città, fino a che non sono arrivati a una normalissima spiaggia.
?Eccoci arrivati, aspettate un attimo.?
Jorno stese la sua mano sul mare e fece ritirare il mare con un forte vento orientale, che lo ridusse in terra asciutta. Le acque si divisero e, con lo stupore negli occhi di tutti quanti, continuarono il loro cammino sopra la terra dove si trovava il mare.
?Sapete che questa scena mi ricorda qualcosa, ma non saprei proprio dire cosa.?
?Ma davvero, Sexta? Tu pensa che siamo persino nello stesso luogo dove è avvenuta…?
?Veramente, Sextus? Allora tu sai cos’è successo, dimmelo subito.?
?Cosa sei, una bambina di 5 anni? Se non te lo dico, che fai, cominci a sbattere i piedi per terra e nel mentre piangi??
Sexta gonfiò le sue guance e fece una faccia imbronciata.
?Sei proprio antipatico, che ci sto a fare ancora a parlare con te.?
Entrambi si misero a guardare dal lato opposto rispetto all'altro, e Jorno cominciò a ridere.
?Certo che voi due formate veramente una bella coppia.?
Entrambi risposero all’unisono:
?Io con lei?? ?Io con lui??
?Neanche se fosse l’ultimo essere umano rimasto sulla terra.?
Reiko, dopo una piccola risatina, disse con voce pacata:
?Non farci caso, Jorno, fanno sempre così.?
?Davvero? Sono proprio fatti l’uno per l’altra allora. Ad ogni modo, siamo finalmente arrivati, benvenuti nella base operativa della Mafia.?
Davanti a loro si erigeva una gigantesca villa, protetta da una sottospecie di bolla gigante…? Sì, fa strano dirlo ma è quello che è.
?Hey, Jorno, ma questa bolla gigantesca a cosa serve??
?Vedi, Sexta, siamo solamente in due a poter aprire il passaggio per questa base, però è solo una la persona che può erigere quella, diciamo, “barriera” per non far entrare l’acqua.?
?E chi sarebbe questa persona??
?Tranquilla, la state per incontrare, entrate.?
Le gigantesche porte di quella villa cominciarono ad aprirsi lentamente e così loro cominciarono ad entrare, e una voce femminile li accolse carica di energia ed emotività.
?Benvenuti nella Mafia, vi stavamo aspettando. Sono io la persona che può erigere quella barriera. Mi presento, sono “Mafia Boss”, ovvero “Capone Miyo”. Se volete, potete semplicemente chiamarmi Capo. Inoltre, per dimostrare la fiducia che ripongo in voi, vi rivelerò che il mio Ankhom è Hathor e non uno dei suoi discendenti, ma quello originario. Detto ciò, vi do il benvenuto nella Mafia e spero che possiate riporre in noi la stessa fiducia che io sto riponendo in voi.?
? Nome Completo
??????????????????????
Reale: Capone Miyo
Mafia: Mafia Boss / Capo
? Età
??????????????????????
23 anni
? Altezza
??????????????????????
169 cm
? Capelli
??????????????????????
Di media lunghezza,
rosso scarlatto acceso
? Occhi
??????????????????????
Tendenti al rosa con dei
riflessi rossi
? Ankhom
??????????????????????
Hathor
? Descrizione
??????????????????????
è una persona molto impulsiva e all'apparenza burbera.
Potrebbe sembrare sgarbata, ma è il suo modo di
nascondere un lato gentile e altruista. Cerca di comportarsi
come un boss mafioso, ma spesso la sua professionalità viene
meno a causa della sua naturale goffaggine e infantilità. Ha
una cicatrice sul lato sinistro del viso, che si estende dalla
linea della mascella fino a raggiungere metà guancia circa.
Indossa un outfit formale, composto da una camicia a
doppiopetto di colore bianco con una scollatura stretta a V,
mentre i pantaloni sono a vita alta, eleganti e di un colore
blu scuro, stretti ai fianchi da una sottile cinta di colore nero.
Indossa un'ankan a collana, una Ankh per la precisione.
La giovane ragazza, mentre parlava, continuava a scendere le scale. Improvvisamente, scivolò e stava per cadere. Nessuno sembrava fare niente per aiutarla, così Sexta, Sextus e compagnia stavano per correre verso di lei quando Jorno li fermò mettendogli un braccio davanti e nel mentre disse:
?Tranquilli, rimanete qui e state a guardare.?
