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2. LUANA

  "Certo signora Lucia, chiederò a mia madre della ricetta di quella buonissima torta che le ha fatto l'altro giorno. Buona serata!"

  Finalmente posso tornare al il mio romanzo giallo. Sono arrivata quasi alla fine e non riesco a capire chi sia il colpevole. Anche questa volta il mio scrittore preferito riesce a sorprendermi. Siamo già a febbraio ma fa un caldo insopportabile. Mi dà fastidio. Mi dà fastidio non poter stare sotto le belle coperte di piuma d'oca, con una tazza di cioccolata calda e leggere. Quando, quando arriverà l'inverno, il gelo, la nebbia, quando?! Oggi è proprio una giornata noiosa, oltre alle mie solite clienti, chiamale “clienti” visto che alla fine passano solo a farsi una chiacchierata, non c'è nulla di nuovo. Tutto così monotono e abitudinario. Il mio negozio è pieno di libri, pennarelli, matite, astucci, di tutto quello che vuoi… ma è noioooso! Dai, neanche i libri riescono a riempire questa mia fame di novità, devo pensare a qualcosa da fare nei prossimi giorni di ferie.

  Oh! Vedo avvicinarsi qualcuno.

  "Buona sera." Gli sorrido.

  "Hi!" mi risponde guardandosi intorno.

  "Le posso essere d'aiuto? "

  Si gira verso di me, mi osserva, cerca di rispondere… ma gli si fermano le parole in bocca. "Ehm... si... eh mi servirebbe...". Mi fissa per qualche secondo, ma niente. Silenzio.

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  "Beh, sa, la capisco: in questo periodo molti hanno problemi di memoria, sarà il cambio stagione che è arrivato presto… o mai arrivato, ah ah ah!” Cerco di sdrammatizzare la situazione visto che lo vedo sofferente.

  "Sì, forse hai ragione, eh..." Si gratta la testa per vedere se quello lo aiuta a ricordarsi del motivo per cui si trova qua.

  "Se vuole può passare più tardi, mi trova qui." Lo osservo per capire chi sia. Non lo conosco, non è di queste parti, ha un'altra aria. E poi è nervoso. C'è qualcosa di strano… oppure leggo troppi gialli e vedo misteri ovunque. Forse è ora di smettere di fare congetture sugli sconosciuti o faccio di nuovo danni.

  "Sì, forse è meglio, passo dopo. La troverò qui? Anche dopo?" Mi guarda e aspetta la mia risposta.

  "Certo, sono sempre qui fino alle 19, poi chiudo il negozio.".

  "Ok, io sono John, piacere." Mi tende e la mano.

  "Io sono Luana, piacere." E gli stringo la mano. Strano. Veramente strano.

  "Allora torno dopo, quando ricorderò di quel che mi serviva. Ciao, Luana." Indietreggia guardandomi negli occhi senza girarsi. Inciampa su una scatola che non aveva visto, ma si riprende subito e apre la porta e se ne va.

  John, hm mi sembra familiare come nome. Ah! Sì, mio fratello mi ha parlato del cugino di Enzo che doveva venire dagli Stati Uniti. Quindi è lui! Wow è proprio..., proprio non come me l’avevano descritto. Non è alto due metri (solo di dieci centimetri in meno). Muscoloso, sì, ma non palestrato. Occhi nocciola. Capelli castano chiaro e corti. Ha un filo di barba morbida sulla sua mascella ed un viso stanco. Sembrava non avesse dormito, sarà il jet lag. Mm… c’è qualcosa di intrigante in lui.

  Dai, qualcosa di nuovo c'è. Sento nell'aria una nuova avventura!

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