Il corpo di Capone Miyo diventò improvvisamente fatto di fiamme, si eresse in cielo, andò in fondo alle scale e tornò normale.
?Scusatemi, sono sbadata, mi capita continuamente di fare cose del genere.?
?Stop, stop narratore! Hai introdotto questo nuovo personaggio facendo una descrizione nei minimi dettagli, manco fossi un critico d’arte, e poi non dici che ha la r moscia? Noi la possiamo sentire, ma non credo che i lettori possano immaginare una cosa che non viene detta…?
Diciamo che… è stata una mia svista. Grazie della rettifica, ora riprendiamo con la storia.
?Sicuro di non star dimenticando nient'altro??
Sì, perché?
?Certo che non ti ricordi mai nulla, e pensare che Tokiko K. ha insistito molto per inserire questa specifica…?
Aaaaa certo, ora ricordo. Dovete sapere che i poteri di questo personaggio sono stati scelti dallo stesso personaggio a sua insaputa precisamente alla data del 14 giugno 2024, con orario 00:31 - 00:34. Ora possiamo riprendere la storia.
Sexta era incantata come un bambino che guarda numeri di magia per la prima volta nella sua vita. Anche le reazioni degli altri non erano da meno e tutti pensarono la stessa cosa allo stesso momento: “Ma come ha fatto a fare quella cosa?”.
?Immagino che in questo momento stiate pensando: "Ma come ha fatto a fare quella cosa?"?
?E tu come fai a saperlo??
?Semplicemente ci si legge in faccia, Sexta. Ad ogni modo, sono sicuro che stai per darci la risposta a questo nostro quesito, giusto??
?Esattamente, Sextus. Però preferirei farvi accomodare dentro la sala delle riunioni prima. Sarà un discorso abbastanza lungo, diciamo. Seguitemi.?
Miyo si avviò verso una delle porte che si trovava al piano terra, la aprì e invitò tutti quanti ad entrare. La stanza era enorme, con un tavolo sorprendentemente grande e pieno di sedie. C’era anche del cibo posizionato davanti a cinque sedie vicine. Miyo fece accomodare i suoi ospiti proprio su quelle sedie.
?Prego, sedetevi lì e mangiate quello che volete. Immagino sarete affamati dopo il lungo viaggio.?
Non se lo fecero ripetere due volte: si fiondarono tutti quanti sul cibo e lo finirono nel giro di pochi secondi.
?Bene, ora possiamo cominciare con le spiegazioni. Immagino che tutti voi sappiate cosa sono gli Ankhom e come sono divisi, giusto??
Tutti quanti annuirono per rispondere alla sua domanda.
?Perfetto, però c’è una cosa che sono sicuro che voi non sappiate...?
?Quale sarebbe questa cosa? Non tenerci sulle spine.?
?Magari se mi fai finire di parlare, Sexta, riuscirei a dirlo, non credi? Hahahaha. Ad ogni modo, gli Ankhom originari, rispetto ai loro discendenti, hanno un potere nascosto che li rende nettamente superiori ai loro discendenti. Ma come mai questo potere non è stato ereditato dai loro discendenti allora? è semplice: hanno deciso di sigillare quei poteri, così che potessero utilizzarli solamente loro.?
?Aspetta, stai forse dicendo che...?
?Esattamente, Sextus. Quel trucchetto che ho usato prima è il potere sigillato da Hathor e quindi solo il possessore della Hathor originaria può utilizzarlo. Nello specifico, non mi permette di trasformarmi solo in fuoco. Come potete vedere, posso anche diventare d’acqua, di ghiaccio e non solo. Ora vi spiego nel dettaglio quali sono i poteri sigillati di tutti gli Ankhom.?
Partiamo dagli Ankhom antichi:
Thoth: non si sa assolutamente niente su di lui oltre alla sua esistenza. è come se fosse stata volutamente nascosta ogni informazione che lo riguarda per qualche motivo.
Ra: questo potere ha due diversi tipi di utilizzo. Chi ha il vero Ra possiede un bastone che, tramite una delle due possibili formule, si trasforma in una katana con due poteri diversi. Uno è il potere della purificazione che permette di eliminare le impurità che si trovano all’interno dell’anima degli esseri viventi. L’altro potere è quello della vaporizzazione, che permette di sigillare le fiamme di Ra all’interno della katana, rendendola estremamente resistente e incandescente.
Maat: permette di trasformare e fondere qualunque cosa, dalla materia inorganica agli esseri viventi. Può anche modificare le caratteristiche uniche della materia. Ovviamente bisogna sempre avere un contatto diretto con l’oggetto o l’essere vivente interessato.
Isis: questo è davvero unico. Chi possiede la vera Isis non solo può guarire le ferite istantaneamente, ma può riportare in vita coloro che sono morti entro 23 minuti. Perché proprio 23 minuti? Perché l’anima di chi muore rimane nel suo corpo per questo tempo, dopodiché va nel reame dei morti.
Horus: tramite i suoi venti, ha il potere di infondere la vita nella materia non vivente, anche detta senza anima, trasformandola in un essere vivente a sua scelta, che sia un animale oppure un vegetale.
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Amun: è molto peculiare. In base allo stato d’animo di chi lo possiede, si ottengono poteri totalmente diversi. Nel primo caso, si ha la possibilità di individuare qualunque forma di vita esistente e la sua esatta posizione. Nel secondo caso, si ottiene un potere che permette di potenziarsi fisicamente in maniera spropositata. Oltre a ciò, si diventa capaci di schivare qualsiasi attacco.
Hathor: ovvero quel potere che vi ho mostrato prima, consiste nel potersi trasformare in qualunque elemento si riesca a controllare, diventando così intangibili. Però non in eterno; è un potere che consuma molte energie, ma con un bel po’ di allenamento sono riuscita ad aumentare il tempo di utilizzo.
Bastet: la possibilità di creare un mondo a parte attraverso le barriere dove il possessore può decidere chi entra e chi esce. Può decidere con il solo pensiero cosa generare all’interno di questo mondo e su quale tipo di energia si fonda. Ovviamente non è possibile portare all’esterno la materia di quel mondo in qualunque sua forma; all'uscita scomparirebbe nel nulla.
Anubis: di norma tutto ciò che tocca marcisce, si decompone o viene distrutto in base a quale materia è fatta. Io immaginavo che il suo potere sigillato fosse quello di trasmettere da materia a materia questo suo potere. Invece, il suo potere latente permette di uccidere chiunque scrivendo il nome di quella persona con il sangue sopra un papiro.
Mentre gli Ankhom Maggiori/Superiori, così come quelli Minori/Inferiori, derivano dagli Ankhom antichi ma sono stati sempre generati dalla cosiddetta Suprema, partiamo dai Maggiori/Superiori:
Helios: è nato da un occhio di Bastet. Normalmente è possibile entrare in una modalità chiamata “proiezione astrale” nella quale è possibile girare il mondo con la propria anima per un tempo limitato senza poter essere visti, percepiti o danneggiati, ma chi possiede l’Helios originario può teletrasportarsi con il proprio corpo vero e proprio in luoghi già visitati, portando con sé anche esseri viventi e non, a patto che siano a contatto diretto.
Yukise: è nata da una lacrima di Hathor. Chi la possiede ha la possibilità di tramutare in ghiaccio qualsiasi cosa si tocchi.
Seth: è nato dal corno sinistro di Thot. Il suo potere è quello della corruzione, o per meglio dire il potere del controllo. Chi lo possiede riesce a controllare pensieri, percezioni e ricordi di coloro che non possiedono un Ankhom Antico.
Osiris: è nata dal corno destro di Thot. Ciò che accade nel reame dei morti si ripercuote in quello dei vivi, o almeno così si dice. Perciò, per difendere il reame dei morti e il reame dei vivi, ha sviluppato un potere chiamato contrattacco, in grado di rispedire i colpi ricevuti, che siano di natura fisica o no, con il doppio della potenza, così da evitare danni collaterali in entrambi i reami.
Questi, invece, sono i poteri nascosti degli Ankhom Inferiori/Minori:
Ifrit: nato dalle fiamme di Ra, il suo potere consiste nel concentrare queste fiamme in un unico punto attraverso una formula, causando così un’esplosione di potenza proporzionata in base alla lunghezza della formula utilizzata.
Nek: nato dal sangue di Hathor, il possessore del Nek originario ha la possibilità di generare l'acqua dell’eterna giovinezza, che permette a chi la beve di riacquistare immediatamente le energie e di rinvigorire il proprio corpo.
Golem: creato da Maat come custode per la sua prima e diretta discendente utilizzando un pezzo della sua anima. Normalmente è possibile utilizzare il suo potere per creare e controllare le rocce, ma per dare maggiore protezione, Maat ha fatto in modo che il Golem originario potesse controllare anche la sabbia, potendola utilizzare in vari modi.
Zefiro: nato dal soffio di Horus, ha la possibilità di cavalcare qualunque vento, rendendolo tangibile anche per altri esseri viventi e non.
Dalle orecchie di Sexta stava uscendo del fumo.
?Hai dato così tante informazioni tutte insieme che la testa di Sexta sta fumando per elaborarle tutte.?
?Hai ragione, Sextus, forse mi sono fatta prendere un po’ troppo la mano, ma ci tenevo a dirvi tutte queste scoperte.?
?Se posso chiedere, dove le avete trovate tutte queste informazioni??
?Beh, per questo devo ringraziare la mia fidata consigliera Giada Damira, che è riuscita a recuperare questo rotolo di papiro antico all’interno del convoglio di Kivhon. Su questo rotolo ci sono scritte tutte le informazioni che vi ho detto, ovviamente in maniera molto più dettagliata, tranne per la parte di Thoth di cui oltre al nome non c’è altro se non un grande spazio vuoto. Inoltre, sembra che sia strappata una parte.?
Miyo controllò l’orario con la clessidra e notò che il tempo era volato via, così decise di rimandare a domani il resto delle spiegazioni.
?Ad ogni modo, si è fatto tardi. Direi che per oggi possiamo concludere qui la riunione. Da domani comincerete ad allenarvi in vista della missione.?
E così tutti quanti uscirono dalla sala. Prima che Miyo, Jorno e Martingi si dirigessero verso una scala che andava verso il basso, Miyo disse:
?Se volete, potete salire le scale e andare nelle stanze del piano di sopra per ammazzare il tempo. Ci sono giochi da tavolo, carte, libri e tante altre cose. Noi invece andremo un attimo da una parte; probabilmente sentirete un leggero tremolio, ma non dovete preoccuparvi, è tutto nella norma.?
E così Sexta, Sextus, Renjiro, Reiko e Karim salirono le scale e decisero di esplorare una di quelle stanze. Aprirono la prima porta che si ritrovarono davanti non appena arrivati al piano superiore. La stanza aveva letteralmente di tutto: libri, un pianoforte e altri strumenti musicali, vari mazzi di carte. Sexta fu la prima a commentare tutto ciò che stavano vedendo: ?Woah, c’è letteralmente di tutto! Questa stanza è enorme, sembra più grande all’interno che all’esterno.?
?Ci sono un sacco di strumenti musicali; peccato che né io né Renjiro sappiamo suonarli. Voi tre, invece??
?Io strumenti musicali? No grazie, mi tiro fuori. Forse Sextus e Sexta??
?In realtà nemmeno io ho mai suonato strumenti musicali… Sexta però sa suonare il pianoforte!?
Con gli occhi che brillavano di gioia Reiko domandò:
?Wow, davvero!??
Sexta con un po’ di imbarazzo rispose:
?Sì Reiko, però anche un certo qui presente Sextus sa suonare uno strumento… non è vero??
Sexta era un po’ innervosita e calcò la voce sull’ultima parte, così Sextus decise di rispondere sinceramente:
?Beh, in effetti so suonare il violino, anche se non benissimo. C’è qualcosa in particolare che vi piacerebbe ascoltare??
?A me va bene qualunque cosa, stupiteci.?
?Concordo con Reiko, sono sicuro che qualunque cosa suonerete sarà bellissima.?
?Anche io sono d’accordo con i gemelli, suonate ciò che vi sentite dal cuore.?
?Va bene allora… suoniamo quel brano, Sextus??
?Huhuhu, scelta interessante. Ho già capito, va benissimo, sono sicuro che gli piacerà. Accomodatevi mentre accordiamo gli strumenti.?
Reiko, Renjiro e Karim presero posto a uno dei vari tavoli con sedie presenti in quella stanza. Sexta si sedette sullo sgabello del pianoforte e Sextus si mise in piedi vicino a lei, così cominciarono a suonare una dolce melodia. Sexta iniziò con un accompagnamento molto delicato e, dopo pochissimi secondi, Sextus iniziò a suonare un assolo spaziale e molto emotivo con il violino. Durante l’esecuzione, era come se si sentisse un’intera orchestra suonare. E che dire della sintonia tra Sexta e Sextus? Si capiva che erano abituati a fare questo tipo di cose. Tutti quanti erano stupiti sotto vari punti di vista. Non appena raggiunto il finale, scoppiò un grande applauso, quasi come se ci fosse una platea dentro quella stanza.
?Aspettate, ma siamo solo in quattro. Come mai si sentono tutti questi applausi??
?Sarà dovuto alla grandezza della stanza, Reiko.?
?Dici che stanno rimbombando, dunque? Forse hai ragione, Karim. Ad ogni modo, sono stati veramente bravi a suonare questa canzone. Non credevo lo conoscessero pur venendo da un altro mondo.?
Renjiro si avvicinò a Sexta e Sextus per complimentarsi con loro e chiedere una cosa.
?Siete stati veramente bravi entrambi, complimenti! Volevo chiedervi, però, come facevate a conoscere la "Ballata della Luna"??
Sexta e Sextus rimasero scioccati da quella domanda.
?I-in che senso, scusa??
?Vuoi che ripeta la domanda, Sexta??
?No, non è questo, Renjiro. Il fatto è che questo brano l’ho scritto io e si chiama "The Moon". Mi state dicendo che da voi c’è un brano identico che si chiama "La ballata della Luna"??
?Beh, il nostro più che un brano è una canzone che viene cantata mentre…?
?Mentre cosa??
?Non riesco a ricordarmi in che occasioni viene cantata, scusami tanto. Forse Reiko o Karim se ne ricorderanno.?
E così Sexta, Renjiro e Sextus si diressero verso Karim e Reiko ponendo la domanda.
?Vi ricordate in quale occasione viene suonata la ballata della Luna??
?Ce l’ho sulla punta della lingua ma non riesco proprio a ricordarlo. Tu, Reiko??
?Nemmeno io ci riesco, eppure sono sicura che lo facevamo spesso…?
?Non fa niente, ragazzi, sono sicura che prima o poi lo ricorderete. Ad ogni modo, cosa facciamo adesso??
?Potresti farci sentire altre tue composizioni, magari? Ne sarei felicissima.?
Renjiro accarezzò la testa di Reiko e nel frattempo disse:
?Lo so che tu adori la musica e coloro che la creano, ma stai mettendo in difficoltà Sexta così. Per quanto è in ansia, sta completamente tremando.?
?H-hey! I-io n-non st-sto tr-tremando affatto!?
?Hai ragione, scusami tanto, Sexta, se ti ho messo in difficoltà. E tu, fratellone, smettila di accarezzarmi la testa. Non sono una ragazzina, abbiamo la stessa età, ti ricordo che siamo gemelli!?
Reiko gonfiò le guance come una ragazzina e mise il broncio girandosi dall’altra parte e dando le spalle a Renjiro. Tutti quanti in quel momento pensarono:
?In realtà così sembri decisamente una ragazzina.?
Una voce femminile proveniente da chissà dove disse:
?Se volete, io avrei un buon libro da consigliarvi. è una storia estremamente lunga ma molto divertente e piena di emozioni, che ne pensate??
Tutti nella stanza si girarono intorno senza vedere nessuno e non capirono come facessero a sentire quella voce. Erano sconvolti.
?Potete stare tranquilli, non sono vostra nemica. Ad ogni modo, il libro si trova in quella libreria.?
Una serie di braccia apparve sul pavimento e indicò la libreria nella quale era presente il libro. Tutti guardarono in quella direzione, mentre una ragazza era apparsa dietro di loro dal nulla ma non se ne accorsero finché non cominciò a parlare.
?Buondì a tutti, io sono Robin Lawrace, ma forse mi conoscete già con il nome di Giada Damira. Piacere di fare la vostra conoscenza, spero di non avervi spaventato.?
?Ci hai solo quasi fatto morire di paura, che sarà mai... Quindi sei tu la famosa ragazza che ha recuperato quel papiro??
?Esattamente. So anche che vi ha già spiegato tutti i vari poteri “nascosti” degli Ankhom. Sicuro di non avere altre domande, Sextus??
?Beh, mi sembra scontato che tu già sappia cosa ti vorremmo chiedere. Come hai fatto a fare quel trucco con la voce e ad apparirci dietro dal nulla? è impossibile che tu ti sia resa invisibile, poiché avremmo comunque sentito i tuoi passi mentre camminavi, e la porta non è nemmeno stata aperta. Inoltre, è come se la tua voce venisse da più direzioni, per non parlare poi di quelle braccia apparse dal pavimento. Questa cosa è impossibile anche con un qualunque Ankhom originario, o almeno così credo.?
? Nome Completo
??????????????????????
Reale: Giada Damira
Mafia: Robin Lawrace
? Età
??????????????????????
22 anni
? Altezza
??????????????????????
165 cm
? Capelli
??????????????????????
Lunghi, di colore nero
? Occhi
??????????????????????
Di colore verde
? Ankhom
??????????????????????
Helios
? Descrizione
??????????????????????
Una ragazza vivace, vestita anche in modo audace, indossa dei pantaloni corti che le arrivano fino alle ginocchia, una maglietta che lascia scoperte le braccia e il ventre. Sul braccio sinistro ha un tatuaggio verticale con su scritto “ASCES”; anche sul braccio destro ha un altro tatuaggio con su scritto “DEATH”. Indossa una collana di perline rosse e un cappello con visiera di colore bianco, con macchie nere che ricordano la pelliccia dei leopardi delle nevi.
?Prima di tutto, sappiate che il mio Ankhom è l'Helios originario e che i poteri degli Ankhom possono essere adoperati in infiniti modi. Bisogna solo avere la giusta creatività per sfruttarli.?
?Che cosa intendi dire??
?Giusto per sicurezza, quando intendi "tagliare", intendi con una spada??
?No, niente del genere. Mi basta un semplice gesto con la mano, è come se all'interno dello space la mia mano diventasse una lama che può tagliare lo spazio lasciandolo collegato. Ad esempio, anche tagliando le parti del corpo, rimangono comunque collegate tra di loro a livello fisico, anche se vengono separate e distanziate per diversi metri.? ?Okay... questo potere è abbastanza inquietante, ma lasciamo perdere questi dettagli.?
?Oh, giusto, ad ogni modo questo è il libro che volevo consigliarvi.?
Giada usò le braccia presenti nella stanza per portare il libro da lei, poi le fece sparire. Sexta cominciò a parlare, orripilata da quella visione:
?Confermo, Sextus, è decisamente inquietante vedere delle braccia che spuntano dal pavimento, prendere un libro e portarlo a qualcuno passandolo man mano.?
?Come vi stavo dicendo, questo è il libro che vi consiglio, “One pizza” di “Echiirio Doa”. O meglio, è una serie letteraria estremamente lunga che racconta la storia di una ciurma di pizzaioli alla ricerca del tesoro più grande di tutti i tempi, il “One pizza” lasciato in eredità dal più grande di tutti i pizzaioli, “D.”. Nessuno sa quale sia il suo vero nome. Ad ogni modo, i miei personaggi preferiti sono tre e sono coloro che hanno ispirato il mio nome in codice per la mafia, oltre che a ispirare i poteri che sono riuscita a sviluppare, come quei due di cui vi avevo parlato prima.?
La villa stava completamente tremando per qualche motivo, erano tutti spaventati tranne Giada. Non appena quell’interminabile tremore smise, la prima cosa che Sexta chiese è:
?Mi stai dicendo che questo sarebbe quel "leggero tremolio” di cui parlava Miyo? Spero che stiate scherzando, che cosa stracazzo è appena successo!??
?Niente di che, semplicemente Mark che si sta allenando come suo solito.?
?Mark è qui!? Possiamo andare da lui per caso? Mi piacerebbe poterlo salutare, non lo vedo da molti anni.?
?Datemi un attimo, vado a chiedere a Capo se per lei va bene.?
Giada scomparve di fronte agli occhi di tutti e, nel giro di qualche secondo, ricomparve nello stesso punto.
?Okay, ha detto che potete venire, vi porto subito tutti quanti lì, seguitemi.?
E così tutti uscirono dalla stanza cominciando a seguire Giada, ma una domanda riecheggiava nella testa di tutti quanti: non era più semplice teletrasportare tutti quanti direttamente? Eppure nessuno ebbe il coraggio di chiederlo. Nel mentre, i nostri giovani “eroi” raggiunsero la porta che conduce alla sala degli addestramenti, ovvero quella porta dove erano entrati prima Miyo, Jorno e Martingi. Giada aprì la porta e cominciarono a scendere le scale, fino ad arrivare a un gigantesco corridoio con varie porte. Loro entrarono all’interno della prima, dove c’era uno spazio gigantesco racchiuso in quella che sarebbe dovuta essere una piccola stanza, vista dall’esterno. Tutti quanti rimasero a bocca aperta e Giada cominciò a parlare:
?Questo è uno degli altri poteri del vero Helios, la gestione dello spazio. Una stanza piccola può diventare enorme se io lo voglio, avrete sicuramente notato ciò anche nella stanza dove vi trovavate prima. Ad ogni modo, questo è uno dei campi di addestramento della Mafia. Come potete vedere da quei giganteschi cerchi magici impilati uno sopra l’altro, Mark è nel pieno di un duro allenamento.?
?In cosa consiste il suo allenamento? Se posso chiedere.?
?Semplice, Sexta. Deve sviluppare la formula più lunga possibile per il suo potere “Explosion” così da creare l’esplosione più forte che sia mai esistita, ma non è affatto facile. Deve avere un senso ciò che dice, altrimenti l’explosion viene annullato.?
Qualche secondo dopo, Mark rilasciò l’incantesimo e un’enorme esplosione occupò una notevole porzione dello spazio presente in quella stanza. Tutti erano abbastanza distanti da non subire gli effetti dell’onda d’urto dell’esplosione. Mark notò che era arrivato un gruppo di nuove leve della Mafia e così smise di allenarsi e decise di andare a presentarsi. Capo e Jorno si misero la mano in faccia e pensarono immediatamente la stessa cosa rassegnandosi:
?è sempre il solito cazzone egocentrico…?
Non appena arrivato davanti a tutti, si presentò:
?Heyla, voi siete le nostre nuove reclute, giusto? Con immenso piacere mi presento: mi chiamo Natsuki Suba… emh, volevo dire… Petelgeuse Roma… no, no… sono Megumin Bakonosu! Piacere di fare la vostra conoscenza, voi potete anche chiamarmi…?
?Mark Hikikomari, è da tempo che non ci si vede, eh??
Mark era sconvolto, non riusciva a riconoscere la persona che lo chiamò per nome. Così, mentre si toccava il mento con la mano destra, cominciò a pensare, finché non schioccò le dita e disse:
?Ma certo, fai sicuramente parte delle persone che sono state rapite da quello strano culto l’altro giorno!?
?Emh? In che senso, scusa.?
?Tranquillo, tranquillo, non serve che mi ringrazi. Piuttosto, vedo che tra le reclute ci sono due donzelle. Lieto di fare anche la vostra conoscenza. Scommetto che la ragazza con i capelli blu si chiama Emilia, dico bene??
Reiko si nascose dietro al fratello.
?Oh, scusami, non volevo spaventarti. Ad ogni modo, benvenuti tutti quanti all’interno della Mafia, spero che lavoreremo bene insieme. Il mio Ankhom è Ifrit, grazie ad esso posso cimentarmi nel mio obiettivo più grande: usare la più bella tra tutte le magie, quella esplosiva!?
?Eeee, abbiamo ufficialmente trovato un altro fuori di testa.?
?Non dire così, Sexta, è sempre stato un po’ particolare Mark, anche quando era un ragazzino.?
?Da ragazzino? E tu come fai a sapere come ero??
?Oh, giusto, non mi sono presentato. Io sono il più grande di tutti i locandieri, ma forse mi conosci già con il nome di Karim Aratiz.?
Mark aveva le lacrime agli occhi, non riusciva a credere di aver rincontrato il suo amico d’infanzia, soprattutto perché entrambi si divertivano a bullizzare in modo amichevole Martingi e stavano quasi quasi pensando di riprendere a fargli qualche scherzetto già che c’erano.
?Ad ogni modo, sei cambiato veramente tanto, Karim, non sono nemmeno riuscito a riconoscerti.?
?Lo so, tu invece, anche se sei cambiato, hai sempre quel tuo carattere da cazzone che è capace di fare tutto.?
?Mh? Vorresti dire che io non sono capace di fare tutto? Sì, è vero, sono una persona comune come tutte le altre. Anche io ho provato paura il giorno in cui i morti ci invasero, eppure, ho deciso di rimanere qui e combattere insieme a loro, e adesso anche con voi sapendo ciò a cui andremo incontro, con la paura di poter fallire, ancora e ancora.?
?Non ti ricordavo così tanto filosofico.?
?Vero? Beh, i tempi cambiano e noi dobbiamo abituarci a ciò che accade attorno a noi... ma, non è questo il momento di rimuginare sul passato. Direi che è piuttosto arrivato il momento di scegliere i vostri nomi in codice.?
?Perché dovremmo averne bisogno??
?Sei Sexta, giusto? Semplice, i nomi in codice servono per non far capire al nemico i veri volti di coloro che si celano dietro a questa organizzazione.?
Subito dopo intervenne Miyo affermando:
?Esattamente, Mark, ed è per questo che anche voi ne dovete avere uno, anche se magari corto, considerando che una volta risolta la questione Kivhon, non ci sarà più bisogno di nascondersi dietro a delle false identità. Quindi, poco prima di iniziare l’operazione, ci direte quale nome in codice avrete scelto, così da poterlo utilizzare. Adesso invece è arrivato per voi il momento di allenarvi ad utilizzare i vostri Ankhom.?
E così, durante i 5 giorni successivi, ognuno di loro si allenò nella propria specialità, facendo in modo di sfruttare al meglio i loro poteri. Sextus imparò a utilizzare il potere di Sahara Maat, riuscendo così a modificare la materia e potendo creare varie trappole ben studiate per poter creare delle eventuali vie di fuga sicure per loro ma non per il nemico. Karim, invece, imparò ad utilizzare anche su altre cose le caratteristiche uniche della materia. Ad esempio, poteva benissimo rendere di gomma il proprio corpo o quello di altre persone, poteva rendere una spada affilatissima anche se completamente smussata, o renderla tagliente solo per chi voleva lui. Renjiro cominciò ad adoperare il proprio potere in sinergia con una katana, facendo in modo che dove la lama stesse per colpire si generasse del fuoco, provocando così ingenti ferite. Inoltre, ha imparato ad evocare il sole, anche se attualmente oltre a fare luce e a far morire di caldo chi gli sta vicino, non serve ad altro. Reiko, seppur titubante e spaventata da tale potere, ha compreso che grazie al suo Ankhom poteva riportare in vita i morti senza anima sotto forma di ombre, poiché come spiegato anche prima, passati 23 minuti dalla morte la loro anima non esiste più. Per questo motivo, le ombre seguono solamente gli ordini di Reiko.
? Nome Completo
??????????????????????
Reale: Mark Hikikomari
Mafia: Megumin Bakonosu
? Età
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27 anni
? Altezza
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173 cm
? Capelli
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Corti, di colore nero
? Occhi
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Di colore cremisi
? Ankhom
??????????????????????
Ifrit
? Descrizione
??????????????????????
Un ragazzo con un carattere decisamente particolare, non
ha caratteristiche particolari, ma i suoi occhi sembrano aver
visto la morte in faccia varie volte. Indossa un cappello da
strega di colore marrone con la punta afflosciata e con un
pon-pon a forma di fiammella, assieme a delle decorazioni
decisamente strane che formano una sottospecie di faccia.
Indossa dei pantaloni neri con delle strisce bianche sui lati,
una camicia a maniche lunghe di colore bianco sulla parte
dell'addome, con una linea arancione che separa il colore
nero che si trova nella parte superiore e delle braccia con
delle linee arancioni su entrambe le maniche. Al di sopra di
tutto ciò, indossa un haori nero.
Sexta invece, a tutti quanti aveva detto che andava ad allenare il suo potere di trasferimento tra i vari reami. In realtà, però, in questi giorni non si stava allenando; ha passato il suo tempo all’interno del reame celeste a fissare la luna, come se volesse chiederle qualcosa, raccontando ciò che era successo fino ad ora ad Osiris, l’unica con cui poteva confidarsi.
?Narratore.?
?Sì, Sexta? Siamo già al terzo giorno e dovresti realmente cercare di imparare qualcosa prima del giorno dell’operazione.?
?Sì, ma io non voglio. Sono stanca di stare qui bloccata a salvare delle persone che nemmeno conosco, stanca di dover rimanere qui con quell’idiota di Sextus.?
?E pensi veramente che rimanendo qui, senza fare assolutamente niente, riuscirai mai a risolvere qualcosa??
?No, ma ho bisogno di sfogarmi da tutto ciò che ho dentro. Tu conosci la mia storia? La conosci per potermi giudicare? Non credo proprio.?
?In effetti... hai ragione, non so assolutamente niente di te, ma mi sembri una persona per bene, quindi non vorrei che tu finisca col morire.?
?Tu chi sei veramente??
?è una bella domanda, vorrei saperlo anche io. Da qualche parte la mia fiamma si sta lentamente affievolendo fino a spegnersi, eppure sento il bisogno di dover stare qui ad aiutare te, strano non è vero??
Sexta cominciò ad avere le lacrime agli occhi.
?Anche questo è strano. Io in genere non piango mai e adesso mi ritrovo con le lacrime agli occhi senza nessun motivo apparente. Sai cosa ti dico, Narratore... vuoi parlare con me? Vuoi sentire la mia storia??
?Certamente, Sexta.?